Iniziano gli esami di maturità. Bravi, bravissimi o carichi d’insufficienze, tutti i maturandi delle scuole superiori sono davanti ai cancelli pronti per affrontare la prova finale! Mi chiedo, lo saranno davvero? per ricordare le parole di una vecchia ma straordinaria canzone di Battisti, lo scopriremo solo vivendo. Senza dubbio lo ricorderanno come un’esperienza più unica che rara, probabilmente la prima di una lunga serie ma certamente la prima vera sfida della vita.
Esami di maturità, inizia la grande prova orale
Intanto la scuola ha riaperto i battenti. Si sono riunite le commissioni interne per la verbalizzazione del sorteggio che ha deciso quale classe e quale lettera inizierà. Tutti quindi con il fiato sospeso e non solo i ragazzi. Anche per i docenti non è stata una passeggiata. Anzi la didattica a distanza, per quanto fosse indispensabile per il proseguo del programma, non ha certo reso più facile l’apprendimento. Troppe le dinamiche da gestire da quelle prettamente multimediali a quelle psicologiche. Insomma, nonostante il progresso telematico propini nuove agorà virtuali, la buona vecchia classe con cattedra e banchi si è rivelata come sempre la dimensione migliore e didatticamente ideale.
Tra un continuo susseguirsi di alternative si è arrivati alla conclusione che per questi ragazzi l’esame di maturità non dovesse trasformarsi in una chimera. Assicurare loro, nel bene o nel male, l’accesso alla grande prova, virus o no, è stato la più giusta delle decisione.
Il nuovo esame di maturità non è un esame come tutti gli altri e questo lo sanno anche loro. Sarà un esame diverso e non scevro da ansie e agitazioni. Per quanto sollecitati da un progresso telematico incalzante, una volta saltati i punti fermi, si sono dovuti rapportare con una realtà al limite della comprensione e non è stato facile. Alla fine dopo tre mesi di agonia didattica anche la ministra Azzolina si è dovuta piegare alla difficoltà oggettiva di un momento epocale fuori controllo e le contestazioni si sono sentite e anche forti.
Tutto è cambiato se non stravolto. I ragazzi sanno già che avranno a che fare con il distanziamento e le mascherine inviate appositamente dal Ministero. Si rapporteranno con la commissione interna presieduta da un Presidente esterno, al posto della prove scritte ci sarà un colloquio orale molto più complesso e strutturato. Vediamo come è strutturato la prova orale dell’esame di maturità.
Esame di maturità, la maxi prova orale
La classica prova scritta d’Italiano del nuovo esame di maturità sarà sostituita dall’analisi di un testo di letteratura studiato durate l’anno, successivamente la discussione verterà sull’elaborato presentato il 13 giugno relativo alle discipline della seconda prova solitamente scritta, ricevuto dal docente. Di seguito la conversazione si sposterà sulle esperienze acquisite durante il tirocino specificando i percorsi svolti attraverso le competenze trasversali e l’alternanza scuola lavoro, oltre a rispondere a domande sulla Cittadinanza e Costituzione una esposizione personale sul periodo vissuto durante il lockdown.
Che fosse una generazione multimediale non lo si può negare eppure, nell’emergenza così grave, nonostante fosse l’unico alternativa valida per non buttare tutto all’aria, il sogno più grande è stato di ritornare alla normalità. I piccoli gesti quotidiani, nel tempo hanno acquisito una valenza fondamentale.
Il potersi incontrarsi prima delle lezioni magari fumandosi l’ultima sigaretta, o parlare con l’amica cara, darsi appuntamento nella ricreazione, entrare in classe con il sorriso o uscire delusi per una interrogazione andata male. Dirsi ogni giorno, ci vediamo domani, è un’altra cosa!
Sì, è questa la normalità. Vivere la comunità, dove tutto è in divenire, si evolve perché i giovani di oggi possano guardare il futuro con occhi diversi. “Sarà per questo che continuano a chiamarli, esami di maturità”. Non so quanto il covid abbia influito sul loro modo di pensare e cosa di tutto questo rimarrà nella loro memoria. Di certo sono saltate dinamiche relazionali importanti, l’allegria per i cento giorni all’esame, l’agitazione stemperata dallo stare insieme, uniti nella condivisione di un momento difficile da dimenticare.
Che lo sia stato e che li abbia cambiati è fuor di dubbio. Voglio pensare tuttavia, che l’esperienza dell’incognita abbia comunque lasciato qualcosa. Non solo dolore, smarrimento, rabbia o paura, ma la consapevolezza che la vita è anche questo. Imprevedibilità, incertezza ma anche possibilità di ricominciare e trovare soluzioni alternative per guardare al futuro. Non è forse la vita che affronteranno? Lo hanno dovuto comprendere forse troppo presto ma probabilmente, questo esame esprimerà realmente il senso della maturità. Non so se ritenermi fortunata per aver vissuto esperienze didattiche diverse ma sento di rivolgere il mio pensiero personale.
Caro iCrewer, se mi stai leggendo, o se lo farai quando avrai finito gli esami di maturità o se ancora sei in fibrillazione per doverli affrontare, non lasciarti scoraggiare dagli eventi, va avanti, qualunque cosa accada, magari con un po d’incoscienza che non fa mai male. Abbi fiducia, se non negli altri in te stesso, come una pianta annaffiata ogni giorno, non è facile ma sono certa che riuscirai.
Costruisci il tuo sapere con lo sguardo pieno di curiosità e qualunque cosa attiri il tuo sguardo, guardalo, scoprilo, e impegnati per farlo tuo. E se magari un giorno ti chiederanno di ricordare, potrai dire con fierezza che tu c’eri, che il tuo è stato davvero un esame di maturità. Ti rendi conto, nel bene e nel male, sei entrato anche tu nella storia! Vuoi mettere? E per non smentirmi ti esorto a leggere, qualunque cosa e qualunque cosa accada, ti aiuterà ad andare oltre, sarà la tua valvola di sicurezza culturale, saprai di essere. Tutto molto retorico? forse, ma molto vero.
In bocca al lupo, viva il lupo!!!