Buongiorno iCrewer! Oggi vorrei parlarti di libri che hanno un protagonista comune. No, non si tratta di un personaggio famoso, né di un’ambientazione, né dello stesso autore. Ad accumunarli tutti è ciò che permea la storia, fin dalle prime battute: il profumo.
Se ci pensi bene, si tratta di un elemento molto importante della nostra vita: uno specifico odore porta immediatamente la nostra mente a un’immagine precisa. Così, qualcosa di fruttato e fresco, fa pensare all’estate; una nota di cannella e di bruciato, e subito un fuoco scoppietta nel camino, mentre noi sediamo avvolti in una coperta morbida. Un odore troppo chimico e pungente può portarci alla mente una stanza sterile, mentre il profumo dei libri, un luogo felice (per me, almeno).
Senza contare quante volte abbiniamo una fragranza a una persona in particolare, non riuscendo più, con il tempo, a scindere le due immagini.
Ma come inizia la storia del profumo?
Le notti d’oriente
Fra le spezie e i bazar
Son calde lo sai, più calde che mai
Ti potranno incantarAlladin, film di animazione Disney
Le prime notizie dell’uso del profumo ci giungono dalle sabbie d’Egitto. Oltre all’usanza di bruciare spezie e altri elementi (da qui il latino per, «attraverso», e fumum, «fumo»), iniziò a diffondersi la creazione di fragranze a base oleosa, con funzioni di tipo sacrale e medicamentoso: venivano impegnate nei riti, durante il processo d’imbalsamazione e, ovviamente, ne era cosparso il faraone – il suo profumo era il Kyphi, composto da più di sessanta diverse essenze. Per la profumazione erano usati di frequente incenso e mirra.
Ovviamente, in una società dedita agli scambi, com’era quella antica, ben presto l’uso del profumo si diffuse anche tra le altre popolazioni del Mediterraneo – Greci, Romani e Arabi, per citarne alcune. L’uso delle fragranze, pian piano, cominciò a riguardare anche la vita quotidiana e gli eventi mondani, diventando uno strumento di seduzione.
Nel Medioevo vi fu una svolta in senso contrario, quando la Chiesa, sospettosa dell’utilizzo che i fedeli avrebbero potuto fare delle essenze profumate, mise un freno alla loro produzione. L’arte di creare profumi si sviluppò, allora, nel mondo islamico, soprattutto in Persia. La forma cambiò: non più olio, ma acqua profumata, soprattutto alla rosa e agli agrumi.
La produzione di profumi – ora a base alcolica – tornò in auge in Europa solamente a partire dal Sedicesimo secolo, con l’Ungheria e Firenze come centri principali. Fu Caterina de’ Medici a portare quest’arte in Francia, visto che regina volle nel suo seguito anche Renato il Fiorentino, il suo profumiere personale. Da quel momento, l’arte di creare fragranze si diffuse, dando il via non solo a botteghe specializzate, ma anche a indotti specifici per le materie prime – ad esempio la città di Grasse per i fiori, o l’Italia meridionale per gli agrumi, bergamotto in primis.
Tra ‘800 e ‘900 lo spettro delle essenze utilizzabili si ampliò enormemente, in seguito alle esplorazioni geografiche e al Colonialismo, che portarono verso l’Europa nuovi prodotti, soprattutto provenienti dall’Asia, ma anche dall’Africa e dall’Indonesia (vaniglia, ylang ylang, Tea Tree). Poi, negli anni Venti del Novecento, quella di Coco Chanel fu la prima maison di moda a lanciare un profumo, dando così inizio a un vero e proprio trend.
Nel caso in cui ti interessasse approfondire l’argomento, ti consiglio di visitare il sito dell’Accademia del profumo.
Consigli di lettura… profumati
I libri che ho in serbo per te, cara iCrewer, sono quattro: tre romanzi e un volume più specialistico.
Direi di iniziare con il saggio, La grammatica dei profumi, di Giorgia Martone, con illustrazioni di Michele Rocchetti e pubblicato da Gribaudo. Nell’opera l’autrice non solo parla delle logiche che si nascondono dietro la creazione di una fragranza, ma fa anche un’analisi dettagliata dei vari componenti, naturali e non.
C’è, poi, Il profumo di Patrick Süskind, edito da Longanesi, di cui Maura ha fatto una bellissima recensione (che mi ha fatto venire una voglia matta di leggere quest’opera).
Infine, due libri di Cristina Cabone in cui le fragranze sono protagoniste indiscusse: Il sentiero dei profumi e il suo seguito, Il profumo sa chi sei, entrambi editi da Garzanti. Per quest’ultimo, ti consiglio la lettura della bella recensione di Anna Francesca.
Il sentiero dei profumi è stato il primo volume che ho letto in cui gli odori abbiano ricoperto un ruolo da protagonisti. Non mi ero mai fermata a pensare all’enorme abilità necessaria per riconoscere le miriadi di sfumature olfattive, e neppure alla grande difficoltà di bilanciare gli elementi in modo che il prodotto finale non sia solo equilibrato, ma anche stabile e duraturo.
È un’opera che mi ha fatto sognare e desiderare profondamente di avere anche io una boccetta di profumo di Notre Dame.
Il profumo di Süskind è tanto crudo, quando meraviglioso! Consigliatissimo!