È venerdì? Così pare! E come ogni venerdì iCrewplayLibri ti propone un altro pomeriggio in compagnia della poesia. Ospite di oggi è la raccolta di versi Estate corsara di Alessandra Corbetta.
È una ragazza del 1988 Alessandra Corbetta, una di quelle ragazze trentenni che entrando nella vita e nel mondo della cultura non si risparmiano in impegno e studio per raggiungere i propri prefissati obiettivi. Risultano vincenti l’impegno e le competenze acquisite in anni di sudata gavetta, nel tentativo di penetrare un mondo chiuso e settario come quello della cultura e della poesia in particolare? La risposta, purtroppo non è sempre “sì”. A volte si rischia di “farsi il mazzo”, come volgarmente si dice e di non riscuotere ciò che si semina… Ma come recita la famosa canzonetta “uno su mille (ogni tanto) ce la fa” quindi mai arrendersi e, a quanto ci risulta, Alessandra Corbetta pare abbia le carte in regola “per farcela”.
Una ragazza con un curriculum di tutto rispetto, laureata, fondatrice e direttrice del blog Alma Poesia, detiene al suo attivo diverse iniziative, collaborazioni e pubblicazioni fra le quali, Distanze obliterate. Generazioni di poesie sulla Rete‘, Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019), il saggio Corpi in rete. Rappresentazioni del sé tra visualità e racconto (Libreria Universitaria 2021) e diverse altre pubblicazioni.
L’ultima, in ordine di tempo, “fatica poetica” di Alessandra Corbetta, in libreria dal prossimo 4 marzo per Puntoacapo Editrice, è Estate corsara, un titolo dal respiro ampio e accattivante per una raccolta di versi che rappresenta un viaggio nell’amore che finisce e ti fa riscoprire te stesso. Un percorso dove il tempo e lo spazio si dilatano e sono una cosa sola tra memoria e presente.
Alessandra Corbetta racconta Estate Corsara
È vero che i due protagonisti sono l’estate e l’amore, ma in realtà quello che entra in gioco è la trasformazione del sé.
Quando le relazioni sentimentali sono profonde, indipendentemente dalla durata, mettiamo in gioco noi stessi, tiriamo fuori delle parti di noi che non conoscevamo.Arriviamo ad una rifrazione di noi stessi di cui prima non eravamo consapevoli e quando l’amore finisce dobbiamo diventare altro da noi, non soccombere. Ci dobbiamo trasformare e questo avviene in un viaggio che è la nostra vita, che ci porta ad attraversare continuamente dei luoghi che sono reali, ma sono anche metaforici.
Così Alessandra Corbetta descrive la sua Estate corsara in un’intervista. E non stupisce che sia l’amore il centro delle tematiche della raccolta: del resto tutti i grandi e piccoli poeti hanno raccontato l’amore… E sempre sarà l’amore, in senso lato, al centro delle emozioni che ispirano versi importanti e non. La differenza fra poesia vera e pseudo-poesia è data sempre dal “come” si racconta un qualsiasi tema, che sia l’amore o la natura o i rapporti umani o qualsiasi altro argomento.
Estate corsara, come si legge nella nota di Marco Sonzogno, è una raccolta a spunto autobiografico. Scritta durante il primo lockdown, a seguito dell’ormai famigerata pandemia, è divisa in tre sezioni: Prima, Durante e Dopo. Alessandra Corbetta parte dall’estate del lontano 2006 e arriva in un’estate collocata in un tempo indefinito portandosi dietro i suoi bagagli fatti di momenti fissati nella memoria, di emozioni vissute e mai dimenticate e di ricordi che lasciano impronte indelebili nel cuore, come nei luoghi testimoni e custodi di quegli attimi di felicità.
Estate corsara, un titolo ispirato
L’aggettivo “corsara” usato da Alessandra Corbetta per definire la sua estate, richiama alla memoria il più famoso Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini che nulla ha in comune con la poesia, dal momento che l’opera è una raccolta di articoli. Da quanto la stessa autrice racconta, il titolo della raccolta non si ispirerebbe quindi al libro di Pasolini ma piuttosto ad un brano musicale dei Baustelle, Le rane, che fra le strofe recita la frase “questa gioia corsara”.
Alessandra Corbetta ha abbinato la “gioia corsara” dei Baustelle alle sue estati che, come corsari, arrivano inaspettatamente, saccheggiano e privano, lasciando devastazioni ma non smettono mai di essere estati desiderate e a volte rimpiante.
Estate corsara di Alessandra Corbetta: dalla poesia alla musica
Ho avuto più volte modo, nei miei articoli dedicati a Poesia e vita, vita è poesia, rubrica che curo da ormai quasi tre anni, di ribadire che musica e poesia sono strettamente connesse: spesso molti testi, specie quelli cantautorali sono dei veri e propri brani poetici musicati. A quanto pare, il mio pensiero incontra anche quello di Alessandra Corbetta dal momento che ha voluto che uno dei suoi brani poetici, contenuti in Estate corsara, ABCD, diventasse un brano musicale: Mirko Sereni, in arte Ken Ciro, ne ha ripreso, adattandoli, i versi con il titolo di ABCD Milano-Firenze.
L’esperimento, a detta della stessa autrice, avrà un seguito in quanto nel 2023 c’è in progetto la realizzazione di un mini album di 5/6 brani ripresi dalla raccolta. Un bell’esempio di collaborazione e fusione tra musica e poesia che ha molti ed illustri precedenti. Penso a Fabrizio De André (ed è solo uno dei tanti esempi) che diverse volte ha musicato raccolte poetiche, fra le tante, non certamente l’unica, quel meraviglioso ed eterno capolavoro che è Non al denaro né all’amore né al cielo, tratta da Spoon River in italiano La collina, celebre opera di Edgar Lee Masters.
In conclusione, prima di rimandarti al prossimo venerdì, riporto le parole di Alessandra Corbetta che così commenta la fusione di un brano della sua Estate corsara con la musica:
La musica per me è sempre stata importante, mi ha sempre alleviato il dolore. ABCD è l’emblema, il sigillo di questa raccolta e ho voluto che diventasse una canzone perché il dolore che c’è dietro sarebbe diventato così cantabile e quindi gestibile. In questa raccolta ho voluto provare a dire quello che per me è indicibile. Quando i dolori sono molto grandi ci sembra di non trovare più le parole e allora ho provato a dirlo con la poesia, con i versi, con la musica… […].
A rileggerci!