Caro iCrewer, è da molte ore nota la notizia della morte di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. La sua vita è profondamente legata alla vita giornalistica, che si è trasformata in ardente attività politica.
Credo che difficilmente si possa dimenticare un professionista come Sassoli. Un uomo che ha fatto del giornalismo una passione, più che una professione.
David Sassoli è mancato nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 gennaio ad Aviano, in provincia di Pordenone, dove era ricoverato per una grave malattia. I più giovani lo ricorderanno per l’ultima carica raggiunta, ovvero la Presidenza del Parlamento Europeo, ma Sassoli era più che politica. Era un uomo devoto alla verità e alle inchieste giornalistiche.
Ricordo con profonda nostalgia, sebbene piccola, quando era un inviato speciale del TG1. Era il 1999, quando ad ora di pranzo, mio padre chiedeva un po’ di silenzio per ascoltare le diverse notizie. Iniziato il telegiornale, cercavo di capire le diverse notizie di politica (estera e interna), di cronaca e di economia, ma soprattutto capire il morboso interesse che ha un adulto nel seguire un notiziario.
E proprio grazie a questa mia ricerca nel capire gli adulti, ho finito per amare i telegiornali e il mondo giornalistico. Forse hanno contribuito giornalisti come David Sassoli, Lilli Gruber, Tiziana Ferrario e tanti altri, a stimolare il mio interesse per la politica italiana e la geopolitica internazionale.
David Sassoli, una vita per il giornalismo
David Sassoli era nato a Firenze il 30 maggio del 1956, aveva iniziato a lavorare in piccoli giornali prima di arrivare alla redazione romana del quotidiano Il Giorno.
La sua carriera come giornalista televisivo ebbe inizio nel 1992, come inviato di cronaca nel TG3 dove ha seguito per molto tempo gli avvenimenti riguardanti mafia, Tangentopoli e le inchieste sulle stragi italiane. In quel periodo collaborò con i programmi di Michele Santoro Il rosso e il nero e Tempo reale.
Dal terzo canale RAI passa su Rai2, dove conduce la trasmissione pomeridiana Cronaca in diretta. Poi la svolta, nel 1998 passa su Rai1 per la conduzione di Prima – La cronaca prima di tutto, rotocalco quotidiano del TG1.
Nel 1999 entrò nella redazione del TG1 in qualità di inviato speciale, e in seguito ne divenne conduttore dell’edizione delle 13:30 e successivamente di quella delle 20. Con l’avvento della direzione di Gianni Riotta, nel 2007 Sassoli diventò vicedirettore del telegiornale, nonché dei settimanali di approfondimento Speciale TG1 e TV7. Nel 2004 venne eletto Presidente dell’Associazione Stampa Romana.
Dai tempi degli scout è stato sempre coinvolto da un profondo impegno civile, coniugando le grandi passioni della sua vita: il giornalismo e la politica. È stato prima vicepresidente e poi presidente del Parlamento europeo.
L’ingresso in politica
L’ingresso in politica di David Sassoli coincise con le elezioni del Parlamento europeo del 6 e 7 giugno 2009, quando il Partito Democratico lo candidò su proposta del segretario Dario Franceschini come capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale.
Nel 2014 si ricandidò alle elezioni europee con il PD. Il 1º luglio 2014 venne eletto Vicepresidente del Parlamento europeo. Nel gennaio 2017 venne riconfermato Vicepresidente.
In questa legislatura fu l’autore di una legge di riforma ferroviaria. Lo scopo principale della riforma era l’apertura del mercato dell’alta velocità, permettendo a tutte le compagnie ferroviarie di partecipare alle gare sulle tratte dell’alta velocità in qualsiasi stato membro.
Nel corso della legislatura rivolse la propria attenzione alla politica euro-mediterranea e alle tematiche relative le materie di bilancio. Come Vicepresidente responsabile per la politica euro-mediterranea rappresentò il Parlamento europeo in più occasioni ufficiali, sviluppando e intensificando un dialogo con le istituzioni dei Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Si ricandidò alle elezioni europee del 26 maggio 2019 con il PD, venendo nuovamente eletto. Il 3 luglio 2019 venne eletto Presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica.
Come primo atto della sua presidenza decise di rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, visitando la stazione della metropolitana di Maalbeek, uno dei siti degli attentati di Bruxelles del 2016.
In occasione dell’emergenza COVID-19, dichiarò di auspicare un bilancio comunitario che investa sulla ricerca scientifica, evitando «tagli sulla vita degli europei».
Il 15 dicembre 2021, a un mese dalla scadenza del mandato, annunciò che non si sarebbe ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo per “non dividere la maggioranza europeista”.
Sulla sua pagina Facebook è comparso un lungo post di saluto. Ne riportiamo una parte:
Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa. Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto.