Caro iCrewer, ci troviamo di nuovo alle prese con la nostra nuova rubrica Libri e Cinema, per parlarvi del film o del libro Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari di Thalita Rebouças, edito da DeAgostini e pubblicato il 21 settembre 2021.
Iniziamo dal conoscere la trama e cerchiamo di capire quali siano le differenze che esistono tra la versione scritta e la sua trasposizione filmica.
La trama di Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari
A quindici anni Tetê si ritrova in uno studio psichiatrico. Non è pazza. Né depressa. È solo un po’ sfigata. Non ha mai baciato un ragazzo. E la sua eccentrica famiglia è convinta che l’adolescenza sia una patologia da curare alla svelta, prima che peggiori. Certo, i brufoli, i vestiti fuori moda e il monociglio alla Frida Kahlo non aiutano la sua popolarità nemmeno in classe. Tetê è invisibile.
Fino a che non conosce Davi, nerd fino al midollo, e Zeca, più vanitoso di un pavone. Ma sembra che Erick, il ragazzo più popolare della classe, abbia una particolare simpatia per lei. Poi arriva Dudu, un ragazzo più grande che sa cosa dire e come dirlo. Tra segreti rubati, foto scioccanti e ragazze vendicative, i problemi sembrano solo aumentare. Forse, dopotutto, l’idea di curare psichiatricamente l’
Sia nel libro che nel film vengono trattati in modo molto semplice, ma senza sottovalutarli, argomenti come il bullismo e il cyberbullismo, l’esclusione e l’isolamento effettuato dal gruppo.
Temi che, oggi più di ieri, sono molto sentiti e diffusi. Prima dell’era di Internet esisteva il bullismo, non lo si può negare, ma era in qualche modo controllato dagli adulti, molto più presenti. Oggi, i bulli si sono spostati su i Social Network, e gli adolescenti, fragili e inconsapevoli, sono vittime e carnefici, lasciati a nuotare nell’immensa rete di Internet.
Thalita Rebouças ha dichiarato:
Confessioni di una ragazza invisibile affronta i problemi comuni dell’adolescenza, e anche alcuni problemi specifici di Tetê, ma sempre con leggerezza e buon umore.
Differenze tra film e libro
“Tetê, facci caso: non ridi, sei sempre seria, sembra che tu ce l’abbia con la vita, non parli, non hai amici, non hai un fidanzato, te ne stai nel tuo angolino, vuoi solo ascoltare musica triste, vedere film tristi e leggere libri tristi” elencò mi madre. Si fermò per prendere fiato e riprese: “E non fai sport, non esci, non vai a ballare, non prendi il sole, non mangi jujuba, non ti piace la Nutella, non ti fai le unghie, non ti depili i baffetti. Te ne stai sempre in cucina. Ma dove si è mi visto? A te sembra normale?”
Tramite il film vengono messi in risalto gli aspetti psicologici dei protagonisti e di tutti i ragazzi. Il film, realizzato in collaborazione con il regista Bruno Garotti, dona spessore a Tetê, Davi, Zeca, Dudu, Erik e Valentina.
Ma, come abbiamo già detto, il cinema ha tempi diversi da un libro. E per rispettare quelle tempistiche e le esigenze cinematografiche, nel film prodotto e distribuito da Netflix, alcune scene, anche molto divertenti, sono state tagliate. Ad esempio non viene per nulla menzionato lo psichiatra/psicologo che, secondo la famiglia, dovrebbe aiutare Teianira (Tetê).
Ed è al Dottor Romildo che Tetê spiega l’origine del suo nome: il suo nome è l’unione dei nomi dei nonni, Térecio e Djanira, il nome del nonno paterno e quello della nonna materna.
Se vi ho incuriosito, vi consiglio di guardare prima il film, sicuramente riderete nel vedere le fantasie di Tetê e i suoi salti che la riportano nella realtà. Poi dedicatevi alla lettura di Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari.