Franco Battiato, all’anagrafe Francesco, nato a Ionia/Riposto in provincia di Catania, settantasei (esattamente il 23 marzo) anni fa, è uno di quei siciliani che fanno essere orgogliosi di appartenere ad una terra che tanto ha dato e continua a dare al mondo della letteratura, dell’arte e della cultura in genere.
Chi è Franco Battiato lo sanno tutti: è musicista e compositore a tutto tondo e non voglio, non tocca a me in questa rubrica di poesia, metterne a fuoco le doti musicali. Non starò qui a raccontarti dell’originalità delle composizioni in musica di Franco Battiato, non ne ho le competenze. Posso solo dire da estimatrice che le sue melodie sono frutto di ricerca approfondita unita ad una visionarietà davvero unica e ineguagliabile.
Se ti stai chiedendo come mai, considerato quanto ho appena affermato, è ospite oggi di Poesia e vita, vita è poesia, come si dice dalle mie parti, vengo e mi spiego. Il motivo è semplicissimo e se mai ti sei trovato a leggere i testi di Franco Battiato, potrai comprenderlo subito. La gran parte dei suoi testi, sono vere e proprie poesie, per contenuti, per metrica, per musicalità, per ciò che narrano e per come lo narrano.
Il fatto di avere un accompagnamento musicale che vale ad ogni testo l’appellativo di canzone, è soltanto un mezzo di riconoscimento immediato, forse pure un fatto formale: i brani di Franco Battiato sono vere e proprie poesie in musica, chiamarle canzoni è riduttivo, non si rende loro merito se consideriamo i testi che in linea di massima circolano nel panorama musicale. E se mai hai ascoltato un suo testo con attenzione, non puoi che darmi ragione.
Lo so bene che i testi di Franco Battiato non sono di facile comprensione e non sono neanche, a parte qualche brano della prima ora apparentemente piuttosto scanzonato, orecchiabili ma è proprio questo che lo rende unico e ineguagliabile.
Difficile incasellarlo, impossibile metterlo all’interno di un genere, dargli una pur semplice etichetta. E quindi, se c’è un modo semplice per spiegare il suo “lavoro”, è quello di chiamarlo artista…
Un artista, un maestro, un poeta, uno che comunica con musica e parole il suo universo personale fatto di misticismo e bellezza, insieme ad una profonda conoscenza dell’animo umano e ad un amore incondizionato per la sua terra che, assieme ad altri elementi, si tocca con mano in alcuni suoi testi in dialetto. Una genialità aperta a tutte le culture ed influenze musicali che ha sperimentato lo sperimentabile con forza comunicativa, espressività e fascino difficili da essere catalogati o messi a confronto con altri.
Il maestro Franco Battiato
Giustamente chiamato maestro, Franco Battiato ha da sempre attorno al suo ruolo d’artista un’aura diversa: la sua figura, così particolare da sembrare ascetica, il tono della voce, la vita avulsa dai circuiti mondani ed isolata in una villa alle pendici dell’Etna, l’intensa spiritualità non staccata però dal mondo reale, i sentimenti ma anche la rabbia e lo sdegno raccontati con ironia e spesso con autoironia, lo rendono degno dell’appellativo che si riserva a chi ha molto da insegnare attraverso la sua arte.
Ha un altro respiro l’arte di Battiato: un respiro che alterna sacro e profano, realtà e visionarietà nei racconti di mondi lontani o vicini sul filo della nostalgia, unito a quello sottile dell’ironia di cui è maestro. Un “essere speciale”, Franco Battiato che ha dato tanto alla cultura sia musicale che letteraria.
Diversi sono i testi a lui dedicati da vari autori, da Franco Battiato di Aldo Nove, a Franco Battiato: tutti i dischi e le canzoni dal 1965 al 2019 di Fabio Zuffanti o ancora Franco Battiato, Camminando con le aquile di David Nieri e molti altri. Lo stesso Battiato è autore di diverse pubblicazioni fra le quali ricordo Attraversando il bardo. Suardi sull’aldilà.
Pubblicato nel 2014 da Bompiani, Attraversando il bardo, Sguardi sull’aldilà, come è intuibile dal titolo, lancia più di uno sguardo sulla vita oltre la cortina del reale ed invita ad abbandonare l’ego che costringe l’uomo ad una visione solo materiale dell’esistenza. Tematiche ricorrenti nei testi di Franco Battiato che ha spesso uno sguardo che sconfina oltre le barriere del percepibile.
Franco Battiato la poesia in musica
Tantissimi ed è impossibile citarli tutti, non basterebbe un intero libro, i testi poetici che Franco Battiato ha scritto raccontandoli in musica. Uno fra i tanti, è indubbiamente il conosciutissimo La cura. Oltre ad avere una melodia ed un arrangiamento musicale che definire “da brividi, da pelle d’oca” è pochissimo e mi scuso per il linguaggio terra-terra ma è l’espressione che più rende bene l’idea, è un testo che è poesia, senza se e senza ma.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie/ dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via/dalle ingiustizie e/ dagli inganni del tuo tempo/ dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai/ ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore/ dalle ossessioni delle tue manie/ supererò le correnti gravitazionali/ lo spazio e la luce per non farti invecchiare./ E guarirai da tutte le malattie/ perché sei un essere speciale/ ed io, avrò cura di te […]
È poesia pura il testo di La cura: lo è per i contenuti, per la musicalità, per il linguaggio, per le immagini e per le visuali che offre. Da vera poesia, il testo si presta a diverse interpretazioni: così mentre c’è chi lo legge da un punto di vista strettamente sentimentale, cogliendone l’atteggiamento protettivo verso la persona amata, sublimata, elevata e allo stesso tempo difesa anche dalle proprie tempeste interiori, c’è chi scorge fra i suoi versi un altro tipo d’amore che valica i confini dell’umano.
La cura, a mio avviso è una preghiera al contrario, una dichiarazione d’amore del Creatore alle sue creature: tra i versi c’è un Dio che si rivolge all’uomo, circondandolo d’amore e protezione, promettendo di essere vicino quando gli ostacoli sul cammino dell’esistenza diventano impervi e anche quando il peggior nemico è la sua stessa natura. Un Dio che non è lontano, distante o indifferente, è un Dio vicino che sussurra al cuore di ogni singolo figlio: “sei un essere speciale e io avrò cura di te.”
Un altro testo che devo necessariamente citare è L’ombra della luce , altra preghiera in musica che ti invito a leggere ed ascoltare:
Difendimi dalle forze contrarie/ la notte, nel sonno, quando non sono cosciente/ quando il mio percorso si fa incerto/ e non abbandonarmi mai/ non mi abbandonare mai./ Riportami nelle zone più alte/ in uno dei tuoi regni di quiete./ È tempo di lasciare questo ciclo di vite/ E non abbandonarmi mai/ non mi abbandonare mai/ perché le gioie del più profondo affetto/ o dei più lievi aneliti del cuore/ sono solo l’ombra della luce.
Ricordami come sono infelice/ lontano dalle tue leggi/ come non sprecare il tempo che mi rimane/ e non abbandonarmi mai./ Non mi abbandonare mai/ perché la pace che ho sentito in certi monasteri/ o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa/ sono solo l’ombra della luce
Un testo intenso, una preghiera elevata a quella Fonte di Luce Eterna che nessuna cosa terrena potrà mai eguagliare. Inutile dirti che ascoltarla dalla voce di Franco Battiato, con l’accompagnamento sublime di un’orchestra in prevalenza di archi è qualcosa di estatico e magico.
Sono tantissimi i testi che vorrei ancora invitarti a leggere, oltre che ad ascoltare e fra essi La stagione dell’amore, Uccelli, Oceano di silenzio, E ti vengo a cercare e l’ultima struggente Torneremo ancora... Mi sto accorgendo però, di aver superato abbondantemente le milleduecento parole e rischio di annoiarti e quindi finisco qui… Magari, perchè no? Tornerò sull’argomento. Anche per rendere omaggio ad un artista che da due anni si è ritirato dalle scene per motivi di salute e che, diciamolo pure, manca.