Oggi per la rubrica Creepy non abbiamo una vera e propria lettura, ma una lettera legata a Suor Maria Crocifissa della Concezione (Isabella Tomasi 1645 – 1690). Scopriamo insieme perché
Suor Maria Crocifissa era una monaca benedettina del monastero di clausura di Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento. Si narra che la suora nella notte dell’11 agosto del 1676 scrisse una lettera dettata dai demoni degli inferi.
Questa “leggenda” ha molto dell’inquietante, visto che la lingua in cui è stata scritta sembra incomprensibile.
Secondo la Suora, fu il maligno stesso e i suoi demoni a costringerla a scriverla.
La lettera è costituita da 14 righe scritte in una lingua sconosciuta e una copia di questa è conservata proprio nel monastero, mentre l’originale è nella Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento.
Gli studiosi cercarono a lungo di decifrarne il messaggio, ma questi tentativi ebbero pochi risultati. Finché nel 2017 un gruppo del Ludum Centre di Catania con l’utilizzo di un software di decriptazione riuscirono a decifrare il 70% del contenuto.
Secondo loro e in base a quello che è stato diffuso a livello pubblico, questo è ciò che è stato tradotto:
“Di simboli che io che clausa livegio so fonte una disgrazia forse ormai certo Styge xy tliyi vuode poiché io Cristo Zoroastro seguono le vie antiche o sarte cucite dagli uomini ohimè ristorami servire nessuno questo è sistema zavorra sono le tre un Dio che sento liberare i mortali xi sono per questo sempre.”
Si narra che oltre al contenuto della lettera, la suora portò con sé nella tomba due messaggi che questi “demoni” le comunicarono quella notte. Purtroppo Suor Maria Crocifissa tenne questo segreto fino alla morte con queste parole:
«Non mi domandate di questo per carità che non posso in nessun modo dirlo, e nemmeno occorre dirlo io, che verrà tempo che il tutto udirete e vedrete».