Caro iCrewer oggi ti propongo tre libri che parlano di “solitudine”.
La solitudine di chi è stato abbandonato
come nel libro che ho scelto per curare di Paolo Coelho, Il vincitore è solo.
Questo libro mostra i deleteri effetti dell’inseguire i propri obiettivi senza badare alle conseguenze e senza ascoltare il proprio Io interiore, che invece conosce bene i nostri limiti e ci mostra la giusta via.
“Tu hai scelto la via d’uscita piu’ facile: abbandonarmi. Non mi hai dato alcuna chancE, non hai capito che io facevo tutto per te, in tuo onore, per il tuo amore.”
Cannes, lusso, abiti di alta moda, donne bellissime, è qui che Igor mette in scena il suo devastante piano per riprendersi sua moglie Ewa. Ha passato la vita a rincorrere il potere, di cui è diventato schiavo e a causa del quale le certezze hanno sostituito le passioni e lui ha perso Ewa. In nome dell’Amore è disposto a tutto, anche a distruggere dei mondi, e nonostante il cuore gli indichi la via lui porterà a termine il suo assurdo piano e “vincerà”, ma al prezzo della solitudine.
La solitudine come stato mentale, come nel libro che ho scelto per ispirare:
Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, la storia di una famiglia, i Buendia e della città di Macondo.
”un luogo dove il tempo non passa ma continua a girare in giro”.
Una storia che segue un disegno cifrato tracciato in delle pergamene lasciate dallo zingaro indovino Melquiades.
Ursula insieme a suo marito Jose Arcadio Buendia, capostipiti della famiglia e fondatori di Macondo, trasmettono ai loro discendenti la caratteristica “solitudine” che nei figli che chiameranno Aureliano si manifesta in un carattere introverso, una mente brillante votata alla ripetizione, alla costanza, nei figli chiamati Arcadio nell’impulsività e nelle manie di grandezza che li conducono ad un destino tragico.
Le donne hanno un ruolo molto importante nella storia e una personalità ben delineata e distinta, a cominciare da Ursula che fino alla fine ormai vecchia e cieca cerca di tenere in piedi la famiglia.
Su tutta la storia aleggia un senso di morte che inesorabilmente arriva a colpire tutti i Buendia, fino all’ultimo nato con la coda di porco, così come era stato predetto.
La morte e la solitudine prendono così il sopravvento sui Buendia e su Macondo cancellando per sempre ogni speranza.
Una storia complessa che vi lascerà dentro un segno indelebile: Macondo, la casa dei Buendia, i personaggi vivi e quelli morti separati da labili confini, ti rapiscono e ti introducono in un vortice senza uscita che è la scrittura e il modo di giocare con il tempo dell’autore.
La solitudine di chi è bloccato dalle sue paure come nel libro per viaggiare:
Il caffè dei piccoli miracoli di Nicolás Barreau.
Questo libro accompagna il lettore in un viaggio tra due delle più belle città del mondo, Parigi e Venezia.
La protagonista di questo romanzo è Nelly, una ricercatrice di filosofia, che ama la lentezza, i vecchi libri; timida, riflessiva e romantica non è propensa al rischio e preferisce rimanere ancorata alle sue abitudini. Fino a quando il professore, del quale si era segretamente innamorata, le spezza il cuore.
Dopo aver trovato un libro con una dedica: “Omnia Vincit amor”, appartenuto alla sua cara nonna, lascia tutto per scoprire la misteriosa storia celata in quelle poche righe e parte per Venezia sconfiggendo una ad una le sue paure. Qui la aspetta molto di più di quanto lei possa immaginare.
Il caffè dei piccoli miracoli è un romanzo scorrevole e delicato, che parla d’amore, di destino e soprattutto di superamento dei propri limiti per arricchirsi, migliorare e realizzare i propri sogni.
Spero di aver ispirato le vostre letture, altrimenti vi aspetto la prossima settimana per tre nuovi libri per Te. Lasciate i vostri commenti se avete letto questi libri o suggeritene anche voi di nuovi!