Correva l’anno 1999
Caro iCrewer a me il compito oggi di parlarti del 1999, un anno per me molto importante, ma in particolare è sull’estate del 1999 che mi voglio soffermare. Tre mesi che non potrò mai scordare.
Prima di tutto è doveroso che io ti confessi che nel 1999 avevo dodici anni, avevo i capelli riccissimi e castano scuro, il mio colore naturale, amavo i rollerblade, indossavo dei jeans a vita bassa e delle magliette che lasciavano l’ombelico scoperto, molti dei quali firmati Onyx.
Nel 1999 avevamo tutti un po’ di ansia per il nuovo anno che stava per iniziare, il 2000 era alle porte e non poteva aspettare, ma quello che contava di più era che avevo finito le medie.
A settembre sarebbero iniziate le superiori e facendomi un po’ influenzare dalle mie amiche, quelle con cui avevo già vissuto tutta la mia vita, mi ero iscritta in un istituto tecnico per periti aziendali corrispondenti in lingue estere. Devi sapere caro iCrewer che due sono le materie in cui io non eccello e sono Matematica e Inglese, spesso mi sono chiesta ma chi me lo ha fatto fare?
Ma ai tempi avevo le mie amiche e la mitica Smemoranda e questo bastava.
Per cui non pensiamo ai mesi scolastici, focalizziamo invece l’attenzione a quei tre mesi estivi che vanno da giugno a settembre del 1999. Avevo dodici anni e mi trovavo in Puglia, con me c’era la mia cugina, compagna di sempre, di quattro anni più grande e grazie a lei o meglio alla sua supervisione, avevo la libera uscita.
Le sere d’estate per noi ragazzi odoravano di libertà. Avevamo una compagnia enorme, eravamo almeno una quarantina di ragazzi e ragazze di ogni età, io ero la più piccola, ma ci ero abituata, ho sempre avuto amici più grandi di me e ci trovavamo in un parco che si chiama San Vito. Precisamente dove io ora porto mia figlia a giocare e dove ancora incontro alcuni “Amici di Sempre”.
Anche all’ora c’erano i giochi per i più piccini, le mamme ci guardavano da lontano, le stelle erano enormi nel cielo. Mi ricordo di un ampio spiazzale pieno di motorini e scooter, il Booster era il top.
Specifico per i più giovani che non mi riferisco alla canzone di Anna Pepe, ma al motorino che ti riporto in questa immagine.
Io ancora non potevo guidarne uno, tuttavia era stupendo farsi portare, ma forse nemmeno questo si poteva fare?
Comunque così passavamo il tempo: non avevamo cellulare, stavamo seduti su un alto muretto e parlavamo, ci raccontavamo storie oppure organizzavamo feste in cui si poteva ballare.
Ma cosa ballavamo ti starai chiedendo?
I cantanti del 1999
Erano tanti i cantanti che in quell’estate facevano sognare noi giovani, alcuni li conosci anche tu: Britney Spears, Jennifer Lopez, Christina Aguilera, Lene Marlin i The Cardigans, è indimenticabile la loro Erase/Rewind.
In quell’anno i Backstreet Boys pubblicarono il loro album dal titolo Millennium
Due sono le canzoni che io mi porto nel cuore: prima fra tutte è Wannabe delle Spice Girls, canzone del 1996, ma che io e mia cugina, proprio in una sera di quell’estate del 1999 abbiamo ballato a una festa di paese su un palco, esibendoci in una fantastica coreografia che è rimasta celebre e direi anche eterna. È stato proprio nel 1999 che Geri Halliwell lasciò le Spice e noi fan ne restammo abbastanza sconvolti.
Il secondo motivo invece è… si tratta dei, oh in quante piangeranno adesso, ve li ricordate: Savage Garden, I Knew I Loved You. Singolo uscito proprio nel settembre 1999. Questa è la canzone della mia prima colossale cotta. Ero a una festa a casa di un amico e ballando questo lento e un altro forse più celebre, ma dei medesimi cantanti Truly Madly Deeply mi sono innamorata di un ragazzo che per fortuna ricambiava i miei sentimenti. Quello che tra noi nacque fu qualcosa di puro, tenero, dolce, meraviglioso; durò per alcuni memorabili anni e nulla…
Basta fine passiamo ad altro.
Quale star è nata nel 1999?
Ce ne sono tanti, ma io ho scelto lui in particolare, un ragazzo per cui parecchie teen-ager che conosco impazziscono, direttamente dalla Serie celeberrima Alex & Co vi presento l’unico e inimitabile Saul Nanni.
Perché mi piace questo giovane?
Ho scelto lui tra tanti per molti motivi: è giovanissimo, è nato a febbraio del 1999; è italiano, di Bologna per la precisione. È talentuoso. Pensa che ha recitato oltre che in Alex & Co anche in un film che ho molto apprezzato, ovvero: Mio Fratello rincorre i dinosauri, 2019.
Oltre che in questi film lo troviamo anche in: I ragazzi dello Zecchino d’oro, 2019; Il fulgore di Dony, 2017 e Come diventare grandi nonostante i genitori, 2016.
Come sai sono molto fiera dei nostri ragazzi e in particolare di coloro che rincorrono i loro sogni e quindi tanta fortuna a Saul Nanni e un grosso abbraccio.
Veniamo ora al motivo che mi ha portato qui a scriverti… i libri.
Beh sarebbe troppo semplice dirti che nel 1999 usciva il libro che avrebbe cambiato la vita a una giovane disoccupata, sto parlando del meravigliosamente superbo Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, terzo romanzo della saga fantasy Harry Potter, scritta da J. K. Rowling.
Tuttavia è un altro il libro che ha segnato il 1999 di molte giovani, una serie divenuta anche film e che fa morire dal ridere. Sto parlando del sequel de Il diario di Bridget Jones e precursore di Bridget Jones. Un amore di ragazzo, 2013 e Bridget Jones’s Baby. I diari, 2016 che è diventato un film da poco trasmesso con il titolo Bridget Jones’s Baby e in cui puoi trovare il simpaticissimo e unico Ed Sheeran.
Il romanzo è stato scritto da Helen Fielding del 1995 e devi sapere che è nato inizialmente a puntate che fecero la loro comparsa su una rubrica fissa dei quotidiani The Independent e The Daily Telegraph. I romanzi sono in alcuni loro tratti ispirati al celebre romanzo Persuasione di Jane Austen.
Questa la sinossi della versione edita da BUR
La vita della single trentenne Bridget Jones è completamente cambiata: fidanzata con Mark Darcy, l’uomo dei suoi sogni, ha finalmente vinto la battaglia contro la bilancia. Innamorata e dimagrita, Bridget scopre ben presto che la convivenza logora persino le relazioni più romantiche. Non le resta che ricorrere ai manuali di self-help, alla scorta di sigarette e allo Chardonnay in frigo, soprattutto quando all’orizzonte compare Rebecca, filiforme, alta, elegantissima e decisamente troppo interessata a Mark. Un brillante spaccato del mondo femminile scritto con lo stile spumeggiante che contraddistingue Helen Fielding, Che pasticcio, Bridget Jones! è il graditissimo ritorno di una delle eroine moderne più amate degli ultimi anni.
Spero di averti divertito caro iCrewer, ora conosci anche tu un pezzo della mia allegra gioventù. Sono stata fortunata, almeno io mi reputo fortunata, perché accanto a me ho avuto un caleidoscopio di persone che mi ha preso per quello che ero, difetti inclusi, sono una donna mica una santa e che nonostante gli anni trascorsi sono rimasti e così a queste persone se ne sono aggiunte altre che rendono luminosa la mia vita.