Ciao mio caro iCrewer oggi inizia il nostro viaggio attraverso la Divina Commedia di Dante Alighieri e i suoi 100 canti…
La Divina Commedia – Inferno – Canto I
Il primo canto della Divina Commedia serve come introduzione all’intera opera e contiene in sintesi tutto il significato allegorico del poema, tutti gli elementi del dramma che si svolgerà nei canti successivi, possiamo notare come la filosofia e la teologia prendono il sopravvento sulla poesia.
È la notte del Venerdì santo del 1300, anno del Giubileo, Dante si trova sperduto all’età di 35 anni, in una selva oscura, rappresentazione allegorica del peccato in cui l’anima umana si smarrisce, fino a quando impaurito e angosciato arriva ai piedi di un colle illuminato dal sole, che accende in lui nuova speranza di salvezza.
Dopo essersi riposato, riprende il cammino, iniziando la salita del colle quando tre belve gli sbarrano la strada, facendolo indietreggiare verso la selva. Sono le tre fiere, una lonza simbolo di lussuria, un leone simbolo di superbia e una lupa simbolo di avarizia. Anche in questo caso le tre fiere sono il simbolo allegorico dei tre peggiori vizi capitali.
Questo momento è rappresentato alla perfezione in un affresco di Joseph Anton Koch al casinò Massimo di Roma
La tentazione del peccato trascina Dante in un’oscura vertigine e mentre indietreggia gli si para davanti una figura umana, venuta per portargli soccorso, è Virgilio, il poeta Mantovano tanto caro a Dante, colui che cantò di Enea, figlio di Anchise, venuto in Italia dopo la disfatta di Troia, che lo invita a seguire un altro cammino e gli profetizza la venuta di un veltro, un cane da caccia, allegoria di un misterioso personaggio che giungerà a redimere il genere umano, che ricaccerà la lupa nell’Inferno.
Virgilio spiega a Dante che per raggiungere la felicità soprannaturale dovrà condurlo attraverso un viaggio in cui gli verranno mostrate le pene dell’Inferno e le penitenze delle anime del Purgatorio, destinate a salire in Paradiso. Ma Dante non potrà salire fino ad esse, se non guidato da un’anima più degna, perché Virgilio, non avendo avuto il battesimo, non può entrare nel Regno di Dio.
Incoraggiato dalle parole di Virgilio, acconsente a seguire il Maestro nel mistico viaggio e così si mettono in cammino.
Se nel suo cammino Dante risulta confuso e smarrito, Virgilio rappresenta la parte indispensabile per resistere al peccato. Con il suo aiuto Dante esce dalla selva oscura e si trova all’ingresso dell’Inferno, da dove nessuno può fare ritorno.
Fin dal primo canto incontriamo le due linee guida del poema dantesco: da un lato l’esperienza individuale di Dante personaggio e narratore, dall’altro l’intento etico, politico e religioso di Dante autore che proietta la vicenda personale in una dimensione collettiva che coinvolge l’umanità intera.
Il nostro viaggio attraverso il Canto I è arrivato alla fine, continua a seguirci per non perderti i prossimi mio caro iCrewer.
Un abbraccio virtuale e buona lettura