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Lifestyle: la cronodieta, come funziona e cosa si mangia

Mangiare all'ora giusta, seguendo il proprio corpo, per dimagrire

Ileana Picariello 8 mesi fa Commenta! 6
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La cronodieta è un regime alimentare basato sul concetto di sincronizzare i pasti con il naturale ritmo circadiano del corpo, ovvero il ciclo biologico che regola le nostre funzioni fisiologiche in base all’alternanza tra giorno e notte. Questo approccio considera non solo cosa si mangia, ma anche quando si mangia, partendo dall’idea che l’orario di assunzione dei nutrienti influenzi il metabolismo e il modo in cui il corpo elabora gli alimenti.

Contenuti
Cos’è la cronodietaQuali sono i pilastri?Quali sono i beneficiCritiche e limitiCronodieta. Mangiare quando i cibi non fanno ingrassare di Mauro Todisco

Cos’è la cronodieta

Il principio fondamentale della cronodieta si basa sul ritmo circadiano che influisce su vari processi biologici, tra cui la digestione, la secrezione di ormoni e il consumo di energia. Gli ormoni come l’insulina e il cortisolo, che influenzano il metabolismo dei carboidrati, proteine e grassi, seguono cicli giornalieri specifici. Mangiare cibi ricchi di certi nutrienti in momenti specifici della giornata potrebbe aiutare a ottimizzare il metabolismo e, teoricamente, promuovere la salute e la perdita di peso.

Nella cronodieta si parte dal presupposto che il nostro corpo è più efficiente nel metabolizzare i carboidrati al mattino, mentre la sera sarebbe meglio orientarsi su proteine e grassi per favorire la digestione e ridurre l’accumulo di grassi.

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Come si legge sul sito della Fondazione Veronesi: La scelta dei momenti in cui mangiare è condizionata anche dalla variazione dei livelli di diversi ormoni coinvolti nei processi metabolici: insulina, glucagone, cortisolo, Gh (ormone della crescita). Senza dimenticare le oscillazioni di grelina e leptina, che aumentano in condizioni di digiuno o sazietà. Oggi si sa che il cortisolo e l’ormone della crescita svolgono funzioni opposte a quelle dell’insulina: ovvero innalzano la concentrazione di zuccheri nel sangue. Motivo per cui il consiglio è «di non consumare pasti troppo abbondanti, soprattutto in grassi, a tarda sera  – afferma Gabriele Riccardi, direttore dell’unità operativa di diabetologia e malattie del metabolismo al policlinico Federico II di Napoli -.

Cronodieta

Quali sono i pilastri?

Carboidrati al mattino: Secondo la cronodieta, i carboidrati (pane, pasta, cereali) andrebbero consumati nelle prime ore del giorno, quando il metabolismo è più attivo e l’insulina viene secreta più efficacemente. Ciò aiuta a fornire energia per le attività della giornata e previene picchi glicemici serali.

Proteine a pranzo: Il pranzo è considerato il momento ottimale per assumere una buona quantità di proteine (carne, pesce, legumi), che aiutano a sostenere la massa muscolare e a prolungare la sensazione di sazietà.

Grassi e proteine la sera: Durante la sera e la notte, il metabolismo si rallenta e diventa meno efficiente nel gestire i carboidrati. Perciò, la cronodieta suggerisce di consumare principalmente proteine magre e grassi (come pesce, carne bianca o frutta secca), evitando picchi di zuccheri nel sangue.

Evitare i carboidrati la sera: Poiché l’organismo tende a immagazzinare più facilmente i carboidrati sotto forma di grasso nelle ore serali, la cronodieta consiglia di limitarne l’assunzione dopo il tramonto.

Quali sono i benefici

Sincronizzando l’assunzione di cibo con i cicli naturali del corpo, la cronodieta potrebbe aiutare a perdere peso e a mantenere la massa muscolare. Consumare i nutrienti nei momenti in cui il corpo è più predisposto potrebbe ottimizzare i livelli di energia durante la giornata. Distribuire i carboidrati nelle ore del giorno in cui il corpo è più efficiente nel loro utilizzo potrebbe ridurre il rischio di picchi glicemici.

Critiche e limiti

Nonostante molti sostenitori di questa dieta riportino risultati positivi, la comunità scientifica rimane cauta. Alcuni studi sostengono che l’orario dei pasti possa effettivamente influenzare il metabolismo, ma altre ricerche mettono in dubbio l’efficacia del modello rispetto a una semplice riduzione dell’apporto calorico complessivo. Inoltre, la cronodieta potrebbe non essere adatta a tutti, poiché ogni persona ha ritmi circadiani diversi, dettati anche da abitudini lavorative o impegni familiari.

Cronodieta. Mangiare quando i cibi non fanno ingrassare di Mauro Todisco

Per capire meglio come funziona, vi consiglio di leggere il libro di Mauro Todisco.

L’organismo umano non funziona sempre alla stessa maniera. Modula invece le proprie attività seguendo alcuni cicli regolari, secondo una scansione che in molti casi ha la durata di un giorno. L’alternanza del sonno e della veglia è il più evidente di questi “bioritmi circadiani”, ma altrettanto ricorrenti sono le variazioni che riguardano, nelle ventiquattro ore, la temperatura corporea, la pressione sanguigna o la secrezione degli ormoni.

Anche il destino degli alimenti ingeriti è diverso nelle varie ore della giornata: in alcuni momenti, per esempio, viene privilegiata la dissipazione delle calorie, in altri l’immagazzinamento dei grassi di deposito. Sfruttando questi meccanismi naturali, allora, si può fare in modo che i cibi risultino meno ingrassanti solo scegliendo, per ognuno di essi, l’orario più adatto al suo consumo. Su questo principio si basa la cronodieta. Il libro ne spiega in maniera divulgativa i presupposti scientifici, ma ne illustra anche l’attuazione tanto concretamente da proporre i menù (e le relative ricette) per otto settimane di dieta sempre diversa.

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