Uno dei protagonisti del calcio attuale e dei Mondiali di calcio 2022 del Qatar è sicuramente Cristiano Ronaldo. Il portoghese punta a brillare nella Coppa del Mondo e si mette in luce visto che, ad oggi, il suo contratto con il Manchester United è concluso e si prepara per una nuova sfida con un altro club calcistico.
Con il rigore realizzato nella partita al Mondiale contro il Ghana, Ronaldo è oltretutto l’uomo dei record: il primo calciatore ad andare in gol in 5 mondiali diversi, superando l’immenso Pelé (1958, 1962, 1966, 1970), i tedeschi Uwe Seeler (1958, 1962, 1966, 1970), Miroslav Klose (2002, 2006, 2010, 2014) più il rivale storico Leo Messi che si era aggiunto al club d’èlite con il rigore contro l’Arabia Saudita.
Cristiano Ronaldo e il Manchester United: capitolo chiuso
La stella del calcio, alla continua ricerca della perfezione nello stile e nella tecnica sul campo, si è tolto ultimamente qualche sassolino dalla scarpa con dichiarazioni importanti soprattutto dopo la risoluzione del contratto con il Manchester United: la squadra inglese in cui, dopo la Juventus, ha ricercato la gloria di un tempo poi svanita nel nulla.
Il cinque volte pallone d’oro non si arrende facilmente e ha fame di vittoria soprattutto in questo momento con il suo Portogallo, dove può concentrare tutte le sue forze. Ecco cosa ha detto Ronaldo nel dopo-partita contro il Ghana:
È un momento bellissimo, sono alla mia quinta Coppa del Mondo. Siamo partiti con il piede giusto, questa è stata una vittoria importantissima. Sappiamo che in queste competizioni vincere la prima partita è fondamentale. E poi un altro record: sono l’unico giocatore a segnare in cinque Mondiali consecutivi, che per me è motivo di grande orgoglio.
Sono molto contento che la squadra abbia fornito un’ottima prestazione. Il capitolo (sul Manchester United) è chiuso e il focus è solo ed esclusivamente sul Mondiale. Come ho detto, volevamo partire con il piede giusto.
Cristiano, l’uomo che voleva essere amato di Thierry Marchand
Altre confessioni del calciatore portoghese emergono nel nuovo libro del giornalista Thierry Marchand intitolato Cristiano, l’uomo che voleva essere amato, pubblicato con le edizioni Flammarion dal 9 novembre in Francia (sarà presto edito anche in Italia).
Si tratta di una biografia singolare e personale nata da una lunga intervista fatta di nove incontri faccia a faccia con CR7. Cristiano disegna il ritratto intimo molto più sensibile e lacerato rispetto a quello che appare.
Ecco alcuni passaggi del libro in cui emerge l’amore per Parigi e il club del PSG.
Allora, Cristiano, quando ci vediamo a Parigi?” Sapevo che Ronaldo amava la capitale. E che a volte ci si recava nei giorni liberi, in incognito. Soprattutto, ero sicuro che sognasse di essere nuovamente convocato lì, per ricevere un sesto Pallone d’oro. La sua risposta suonava come una promessa, ma non nel modo in cui mi aspettavo: ”La porta è aperta”. Si diceva. Ha insistito: ”Solo con i portoghesi della regione parigina, il club potrebbe riempire lo stadio. Mi vedo bene al Parc des Princes, davanti a cinquantamila portoghesi. Sarebbe fantastico.
Cristiano Ronaldo fa emergere piano piano al giornalista che lo ha ascoltato attentamente, per decifrare i suoi pensieri più intimi, un’attrazione irresistibile per Parigi e l’amore segreto per il Paris-Saint-Germain, a tal punto da declamare una vibrante lettera d’amore.
Altre rivelazioni riguardano la perenne rivalità con Lionel Messi e il capitolo Juventus per provare una nuova esperienza con il calcio italiano non tralasciando mai il suo obiettivo primario: vincere e mettere a segno gol. Cristiano ci mette il cuore: il pallone è uno dei suoi figli da sempre e vuole ricevere amore e attenzione da parte del club e dei suoi tifosi: un aspetto che Torino gli ha donato enormemente mentre giocava per la Vecchia Signora.
Guarda, ho avuto il coraggio di venire a Torino, per cambiare società, campionato, cultura calcistica. Mi sono messo in pericolo. Ho preso questo rischio che sono sicuro mi ha fatto perdere il Pallone d’oro l’anno scorso. Non mi pento di niente, ma…
C’è da dire che l’attaccante portoghese ha dovuto superare una montagna di ostacoli per diventare il capocannoniere della storia del calcio e uno dei più grandi atleti di tutti i tempi. Attraverso momenti di vita più intimi condivisi con l’icona, Thierry Marchand dipinge il ritratto di un personaggio il cui successo ha da tempo superato la cornice dello sport.
Più di vent’anni di carriera trascorsi a ridosso dei vertici, decine di record, trofei collettivi e riconoscimenti individuali in un percorso non ancora concluso per questo grande calciatore che alla quinta coppa del mondo ci regalerà ancora grandi emozioni.