Ciao iCrewer! Qualche giorno è uscita la mia recensione di Una storia straordinaria, romanzo di Diego Galdino, pubblicato da Leggereditore. Si tratta di un romance, una dolce storia d’amore, avvolgente, che scalda il cuore.
Tra le pagine di Una storia straordinaria assistiamo non solo al fiorire della relazione tra i due protagonisti, Luca e Silvia, ma anche alla rinascita, al loro riscatto nei confronti di un destino che non sempre li ha favoriti.
Non so se vale lo stesso per te ma, quando sono immersa in un libro, mi sorgono spesso svariati quesiti riguardo la vicenda che sto leggendo. E allora come non approfittare della disponibilità di Diego Galdino a soddisfare la mia – e spero anche al tua – curiosità? Ecco la nostra intervista!
Diego Galdino risponde
Buongiorno Diego, sono Cristina, e mi sono occupata di scrivere la recensione di Una storia straordinaria per libri.iCrewPlay. La prima domanda che mi è sorta, leggendo il suo romanzo, è, credo, un classico: da dove ha tratto l’ispirazione per questo racconto così dolce, che pare la materializzazione del sogno romantico per eccellenza?
Questa storia è nata una domenica di tanti anni fa. Mi trovavo con le mie figlie nel Giardino degli aranci sull’Aventino. Loro si facevano le foto tenendo alle spalle lo spettacolare panorama che si godeva da quella terrazza. Io seduto su una panchina non molto distante le osservavo. In quel momento ho pensato e se improvvisamente perdessi la possibilità di guardare le persone che amo, la mia Roma, i film di cui sono tanto appassionato. Così ho chiuso gli occhi per qualche secondo, quando li ho riaperti è iniziata la stesura di Una storia straordinaria.
Come mai la scelta delle citazioni all’inizio di ogni capitolo? Ce n’è qualcuna che le è particolarmente cara?
Mi sembrava giusto è doveroso iniziare ogni capitolo rendendo omaggio a persone che hanno reso il cinema leggendario. La mia preferita è quella di Alain Delon… “In amore si deve osare tutto se si è davvero innamorati.”
È impossibile non notare, durante la lettura, i numerosissimi riferimenti a film dei più svariati generi. È perchè anche lei, come Luca, è un’appassionato cinefilo? Qual’è il suo film preferito?
Il cinema è da sempre una parte fondamentale della mia vita, come i libri, l’arte e il caffè. Il mio preferito è senza alcun dubbio Notting Hill, a mio modesto parere la commedia romantica più bella di sempre.
Ho trovato molto interessante la scelta di nominare i primi capitoli secondo i cinque sensi (olfatto, gusto, vista, ecc.). Come le è venuta questa idea?
Io credo che tutti noi non diamo la giusta importanza ai nostri sensi. In realtà loro sono fondamentali per vivere al meglio la vita e ogni storia d’amore.
Parliamo di personaggi ora, le va? Luca è davvero simpatico, autoironico, divertente. Tuttavia, vorrei soffermarmi su Franco, il Sancho Panza del racconto. Ha tratto ispirazione da qualcuno di sua conoscenza per tratteggiare questa figura? O è tutta pura immaginazione?
Franco è un caro amico che non c’è più, la cui perdita ha lasciato un grande vuoto dentro di me che ho cercato di riempire rendendo Franco eterno con la scrittura.
E per concludere, è lei il proprietario di bar e scrittore di fama internazionale che viene citato nel romanzo? L’autore dei libri che stanno alla base dei film che segnano così indelebilmente la relazione di Silvia e Luca?
Sì sono io quel barista. La scrittura in questi anni mi ha dato tantissimo ed io cerco di contraccambiare i suoi doni dando un posto a tutti i miei lettori sparsi per il mondo dove potermi trovare sempre… Anche nei miei romanzi.