Oggi parleremo di uno dei fenomeni che la natura continua a regalarci a inizio autunno, quello del foliage. Il 23 settembre ha sancito l’inizio di una delle stagioni che sta avendo una rivalutazione in termini di preferenza: quella del mutamento del colore delle foglie degli alberi, ancor prima che cadano, dal verde a colori accoglienti, caldi e vivaci come il giallo, l’arancione e le diverse gradazioni di rosso. Un incantevole esplosione di colori che la natura incantevole ci regala ogni anno come piacere degli occhi e dell’anima.
Ma come nasce il termine foliage e come il turismo e la letteratura hanno contribuito ad amare questo cambio autunnale? Vediamolo insieme!
Foliage: parola inglese, non francese
A differenza di quello che si può pensare foliage è una parola inglese, già in uso dal XII secolo, che indica semplicemente fogliame, le foglie di una pianta e ha una derivazione dal francese feuillage. Il significato della parola inizia a cambiare in alcune zone degli Stati Uniti e del Canada per indicare l’autunno e le foglie degli alberi che assumono i colori autunnali (viene utilizzato infatti nello specifico fall foliage o autumn foliage).
Questo termine, grazie al turismo, si sta diffondendo rapidamente anche in Europa e in Giappone e ormai fa parte del nostro lessico diventando una vera e propria attrazione turistica, lo spettacolo più affascinante che un turista possa osservare in autunno. Dove possiamo osservare questo arcobaleno di colori? Partiremo insieme per un viaggio incredibile, iniziando dal Piemonte fino ad arrivare diretti in Giappone.
Piemonte: tra Oasi Zegna e il treno del foliage
Uno dei luoghi in cui il foliage si manifesta con tutto il suo incanto è l’Oasi Zegna, un parco naturale delle Alpi Biellesi, in Piemonte. Qui è possibile trovare un luogo ideale per assistere a questo meraviglioso spettacolo di colori: giallo, arancione, rosso, marrone, fino al prugna e al viola. Gli eventi organizzati sono numerosi e adatti a tutte le età e la particolarità è che si può assaporare il foliage in modi differenti.
C’è chi preferisce farlo su due ruote con l’evento Bomb, che ricopre distanze lunghe e favorisce uno stile di vita sano e sostenibile; oppure con il forest bathing, in cui avviene un dialogo diretto con la natura, un‘immersione nel silenzio dei boschi e una camminata notturna per rilassare corpo e mente. Infine uno degli eventi più attesi è Qi Gong, dove ci si può immergere nei principi della medicina tradizionale cinese e attivare la propria energia vitale. Non mancano le passeggiate con le guide naturalistiche, con facili percorsi di circa due ore tra i colori del foliage, adatti ai bambini e anche agli amici a quattro zampe. Per maggiori info, puoi consultare date e appuntamenti sul sito ufficiale dell’Oasi.
Ma se vuoi abbinare il fascino del treno con il fenomeno del foliage potrai partecipare al viaggio, lungo ben 52 km, a bordo della ferrovia Vigezzina-Centovalli, che parte dalla piemontese Domodossola e arriva in Svizzera a Locarno. Un viaggio indimenticabile attraverso un percorso che è stato inserito dalla prestigiosa guida Lonely Planet tra i dieci più spettacolari d’Europa.
Da sabato 15 ottobre a domenica 6 novembre i viaggiatori potranno vivere la magia del foliage e rimanere incantati dalla varietà di colori della Valle Vigezzo, la valle dei pittori, fino a Santa Maria Maggiore. Per saperne di più, collegati al sito della Centovalli-Vigezzina!
Prossima tappa: Giappone e il suo Momijigari
Se la fioritura dei ciliegi è un momento importante per i giapponesi, altrettanto lo è l’autunno con l’esplosione di colore degli aceri. Il foliage, infatti, si trasforma in Giappone in un rituale chiamato Momojigari, ormai una tradizione secolare che, letteralmente, significa caccia all’acero (momiji, cioè acero o foglie rossicce e da kari, cioè caccia). Questa caccia insolita si traduce in gite organizzate e viaggi immersi nel fogliame dai colori accesi. I giapponesi nutrono grande devozione per questo rito a tal punto che per il Momijigari vengono trasmesse le previsioni sui colori dell’autunno.
Le sfumature del foliage e la sua durata dipendono, infatti, dal clima. Maggiori sono gli sbalzi di temperatura, dal caldo dell’estate al freddo dell’autunno, più forte sarà l’intensità dei colori. Anche la pioggia incide su questo fenomeno spettacolare perché l’umidità, oltre a rendere le foglie più rosse, non le fa seccare e rallenta il momento della loro caduta.
Foliage: letture immersive
Ed eccoci alla tappa finale del nostro viaggio che conduce alle letture che ci fanno esplorare il fenomeno del foliage, ma che ci portano a riflettere sul bisogno di maggiore sensibilità nei confronti del mondo che ci circonda.
Il primo libro che ti consiglio è Foliage. Vagabondare in autunno di Duccio Demetrio, edito da Cortina Raffaello, un poetico breviario per riscoprire la magia dell’autunno da vivere come descrive l’autore, docente di Filosofia dell’Educazione all’Università di Milano-Bicocca non come una fase del calendario ma piuttosto come uno stato mentale che invita a cedere, a lasciare andare, a liberarsi del surplus. Il professore prosegue:
Osserviamo le piante. C’è grande dignità nelle caducifoglie – le querce, i faggi, i noccioli, i carpini, i pioppi- che, con la perdita delle chiome, ci inviano un messaggio ben preciso: la vita ricomincia sempre, ma solo a patto di eliminare ciò che non serve più.
Il secondo libro è intitolato Il rumore delle foglie d’autunno di Giada Bensi, edito da Giovane Holden. Un romanzo indipendente che racconta la storia di Viola, che ha vissuto un’infanzia dolorosa e sofferente in un orfanotrofio e come unico ricordo felice conserva quello delle foglie autunnali. Viola reagirà con la voglia di riscatto e con la voglia di partire con un biglietto di sola andata per Londra.
E se fosse inutile tutto questo cercare? Se la felicità fosse invece da sempre accanto a noi, impalpabile e imperfetta ma possibile? Se la vita non ci chiedesse altro che di essere vissuta, senza ipoteche sul futuro né conti col passato?