Come la pioggia e la Scozia (Words Edizioni) ha il sapore e il colore delle favole, una lettura ideale in un periodo difficile come questo. Non manca nulla! Giulia De Martin, l’autrice del romanzo, ha pensato bene di confezionare una bella storia, giusta per incantare il lettore. E per essere al suo esordio non avrebbe potuto fare meglio.
Nobili e principesse girano fluttuanti tra le stanze dei castelli immersi nella brughiera scozzese, coccolati da governanti con tanto di maggiordomo, pronto a soddisfare ogni desiderio. Cenerentola in questo caso non è la vittima della matrigna cattiva, ma una giovane contessa caduta in disgrazia dopo che il nobile padre decide di giocarsi tutto a dadi compresi figlia e dote. E anche questo non è poi così lontano dalla realtà, succede di continuo.
Come la pioggia e la Scozia: Freya, l’umiltà e il coraggio
Detto questo, non farti ingannare dalla storia d’amore. Qui l’oggetto della contesa è la rispettabilità e la resilienza della protagonista. Nonostante le vesti damascate e una assistente pronta a pettinarla e vestirla, Freya potrebbe essere una di noi. Ha una personalità forte, è tenace, acculturata, autonoma, orgogliosa quanto basta per conquistare senza troppi compromessi la sua autorevolezza, riscattare il suo nome e perché no, anche i beni perduti. E chi più ne ha più ne metta!
Tutto però ha un prezzo. E su questo non posso che essere d’accordo con Donna Giulia, giusto per rimanere in tema. L’umiltà e il coraggio sono sempre il passaggio obbligato per riconquistare se stessi e ciò che si è perso. Non è forse un dogma quanto mai attuale? Freya scopre che la vita può cambiare da un momento all’altro, che andare avanti significa lasciarsi il passato alle spalle, accettare di vivere un presente difficile senza perdere la speranza in un futuro migliore.
“Com’è essere ricca?”
“Se sei ricca puoi comprare tante cose, le persone ti portano rispetto e tutto sembra più semplice Non c’è nulla di più sbagliato poiché la ricchezza non è ciò a cui si dovrebbe ambire”.
“E che cosa si dovrebbe desiderare Freja?”
“L’amore, una famiglia unita e la felicità. Tienilo sempre a mente”
Come la pioggia e la Scozia, si può rinascere dal tradimento?
Insomma la storia in sé è tenera, parla di valori, di amicizia senza confini e differenze di classe, l’amore è quello delle farfalle nello stomaco, tocca le corde del cuore, “Ti amo come la pioggia ama la Scozia” una frase che si legge nei momenti più intensi, e la freschezza dell’atmosfera si avverte tutta.
Anche gli uomini della storia hanno un loro perché. Pur legati dalle convenzioni e autorizzati a dominare, qui sono costretti, in qualche modo, a chiedere scusa, pentirsi, ritornare sui propri passi. Mi sembra molto attuale anche questo, visto quello a cui assistiamo ogni giorno e il linguaggio non è scelto a caso,
“Che cosa avete di più caro signorina?”
“Ben poco al momento, milord. Solo la mia vita” risposi e usci senza guardarmi indietro.
La storia di Lady Howard è la colonna portante di tutto il romanzo. Il messaggio della scrittrice è nascosto tra le righe di una storia d’amore che finisce e un’altra che nasce. Non è descritto solo l’amore convenzionale, tra l’altro trattato molto delicatamente, ma quello di una donna per se stessa, per le sue origini e per quello che sarà. Il resto, scontato.
Qualche perplessità? Sì. La fierezza è senza dubbio un valore aggiunto tuttavia, come in tutte cose, a mio avviso, la virtù sta nel mezzo. E va bene che mentire è sempre “disdicevole” ma ascoltare prima di girare le spalle e andarsene non è forse meglio? E la fiducia dove la mettiamo? E se proprio devo dirla tutta, per coerenza, immaginarla in ginocchio supplichevole per essere perdonata mi ha fatto storcere il naso. A questo punto, per coerenza, meglio fiera che supplichevole. Ma questo forse è quello che avrei fatto io.
Alla fine un plauso all’autrice è doveroso: Come la pioggia e la Scozia nel complesso mi è piaciuto. Sarà che avevo bisogno di qualcosa che mi trasportasse in un’altra epoca visto che l’attuale lascia un po’ a desiderare. Comunque, per essere il romanzo d’esordio è scritto bene e i dialoghi ben strutturati. È certamente una lettura leggera con molti spunti di riflessione e questo non dispiace.
Detto questo, considerata la personalità poliedrica, indipendente e imprevedibile dell’autrice, mi sorge spontanea una domanda: quanto di Giulia c’è in Lady Howard?