Caro lettore, oggi ti voglio parlare del fagiano. Originario dell’Asia, è arrivato in Italia al tempo dei romani; il termine significa “Uccello del Fasi”, un fiume della Colchide, storica e mitica regione sulla costa orientale del Mar Nero.
Nel termine latino phasianus sono comprese numerose specie, tra cui il più diffuso fagiano mongolico (quello rappresentato in copertina), il meno popolare fagiano tenebroso a quelli rarissimi come il fagiano torquato, il comune e il fagiano di Formosa.
Le caratteristiche comuni sono: un corpo longilineo, con una coda molto lunga, collo e ali brevi. Le caratteristiche del dimorfismo sessuale si riferiscono al colore del piumaggio: i maschi sono più grossi e presentano colori forti con riflessi metallici, mentre le femmine sono più piccole e di colore marrone con la presenza di striature. Questi colori della femmina consentono un maggior mimetismo.
Le ali sono larghe, sottili e arrotondate; l’apertura alare è circa di un metro. Questo gli consente di raggiungere velocemente un’altezza di dieci metri, così da poter sfuggire velocemente ai predatori. Tale tecnica è utilizzata anche dall’allodola.
Il suo habitat è caratterizzato da pianure, con campi coltivati con la presenza di alberi ad alto fusto, ma si incontrano spesso in zone fresche e montuose. Pur appartenendo alla classe degli uccelli, il volo è una pratica difficile: comporta robusti faticosi e rumorosi colpi d’ala; predilige gli spostamenti sul terreno, è il più veloce dei gallinacei, può raggiungere, infatti, i cinquanta chilometri all’ora.
La sua alimentazione è composta da bacche, foglie, insetti, lumache, piccoli rettili, vegetali e vermi.
Durante i mesi di marzo e aprile il maschio attua il rito di corteggiamento mettendosi in mostra: solleva le ali, emette fastidiosi fischi, solleva le piume del collo e del ciuffo. Il suo harem può essere costituito anche da 10 femmine che abbandona dopo l’accoppiamento. Le fagiane provvederanno a deporre da sei uova a una dozzina in una buca scavata nel terreno, sotto ad un albero, e si schiuderanno in venticinque giorni circa. I pulli faranno i primi voli a dodici giorni di vita.
Il riposo notturno è possibile grazie all’attitudine di utilizzare i rami come posatoio, luogo dove si sente al sicuro dai predatori terrestri.
Ultima curiosità: ama bagnarsi il corpo con il fango, questo gli consente notevole protezione anche dagli insetti.
Consigli letterari sul fagiano
Libri per bambini
Nessuno scrittore, purtroppo ha inserito questo animale come protagonista di un libro per piccoli lettori che crescono.
Libri per adulti
Vi posso consigliare solo due libri: un narrativo e un giallo storico! Il primo è L’uomo è un grande fagiano nel mondo di Herta Müller, Premio Nobel per la letteratura nel 2009. È un romanzo ambientato alcuni anni prima della caduta del regime di Ceausescu. Narra di una famiglia rumena in attesa dei passaporti, al fine di emigrare in Germania. Cosa dovrà accettare la figlia Amelie, per ottenere quanto desiderato?
Il secondo consiglio di oggi è Trappola per volpi: Il primo caso del detective contadino Pietro Bensi e del suo fagiano, il dottor Vitaliano Draghi di Fabrizio Silei. Il racconto è ambientato il 3 luglio 1936 a Firenze. È morta la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce. È il primo caso del vicecommissario Vitaliano Draghi, quindi decide di chiedere aiuto al contadino Pietro Bensi, un grande lettore e costruttore di marchingegni e trappole; l’unico in grado di insegnare al poliziotto a pensare come una volpe: furba e scaltra come un assassino.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!
Ti aspetto domenica prossima, per parlare di un rapace stupendo: il gipeto.