Earthing a piedi nudi. Curarsi con l’energia della terra
è il titolo di un’opera che voglio presentarti oggi caro amico lettore, in questa nostra rubrica Volere è Potere, ma anche un vero e proprio stile di vita, un insieme di consapevolezze e di pratiche atte a (ri)stabilire equilibrio e benessere. Andiamo a scoprire di cosa si tratta quando parliamo di
Earthing
Devo anticiparti che proprio qualche giorno fa, appena il tempo me lo ha consentito, sono scesa sotto casa e ho fatto due passi nel campo: vivo in un paesino di campagna e, se da una parte non posso certo dire che la mia realtà sia dinamica e vitale, dall’altra mi ritengo fortunata; non so se sia dipeso dalla quarantena, o semplicemente da un’esigenza spontanea scaturita dalla voglia di primavera, ma mi sono letteralmente catapultata (in pigiama e ciabattone, tanto non passa mai nessuno da qui) nel prato che circonda la proprietà dove vivo: mi sono liberata del calzini quasi fosse un gesto rivoluzionario e mi sono goduta 10 minuti di passeggiata a piedi nudi.
Ti chiederai cosa ci sia di tanto sorprendente in questa mia confessione, e in effetti non v’è nulla di eclatante nel poggiare i piedi e compiere qualche passo, ma… c’è qualcosa di magico nel farlo sull’erba: sentire il frescolino che ti accarezza dolcemente, avvertire stimoli da parte di ogni elemento irregolare, delle consistenze diverse rispetto alla mera suola di una scarpa è solleticante e rigenerante, e almeno a me ha messo tanto di buonumore.
Lo stesso vale quando camminiamo sulla sabbia, o semplicemente scalzi per casa, non trovi, caro iCrewer? Ebbene ho scoperto che le mie semplici emozioni fanno parte di un concetto molto più ampio e che l’Earthing è non solo una piacevole attività, ma una vera e propria filosofia, descritta da emeriti specialisti e praticata da chiunque senta l’esigenza di rimanere in contatto con la Natura, nelle piccole come nelle grandi cose.
Naturalmente tutto ciò non poteva non comprendere bibliografie, e ad oggi sono a segnalarti questo testo, scritto da da alcuni scienziati statunitensi: Gaetan Chevalier, James Oschman, Stephen Sinatra e Martin Zucker, che hanno raccolto la loro ricerca in un libro, intitolato appunto: Earthing a piedi nudi. Curarsi con l’energia della terra. Per Macro Edizioni, 2009.
Prendendo l’abitudine di indossare scarpe con la suola di gomma che ci isola dal suolo, l’uomo si è praticamente disconnesso dal circuito e ha perso la possibilità di ricaricarsi
“Siamo sempre più malati, stanchi e soggetti a infiammazioni croniche. La soluzione? Rimettere i piedi nudi per terra per poterci ricaricare immediatamente. Il problema, infatti, può dipendere da una carenza di elettroni dovuta alla nostra mancata connessione con la Terra. Il nostro pianeta è un organismo vivente che ci ricarica naturalmente di energia quando ci mettiamo in contatto con esso, come ad esempio facendo una camminata a piedi scalzi sulla sabbia.
Dopo numerosi studi, gli autori di questo testo, insolito e stimolante, sono a a sostenere che si tratti di un vero e proprio campo energetico fisico alimentato continuamente dalle radiazioni solari. Con le nostre suole isolanti, il catrame e il cemento su cui abitualmente camminiamo, abbiamo interrotto il circuito elettrico che ci ricarica costantemente. In pratica ci siamo disconnessi… Questo volume racchiude ricerche, studi approfonditi e tutti gli interventi e cambiamenti più efficaci per riequilibrare il nostro organismo e ottenere potenti giovamenti per la nostra salute.”
Questa la sinossi di un trattato di 368 pagine che sicuramente dona tutte le risposte scientifiche ad un fenomeno come quello dell’Earthing che, a parer mio, può essere sentito e praticato anche seguendo il proprio istinto primordiale e senza alcuna conoscenza in materia di medicina energetica.
Fortunatamente l’essere umano è ancora in grado di concedersi momenti di riappacificazione con se stesso e con la Natura e di accogliere l’immensa serenità che essa ci regala, ogni giorno, sotto molteplici forme, sia nell’inverno più rigido sia nelle stagioni più aride, sia nelle grandi rivelazioni che nelle più microscopiche manifestazioni, chiedendoci in cambio nient’altro che gratitudine e rispetto.