Sul grande schermo lo abbiamo conosciuto con La ragazza della nebbia tratto dal suo omonimo romanzo, di cui è stato sceneggiatore che gli è valso un David di Donatello nel 2018, ebbene avrai capito di chi sto parlando? Donato Carrisi: scrittore per antonomasia di thriller, sceneggiatore, regista e giornalista. Vincitore del Premio Bancarella nel 2009 con il Suggeritore.
Lo ritroviamo al centro due novità: la prima che lo vede in uscita il 2 dicembre con un nuovo ed agghiacciante romanzo La casa delle voci: storia di bambini, fantasmi e malattia mentale, un nuovo mistero tutto da scoprire edito da Longanesi.
La trama che fino adesso era avvolta da un’aura di mistero, svelata solo da qualche giorno, te la propongo in anteprima:
Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l’assassina è proprio lei.
La seconda è l’uscita in sala il 30 ottobre della sua ultima fatica L’uomo del labirinto
ispirato al suo omonimo libro, un horror psicologico in stile Kafka, sì proprio così, perché il personaggio oscuro è un uomo con la testa di coniglio e gli occhi rossi lampeggianti, te lo ricordi Donnie Darko? Aveva come antagonista proprio lo stesso coniglio! Carrisi dice di averlo immaginato pensando all’infanzia e di essere rimasto terrorizzato anche dal coniglio di Alice nel paese delle meraviglie il film della Disney, oltre che da Harvey un film del 1950 diretto da Henry Koster, il cui soggetto è tratto dalla pièce omonima di Mary Chase, vincitrice del premio Premio Pulitzer nel 1945, praticamente gli hanno rovinato l’infanzia; spero proprio che nessun adolescente guardi il suo nuovo film, per non essere rovinato a sua volta!
Carrisi afferma che quando ha comunicato ai produttori che voleva fare un film in cui il cattivo fosse un uomo con la testa di coniglio sono rimasti perplessi. Non era facile farglielo accettare. Alla fine della prima proiezione, poi, i produttori erano scioccati e lo era anche lui. Spera che lo sia anche il pubblico.
L’autore continua dicendo che quando scrive pensa ai libri che vorrebbe leggere, così accade anche per i film, pensa a quello che vorrebbe vedere al cinema. In questo particolare film lui rievoca i grandi thriller degli anni Novanta che gli sono serviti come fonte d’ispirazione: Il silenzio degli innocenti, Seven, I soliti sospetti, The Game. Visto che quei film al cardiopalma hanno smesso di farli, ci ha pensato lui trasponendo il suo ultimo romanzo. Tra i protagonisti troviamo Dustin Hoffman, Toni Servillo, Caterina Shulha, oltre al pauroso e tenebroso coniglio…
Donato Carrisi:
è nato a Martina Franca il 25 marzo del 1973, vive e lavora a Roma. Collabora con il Corriere della Sera. Laureatosi in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti il mostro di Foligno; si è in seguito specializzato in Scienze sulla Criminologia e Scienze del Comportamento. Autore di bestsellers tradotti in tutto il mondo, nel Bel Paese editi da Longanesi.
Suo romanzo d’esordio del 2009 è stato Il suggeritore che racconta le ricerche della Squadra Speciale di investigazioni dedite a ritrovare alcune bambine scomparse, un serial killer, un criminologo criminologo dottor Goran Gavila affiancato da una esperta in ritrovamenti persone scomparse Mila Vasquez. Segue nel 2011 Il tribunale delle anime, ambientato in una Roma plumbea e noir, un misterioso individuo cerca una ragazza rapita da un serial killer mentre un’abile poliziotta indaga sulla morte del marito. Tutta la vicenda si svolge nell’arco cinque giorni con numerosi flashback risalenti ad un anno prima. La donna dei fiori di carta il suo terzo romanzo, uscito nel 2012, una trama a cui i lettori amanti del suo genere (thriller) non sono abituati, infatti la storia ti proietta nel 1916 durante la Prima Guerra Mondiale, linea del fronte tra Italia e Impero Austro-Ungarico, il monte Fumo teatro di una battaglia decisiva; il dottor Jacob Roumann, medico dell’esercito austriaco, viene convocato dal comandante che gli affida una missione: capire se uno degli italiani di recente catturato sia un ufficiale in modo da poter organizzare uno scambio con il tenente colonnello che è a sua volta caduto prigioniero del nemico. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa. Nel 2013 arriva L’ipotesi del male ufficialmente noto come prequel e sequel de Il suggeritore, lo scrittore infatti asserisce che sono libri gemelli anche per via del fatto che in entrambi i libri appare il personaggio femminile di Mila Vasquez, la protagonista di questo nuovo episodio indaga su degli omicidi concatenati che lasciano trasparire una fitta trama tessuta da un vero e proprio genio del male. Con questo scritto l’autore si è posizionato al secondo posto nelle classifiche di vendita e inoltre si è aggiudicato il Premio Giorgio Scerbanenco, nato in onore dello scrittore del genere Giallo, uno dei capostipiti e fautori del Giallo italiano. l premio viene consegnato ai primi di dicembre di ogni anno nell’ambito del Noir Festival di Courmayeur all’autore del miglior romanzo giallo/noir italiano pubblicato nel corso dell’anno precedente e rappresenta il riconoscimento di maggior rilievo nazionale in questo ambito. Produttivo come non mai, ogni anno ne ha pronto uno nuovo, siamo al 2014 con Il cacciatore del buio, considerato il sequel de Il tribunale delle anime, perché in entrambe le narrazioni vi sono gli stessi personaggi. Nel 2015 pubblica, La ragazza della nebbia a cui segue il film che ci ricorda per sommi tratti la storia di una nota adolescente scomparsa un po’ di tempo fa; Anna Lou la protagonista come Yara Gambirasio. A chi ha seguito il caso di cronaca e poi ha letto il libro di Carrisi o visto il suo film, spicca la similitudine tra le due: anche la ragazzina del libro La ragazza nella nebbia scompare misteriosamente in pieno periodo invernale da un piccolo paese del Nord. Ben presto, insieme ai primi sospetti arrivano anche i giornalisti, i reporter le tv, con tanto di pedanteria in perfetto stile Porta a Porta che tante volte abbiamo visto nei casi di cronaca, dal delitto di Cogne al caso di un’altra giovanissima, Sarah Scazzi. Le indagini mirano a cercare un colpevole a tutti i costi. E poi quella prova schiacciante che incastra il professore sospettato e reo confesso, ma che induce poi a gettare fango sull’operato di chi ha investigato e gestito le indagini. A questo si aggiunge tra le altre similitudini, tra il romanzo e il caso di cronaca reale, un video che immortala l’auto del sospettato nei pressi dell’abitazione di Anna Lou nei giorni precedenti alla scomparsa della giovane e la sera stessa della scomparsa. E il pensiero razionale inevitabilmente va al famoso furgone bianco di Massimo Bossetti, visto aggirarsi attorno alla palestra frequentata da Yara Gambirasio.
La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole, queste le parole di un commissario narcisista, col mito dell’alter ego e il super io, un adone Vogel dei media, a cui non interessano tanto le prove scientifiche come il DNA, ma che come un cane da tartufo fiuta e scava a sentore, ci aveva visto bene, ma per il suo essere così manipolatore, è caduto nel gioco astuto di chi lo ha studiato nei minimi dettagli e da predatore si è trasformato in vittima. La psicologia intrisa in questo scritto è stupefacente, per questo dopo averlo letto e visto il film, lo consiglio, in quanto ti farà cambiare il modo di vedere e leggerei fatti di cronaca. Il maestro delle ombre edito nel 2016, è il terzo, quindi una saga con protagonisti il sacerdote Marcus della Penitenzieria Apostolica e la poliziotta Sandra Vega. L’uomo del labirinto edito nel 2017, da cui è stato estratto l’omonimo film in onda nelle sale cinematografiche, un sequel non espressamente dichiarato de Il Suggeritore. Il gioco del suggeritore in libreria dal 2018, un omicidio senza vittime, un uomo senza identità, un’indagine senza soluzioni, il gioco non è mai finito. Scrittore che ha venduto oltre tre milioni di copie, a dieci anni di distanza dagli albori del Il suggeritore,il gioco continua, questa la trama e poi dimmi se ti ricorda qualcosa: La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo.
Troppo tardi.
Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile – soltanto un enigma.
C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un’esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice.
Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda.
Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare.
È un gioco, ed è soltanto iniziato.
Perché lui è sempre un passo avanti.
Ho letto e visto “La ragazza nella nebbia”. Ho guardato poi “L’uomo del labirinto” (e lo acquisterò in libreria). Considero Carrisi il miglior scrittore e regista italiano, vivente, di thriller. Mi piacerebbe moltissimo avere la possibilità di lavorare assieme a questo grande Maestro.
Mi scuso per non averle dato subito una risposta al commento. Condivido in pieno il suo pensiero su Carrisi. Io lo reputo come lei un Maestro del thriller e credo dopo la sua affermazione, mi riferisco a quando dice che le piacerebbe lavorare con lui che sia anche lei uno scrittore, forse mi sbaglio?