Per il nostro appuntamento con la rubrica che dà voce ai classici della letteratura, ho deciso di omaggiare Maria Giacobbe, rileggendo il suo romanzo Diario di una maestrina. L’autrice è scomparsa sabato 27 gennaio.
“Una supplenza di quindici giorni in una scuola di tricofitici e di tracomatosi. Bisognava partire subito, il titolare si era ammalato e i bambini già da due giorni non avevano il maestro… Dimenticai gli impegni mondani e con entusiasmo iniziai la mia nuova vita”.
Di cosa parla Diario di una maestrina?
Diario di una mestrina è un romanzo autobiografico di Maria Giacobbe, pubblicato nel 1959. Il libro racconta la storia di una giovane donna, Maria, che cresce in una piccola città della Sardegna durante il ventennio fascista. Il romanzo è diviso in due parti. La prima parte, intitolata “L’infanzia“, racconta la vita di Maria dalla nascita alla fine della guerra. Maria è una bambina vivace e curiosa, che ama imparare e crescere. Tuttavia, la sua infanzia è segnata dalla povertà e dalla guerra.
La seconda parte, intitolata “La giovinezza“, racconta la vita di Maria dopo la guerra. Maria diventa maestra elementare e inizia a lavorare in una scuola di tricofitici e tracomatosi. In questo ambiente difficile, Maria impara a conoscere la sofferenza e la dignità degli ultimi.
Il romanzo è un’autobiografia sincera e commovente. Maria Giacobbe racconta la sua vita con uno stile semplice e diretto, che rende il libro accessibile a tutti. Il romanzo è un’importante testimonianza di un periodo storico cruciale per l’Italia, e offre una visione profonda della società sarda.
Diario di una mestrina è un romanzo importante e significativo, che ha contribuito a rendere Maria Giacobbe una delle scrittrici più importanti della Sardegna.
L’analisi dell’opera
Tra i temi principali di Diario di una maestrina, Maria Giacobbe tratta la povertà e le sue conseguenze. Infatti, il diario racconta la vita quotidiana in un piccolo villaggio della Sardegna negli anni Cinquanta, caratterizzata da miseria, fame e malattie. La maestra Maria si confronta con la dura realtà dei suoi alunni, spesso costretti a lavorare per aiutare le loro famiglie e ad abbandonare la scuola. E la povertà non solo priva i bambini di opportunità, ma li rende vulnerabili a sfruttamento e malnutrizione.
L’importanza dell’istruzione è anche questo un tema che ricorre nell’opera. Maria crede fermamente nell’istruzione come strumento di emancipazione dalla povertà e di riscatto sociale e la sua dedizione all’insegnamento e il suo impegno per i suoi alunni sono una fonte di speranza per il futuro. L’istruzione offre ai bambini la possibilità di sognare una vita migliore e di costruire un futuro più dignitoso.
La Giacobbe descrive anche le disparità sociali. Il diario evidenzia le profonde disparità tra le classi sociali, con i ricchi che sfruttano i poveri e ne controllano le vite. L’autrice denuncia le ingiustizie e le discriminazioni subite dai più deboli, auspicando un cambiamento sociale. La lotta contro le disparità sociali è fondamentale per costruire una società più giusta e equa.
Viene anche trattata l’importanza del ruolo della donna. In un contesto sociale patriarcale, Maria rappresenta una figura femminile forte e indipendente. La sua professione di maestra le permette di emanciparsi dalla tradizione e di affermare la propria autonomia. È un esempio di donna coraggiosa e determinata che lotta per i propri diritti e per quelli dei suoi alunni.
Oltre a questi temi principali, il diario affronta anche altri aspetti della vita quotidiana, come l‘amicizia, il rapporto tra Maria e le sue colleghe maestre, l’amore, la storia d’amore con un giovane medico, e la famiglia.
Diario di una maestrina è un’opera ricca di spunti di riflessione che offre una rappresentazione realistica e toccante della vita in Sardegna negli anni Cinquanta.