Oggi, per la rubrica Leggiamo per i piccoli, parlerò di Don Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 a Palermo e beatificato il 25 maggio 2013. Un prete che sorrideva alla vita e che aveva sorriso al killer che gli aveva sparato sotto casa. Un uomo che non aveva paura della morte e che ha fatto di tutto per cercare di strappare i ragazzi dalla criminalità.
Vediamo insieme in che modo Don Puglisi è stato un eroe moderno.
Don Pino Puglisi: il prete con il sorriso
Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto», ha detto papa Francesco, li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto.
Don Pino Puglisi è stato un sacerdote coraggioso che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia e all’educazione dei giovani nella difficile realtà di Palermo, in Sicilia. Nato il 15 settembre 1937, Puglisi crebbe in un contesto in cui la mafia esercitava un’enorme influenza sulla vita quotidiana degli abitanti. Tuttavia, anziché piegarsi alla paura e all’oppressione, decise di combattere per un cambiamento.
Fin da giovane, Puglisi dimostrò una grande passione per la giustizia sociale e una profonda fede nell’impegno cristiano. Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1960, venne assegnato alla parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, un quartiere povero e dominato dalla mafia. Qui iniziò a lavorare instancabilmente per promuovere la legalità, l’educazione e la speranza tra i giovani.
Don Puglisi capì che l‘istruzione era uno strumento potente per combattere la criminalità e l’ignoranza. Fondò una scuola di formazione professionale per i ragazzi del quartiere, offrendo loro una via per sfuggire al ciclo di povertà e criminalità. Oltre a insegnare loro competenze pratiche, incoraggiava la loro crescita spirituale e morale, incoraggiandoli a diventare cittadini responsabili e consapevoli.
La sua lotta contro la mafia era evidente anche nella sua predicazione. Durante le omelie, denunciava apertamente l’illegalità, l’omertà e la corruzione, invitando i fedeli a non lasciarsi intimidire e a prendere una posizione di fronte all’oppressione. Questo atteggiamento gli attirò numerose minacce di morte, ma Puglisi non si lasciò intimidire. Continuò a parlare con coraggio, consapevole che la sua voce era un faro di speranza per la comunità.
Il 15 settembre 1993, il giorno del suo 56º compleanno, Don Puglisi fu brutalmente assassinato da un sicario mafioso dietro le spalle. La notizia della sua morte scosse profondamente l’Italia, ma il suo sacrificio non fu vano. La sua morte divenne un punto di svolta nella lotta contro la mafia, spingendo molte persone a rompere l’omertà e ad unirsi nella battaglia per la giustizia.
Un prete simbolo di resistenza
Il coraggio di Don Puglisi e il suo impegno instancabile per il bene comune hanno lasciato un’eredità duratura. È stato beatificato nel 2013, riconosciuto come martire della fede e simbolo di speranza per tutti coloro che lottano contro l’oppressione e l’illegalità. La sua vita e la sua morte sono un monito costante per non abbassare la guardia nella lotta contro la mafia e per difendere i valori dell’integrità e della giustizia.
Oggi, il suo esempio continua ad ispirare molte persone in Italia e nel mondo. Le scuole, i centri giovanili e le istituzioni portano avanti il suo messaggio, promuovendo l’educazione, la legalità e la solidarietà. Don Pino Puglisi rimane un faro di speranza, un testimone di coraggio e un simbolo di resistenza contro l’oppressione e l’illegalità. La sua memoria vive attraverso coloro che continuano a combattere per la giustizia e per un futuro migliore.
Un prete contro la mafia di Danilo Procaccianti
Un libro che parla della storia di questo sacerdote e dei suoi ragazzi è Un prete contro la mafia di Danilo Procaccianti, che uscirà il 29 agosto per DeAgostini.
Ecco la sinossi!
Dalla vocazione di insegnante che amava dedicare il suo tempo ai ragazzi, all’esperienza nel paese di Godrano, attanagliato da una feroce rivalità tra due famiglie mafiose, Padre Pino Puglisi comincia sempre dai più giovani nella battaglia per riportare fiducia e coraggio nella sua comunità. Contro la povertà, l’analfabetismo, la desolazione civile e morale, a Palermo il suo modo per allontanare i ragazzi dalla strada e dalla criminalità sarà offrirgli un luogo sicuro in cui crescere.
Ogni momento della sua vita è costellato da incontri con bambini e ragazzi che lasceranno il segno, così come lui farà con loro, cambiandone il destino. Questo libro ripercorre la storia di 3P ma anche la loro quando, nel duro quartiere di Brancaccio, ostaggio dei pericolosi fratelli Graviano, senza neanche una scuola media ad accoglierli, la sua parrocchia diventerà un baluardo di salvezza. E per questo motivo la mafia avrà paura, e le minacce non tarderanno ad arrivare.