Caro iCrewer eccomi oggi a raccontarti un fatto, anzi anche due: il primo è sicuramente più interessante di quello che lo seguirà, ma secondo me sono strettamente collegati, e adesso te ne spiego volentieri il perché.
Chi non conosce Emma Watson? La bellissima babbana nella versione cinematografica di Harry Potter, la ragazzina sapientona che, crescendo, ha dimostrato anche di diventare una donna estremamente sexy e, non in ultimo, acclamata e amata attrice; ma forse non tutti sanno che la dolcissima Emma è anche una giovane donna molto attiva per quanto riguarda iniziative femministe e attenta alla diffusione della cultura, tanto che ha cominciato a collaborare con il progetto Book Fairies, sostenuto da appassionati di libri il cui scopo è quello di promuovere la lettura a quanta più gente possibile.
Il marketing avrà avuto sicuramente una parte da protagonista in tutta questa faccenda, infatti l’attrice vestirà i panni di Meg nel nuovissimo film di Piccole donne in arrivo al cinema a gennaio 2020, fatto sta che comunque Emma Watson se n’è andata in giro per il mondo (si parla di 38 paesi) con ben 2000 copie in varie versioni del grande classico Piccole Donne per nasconderle in luoghi comuni, come giardinetti o angoli o piazze di città; non solo, si pensa che ogni copia sia unica poiché impreziosita da un messaggio o da una dedica di Emma, tutti diversi: la notizia si è sparsa velocemente tra i seguaci dell’attrice, ma anche tra gli appassionati di libri. Lo ammetto, ho avuto un sussulto e anche io ho pensato subito: “Chissà se trovassi una di queste copie, sarebbe fantastico!“
Il secondo fatto di cui ti volevo parlare, caro iCrewer, è una cosa da niente, una di quelle che capitano tutti i giorni: vado in banca e, come spesso accade nelle realtà commerciali di paese, mi metto a chiacchierare col cassiere che mi chiede come va col lavoro. Gli racconto della mia esperienza in questo sito da cui ti sto scrivendo, dell’orgoglio di esserne parte attiva, della felicità di svolgere un lavoro inerente ad una delle mie passioni, la lettura; il collega del cassiere (che definirò curiosone, per non usare il termine impiccione…) in tutta allegria s’inserisce nel discorso e afferma: “Ma perché, esiste ancora qualcuno che legge libri?” E lì, caro iCrewer, ho attinto a tutte le mie risorse di buona educazione per non rispondere male al simpaticone di turno, ma soprattutto, lentamente, durante tutto il pomeriggio, mi è sorta una riflessione: come mai siamo il paese europeo che legge di meno? Come mai se si leggono libri si è considerati alla stregua di dinosauri in via d’estinzione? Secondo me è tutta colpa della cultura! In pieno esercizio della teoria dei paradossi: una cultura che annienta l’esistenza di un’altra cultura. Forse è vero che vecchi retaggi e stereotipi impediscono alle nuove generazioni di approcciarsi a questa meravigliosa realtà e possibilità che è il leggere un libro, ma forse è anche vero che librai, letterati, lettori e scrittori non hanno saputo promuovere un’attività tanto bella seguendo il cambiamento generazionale; sono convinta che uscire dalla “nicchia“, coinvolgendo personaggi comunicativi come attori, attrici, youtuber e persino pescivendoli (senza offesa alcuna per i rappresentanti della categoria), il piacere di leggere un libro verrebbe visto (finalmente!) in una veste nuova, più moderna e in sintonia con i tempi che corrono.
Emma Watson ce lo dimostra col suo gesto: forse, il segreto, sta tutto in un’ottima strategia di marketing.
Ti ho intrattenuto anche troppo caro iCrewer, ma sono davvero curiosa: cosa ne pensi riguardo a questo genere di iniziative? Ritieni che il magico mondo della letteratura possa crescere ed evolversi, come qualsiasi altra peculiarità umana? Io assolutamente sì.