Ciao mio caro iCrewer, oggi voglio presentarti il nuovo appuntamento settimanale con il grande e immenso Dante Alighieri e la sua Commedia, l’opera più importante della letteratura italiana.
La Divina Commedia
La Divina Commedia è il più grande poema della letteratura italiana ed è il racconto in prima persona di un viaggio immaginario compiuto dallo stesso Dante nei tre regni dell’oltretomba.
Abituati a studiarlo a scuola, spesso e volentieri, non ci rendiamo veramente conto della bellezza di quest’opera, la viviamo come un dovere scolastico e perdiamo l’interesse nel capirla davvero.
Per questo motivo ho deciso di portarti con me attraverso tutti i canti che la compongono, passeremo parecchio tempo insieme, cercando di entrare nel racconto e comprendere al meglio il cammino che ci mostra Dante per arrivare alla salvezza, guidati da Virgilio, Beatrice e infine da San Bernardo.
Un viaggio salvifico
Questo viaggio, Dante lo riprende da Virgilio che nell’Eneide narra della discesa di Enea negli Inferi ma non solo, anche da San Paolo, predicatore della fede cristiana, come possiamo leggere nella Seconda Epistola ai Corinzi.
In questo caso, il poeta si sente depositario di una missione di salvezza che indichi la via giusta e mostri attraverso un racconto esemplare che i peccati terreni si tramutano in pene eterne e che, dopo la morte, il bene verrà premiato. È per questo motivo che al suo interno possiamo trovare personaggi famosi della sua epoca in modo da poter impressionare maggiormente le persone che la leggeranno.
Credo, anzi sono convinta, che ci sia davvero tanto da imparare da questo capolavoro. Non ho mai apprezzato la Divina Commedia fino a qualche anno fa, quando in un momento di noia, mi è capitato fra le mani il libro dell’inferno e ho cominciato a leggerlo, a studiarlo e a capirlo.
Da questa opera sono derivate centinaia di opere d’arte, quadri, rappresentazioni, sculture, film e molto altro, ha dato vita al mondo dell’arte in molte sue sfaccettature. Moltissimi sono gli autori che hanno rappresentato sotto forma di altre opere le parole scritte da Dante, come Auguste Rodin con la sua meravigliosa opera, La porta dell’Inferno, in cui vi è l’intera opera dantesca.
Sotto gli occhi del pensatore, in cui molti riconoscono lo stesso Dante, emergono i corpi dei dannati, contorti, urlanti, spinti verso il vuoto mentre cercano di sfuggire dalla loro gabbia di bronzo.
Oltre a Rodin, possiamo citare il Botticelli, profondamente influenzato della Divina Commedia, che per primo realizzò una vera e propria mappa dell’inferno, immaginandolo come un imbuto sotterraneo.
Questi sono solo due esponenti dell’arte, in tutte le sue forme, di molti altri ne parleremo man mano, durante i nostri prossimi viaggi, canto dopo canto.
I ruoli di Dante
Nella sua opera Dante non mantiene solo un ruolo ma ben tre diversi, partendo dal personaggio, l’uomo che per volontà di Dio intraprende da vivo un viaggio nei regni dell’oltretomba, che è il ruolo più limitato che lo riguarda.
Lo ritroviamo come narratore, l’Io narrante che rivive il viaggio nella sua memoria e che ne porta la testimonianza agli uomini attraverso le pagine della sua Commedia.
Infine ha il ruolo di autore, colui che mette in versi l’accaduto e che, dopo tempo, è in grado di interpretare il significato delle situazioni che hanno provocato lo smarrimento di Dante personaggio e di fare considerazioni di carattere etico, storico e politico su ciò che ha vissuto.
Da queste sue considerazioni deriva, infatti, il valore didascalico ed etico dell’intera opera.
Non vedo l’ora di iniziare il nostro viaggio dal primo canto di questo meraviglioso poema, attraverso i suoi significati e i suoi molteplici stili linguistici che incontreremo man mano che attraverseremo i tre regni, da quello aspro ed elevato dell’inferno, al nobile e popolare del Purgatorio, fino allo stile sublime ma a tratti aspro del Paradiso.
Ti aspetto per il nostro primo viaggio partendo dalla Selva Oscura, non mancare mio caro iCrewer
Un abbraccio virtuale e buona lettura.