Libertà di stampa, libertà di culto, libertà di pensiero, libertà in ogni dove… ma diamoci una calmata!
Siamo liberi di esprimerci è vero ma a tutto c’è un limite, anche ai libri pubblicati, come si usa dire, in self.
Non è che se io autrice mi autopromuovo, faccio tutto da sola, scrivo, correggo, scatto foto, impagino e chi più ne ha più ne metta, posso permettermi di scrivere qualsiasi cosa. Il rispetto per l’utente al quale capita in mano, magari per puro caso, il libro ci vuole sempre.
Come avrai intuito, caro iCrewer, il libro che mi è capitato in lettura ha scosso in me dei sentimenti negativi e non posso esimermi dal fartene partecipe; l’ho scaricato nei giorni del lockdown e per qualche strano caso non l’ho mai letto: forse il mio subconscio mi diceva di non farlo. Non ti dirò di che libro si tratta e nemmeno il nome dell’autrice, libertà di stampa e di pensiero abbiamo detto, ma da questa lettura vorrei partire per un approfondimento.
Come scegliere in tutta libertà la trama per il nostro libro
Magari inizia a leggere molto, sii modesto, non credere che chiunque possa scrivere qualcosa. Non è così semplice. Prendi tra le mani libro di Stephen King intitolato On writing. Autobiografia di un mestiere e abbi l’umiltà di voler imparare.
Più che un manuale tecnico per aspiranti scrittori, questo libro è un’autobiografia del mestiere, in cui la storia personale e professionale di King si fondono totalmente. Il capitolo d’apertura, «Curriculum vitae» ripercorre gli anni della formazione attraverso i momenti di crescita fino al grande successo di «Carrie». «La cassetta degli attrezzi» è invece una disincantata elencazione dei ferri del mestiere. «Sullo scrivere» illustra le fasi del racconto creativo fino all’approdo editoriale; infine «Sul vivere» racconta come l’autore abbia visto la morte da vicino dopo lo spaventoso incidente in cui è stato coinvolto e come, grazie alla scrittura, sia tornato alla vita.
La cosa fondamentale quando si inizia la stesura di un testo è avere ben in mente la trama, non dico tutta, molte cose saranno in divenire, ma la struttura principale ci vuole. Un buon lettore si accorge se ci sono stati dei tagli, se ci sono state delle aggiunte all’ultimo minuto e questo non va bene.
Cosa raccontare. Ecco questo è il punto dolente. Se non hai la grande storia, non metterti nemmeno a scrivere, è inutile, rischi di perdere il tuo tempo perchè quello che ne nascerà altro non sarà che un insieme di pensieri che non trovano una struttura portante.
I personaggi devono essere belli, nel bene e nel male devono essere ben sviluppati, non importa se siano positivi o negativi all’interno della trama ma devono essere costruiti in modo che il lettore entri in sintonia con loro. Questo è il punto dolente del libro che ho in lettura e che mi ha portato a scrivere questo articolo: la protagonista.
Libro scritto nel 2020, può la protagonista essere felice di essersi venduta per un quarto di milioni di dollari? Può una donna farsi sottomettere per soldi oltre al limite del consentito? Possono i coprotagonisti felicitarsi con lei per questa scelta?
No, caro iCrewer, non ci sto!
In una società in cui le donne a fatica ottengono ciò che meritano, in cui i posti di potere sono ancora in mano agli uomini che ci raccontano di quote rosa, in cui lui è sempre un passo avanti a lei nonostante stia lì solo perchè lei glielo consente, non si può permettere ad una donna di scrivere certe bassezze!!!!
Nemmeno in un romanzo.