Approfitto dell’uscita nelle librerie di Leggende groenlandesi, tradotto da Bruno Berni e illustrato da Federica Bordoni, per parlarti della serie pubblicata da Iperborea, dedicata proprio alle fiabe e alle leggende nordiche.
Fiabe vs favole
Facciamo un passo indietro. Fiabe e favole non sono sinonimi, ma sono mezzi diversi per veicolare messaggi diversi. Le prime nascono da un’evoluzione dei racconti popolari, sono racconti di una certa lunghezza, hanno come protagonisti esseri umani o creature fantastiche e finiscono sempre bene. Le più famose, per avere un esempio concreto, sono le fiabe dei fratelli Grimm.
Le favole, invece, sono un genere letterario molto più antico in cui storie di animali antropomorfizzati diventano una rappresentazione allegorica dell’agire umano. Caratteristica delle favole è la presenza di una morale, di un insegnamento. Ti ricordi, per esempio, le favole di Esiodo o di Fedro?
Fiabe e leggende nordiche
Iperborea ha creato una serie dedicata proprio a questi temi. Si inizia con Fiabe lapponi (2014) e si continua con Fiabe danesi (2015), Fiabe islandesi (2016), Fiabe svedesi (2017), Fiabe faroesi (2018), Fiabe norvegesi (2019) e ora Leggende groenlandesi (2020).
Noti qualcosa di strano in questo elenco?
Nei titoli si ripete sempre una parola, tranne nell’ultimo in cui nel titolo appare la parola leggende. Come mai? Ce lo spiega Bruno Berni, curatore della collana e traduttore dal danese di Leggende groenlandesi, durante la presentazione di questo libro sul canale YouTube di Iperborea.
«Contrariamente alle fiabe dei precedenti volumi, quest’ultimo ha il titolo di leggende, perché se è una caratteristica della fiaba quella di mettere in scena dei personaggi che sono fate, principi, principesse da conquistare insieme alla metà del regno, è un po’ più difficile trovare delle fiabe laddove non ci sono principesse e non ci sono regni da conquistare. Queste sono leggende, quindi, legate a luoghi, narrate con quel fondo mitico che ha la cultura groenlandese come se fosse ancora presente nella quotidianità della vita degli Inuit, quando Rasmussen le raccolse cento anni fa.»
Il resto della presentazione di Bruno Berni è disponibile sul canale YouTube di Iperborea.
Leggende groenlandesi: la trama
Un’isola enorme, la più grande del globo, con i suoi insediamenti sparsi e piccolissimi, unica dimensione sociale possibile per un’umanità che deve fare i conti con i ghiacci del Nord più estremo: questo il paesaggio che fa da sfondo alle storie della tradizione popolare groenlandese. I principi, le fate, le fanciulle da salvare e i regni da conquistare delle fiabe europee sono lontani un mondo intero; al centro, qui, c’è la dura quotidianità della sopravvivenza, filtrata attraverso strati ancestrali di miti e animismo che trasfigurano foche, narvali, beluga e trichechi – prede importanti per il sostentamento del popolo inuit – umanizzandoli, trasformandoli perfino in dimore per le anime di coloro che sanno tornare dalla morte.
Le due grandi figure nodali, spesso sovrapposte, sono il cacciatore, capace di sfamare la sua comunità, e lo sciamano, che grazie a un duro apprendistato sa farsi intermediario tra l’uomo e le entità della natura che abita. Attorno a loro, spiriti ausiliari, giganti e nani di montagna, donne che sposano volpi e balene, orfani maltrattati che trovano la loro meritata rivalsa e vecchie mangiatrici di polmoni umani, tra arrampicate verso il paese dei morti in cielo, discese in un aldilà marino, visite all’uomo della luna, antichi codici da osservare, armi portentose e l’onnipresente kayak.
Raccolte un secolo fa dal grande esploratore e antropologo Knud Rasmussen e trascritte in danese, la lingua del governo centrale, le Leggende groenlandesi ci consegnano intatto il millenario confronto di questo popolo dei ghiacci con una natura matrigna, fatto di paura ma anche di un ricco e originale immaginario con cui superarla.
C’era una volta…
Nel sito di Iperborea, oltre a trovare le trame di ognuno di questi libri, potrai leggerne l’incipit in anteprima.