La classifica dei libri più venduti di novembre 2024 conferma il successo travolgente di gialli e thriller, generi amatissimi dai lettori italiani. Le storie di novembre sono state dominate da trame intricate, protagonisti indimenticabili e ambientazioni suggestive che hanno catturato l’immaginazione di un vasto pubblico. Scopriamo insieme quali titoli hanno conquistato le prime posizioni.
Ecco qui la classifica dei libri più venduti di novembre 2024
1 | Tatà | Valérie Perrin | E/O |
2 | Il passato è un morto senza cadavere | Antonio Manzini | Selleria Editore Palermo |
3 | Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia | Aldo Cazzullo | HarperCollins Italia |
4 | La casa dei silenzi | Donato Carrisi | Longanesi |
5 | Elogio dell’ignoranza e dell’errore | Gianrico Carofiglio | Einaudi |
6 | Balleremo la musica che suonano | Fabio Volo | Mondadori |
7 | La vegetariana | Han Kang | Adelphi |
8 | Ancora insieme. Love me love me | Stefania S. | Sperling & Kupfer |
9 | M. L’ora del destino | Antonio Scurati | Bompiani |
10 | Intermezzo. Ediz. italiana | Sally Rooney | Einaudi |
Scopriamo la Top Ten del mese di novembre
Nella classifica dei libri più venduti di novembre troviamo qualche novità e alcune riconferme, come Aldo Cazzullo, Antonio Manzini, Antonio Scurati e Han Kang. Ma entriamo nel vivo della classifica e vediamo chi c’è al primo posto.
La classifica di novembre si apre con un mistero e un’indagine, Tatà di Valérie Perrin, edito E/O. L’autrice ci regala un romanzo che intreccia vite e destini, confermandosi una narratrice straordinaria delle complessità umane. Colette sembrava una donna senza una storia particolare, almeno agli occhi di sua nipote Agnès, fino a quando una telefonata della polizia non le comunica una notizia sconvolgente: la zia è morta. Un dettaglio sorprende Agnès ancora di più, perché Colette, sua unica zia, è ufficialmente deceduta tre anni prima e riposa nel cimitero di Gueugnon, con tanto di nome inciso sulla lapide.
Tuttavia, il corpo identificato dalla polizia è proprio quello di Colette. Ma allora, chi è sepolto nella sua tomba? E perché Colette ha finto la sua morte per tre anni? Da qui si dipana un’avvincente indagine che porterà Agnès a scavare nel passato della sua famiglia. Tra vecchi amici, rivelazioni sorprendenti e una misteriosa valigia piena di audiocassette, la donna ricostruisce una trama intricata che collega il destino dei suoi cari a un circo degli orrori, alla tragica storia di un’unica sopravvissuta all’Olocausto, a un celebre pianista, a un assassino spietato e persino a un tifoso appassionato del FC Gueugnon.
A seguire troviamo in seconda posizione Il passato è un morto senza cadavere di Antonio Manzini (Sellerio Editore Palermo). Manzini non delude mai con i suoi gialli, e questo nuovo capitolo della saga di Rocco Schiavone conferma il suo talento nel mescolare introspezione e mistero. Il titolo enigmatico sembra evocare un’indagine in cui i segreti del passato tornano a tormentare il presente.
Scende al terzo posto Alzo Cazzullo con Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia, pubblicato da HarperCollins Italia. Qui l’autore parla della Bibbia, raccontando tutte quelle vicende che in molti hanno sentito narrare fin dall’infanzia, districando quell’intreccio complesso che è la cultura per spiegarci come le parole di questo libro abbiano avuto un ruolo determinante nel creare la società in cui viviamo.
Al quarto posto abbiamo Donato Carrisi con La casa dei silenzi edito da Longanesi. Leggiamo la trama: “Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare.
Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo. Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora… Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia? Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.”
In quinta posizione troviamo il saggio Elogio dell’ignoranza e dell’errore di Gianrico Carofiglio, edito Einaudi. Ecco la trama: Biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così. Prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Gianrico Carofiglio ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità.
Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è “fallire”. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa. In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Così come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura.
Fabio Volo si posiziona al sesto posto con uno dei suoi romanzi più intimi e sinceri, Balleremo la musica che suonano, edito da Mondadori. Il libro racconta la storia autobiografica di Fabio Volo, un ragazzo cresciuto in una famiglia modesta dove ogni scelta era dettata dalla necessità e non dai desideri. Senza grandi sogni o talenti evidenti, si era abituato a reprimere i propri desideri, convinto che non fossero alla sua portata.
La svolta arriva quando scopre i libri, non attraverso la scuola, ma come rifugio e ispirazione personale. Le opere di autori come Hermann Hesse e Gabriel García Márquez gli aprono gli occhi su nuove possibilità, spingendolo a cercare un posto nel mondo che gli appartenesse davvero. La lettura diventa il suo mezzo per evadere da una vita che non gli si addiceva più, dandogli il coraggio di cambiare. Questo percorso, però, non è senza difficoltà: cercare la propria strada lo porta a confrontarsi con il dolore di chi resta indietro, come il padre, un uomo triste che aveva sempre rappresentato per lui un eroe. La ricerca della felicità, infatti, porta con sé il peso del senso di colpa.
Continua a confermarsi nella top ten, il Premio Nobel per la letteratura Han Kang con La vegetariana (Adelphi), che la fa posizionare al settimo posto. Romanzo già celebre, torna in classifica grazie alla sua capacità di scuotere e affascinare. Un’esplorazione disturbante e poetica del corpo, del desiderio e della ribellione alle convenzioni sociali.
All’ottavo posto troviamo Ancora insieme, di Stefania S., edito da Sperling & Kupfer. L’attesissimo quarto volume della serie bestseller Love me love me, nata su Wattpad e con oltre 300.000 copie vendute, intreccia emozioni, colpi di scena e scelte decisive.
Antonio Scurati, posizionandosi al nono posto, non delude con il quarto libro della serie M. In M. L’ora del destino si parte dal 10 giugno del 1940 Benito Mussolini ha proclamato dal balcone di Palazzo Venezia l’entrata in guerra dell’Italia contro la Francia e l’Inghilterra a fianco della Germania nazista per concludersi al 25 luglio 1943, la notte lunghissima che decreta la caduta del regime.
In ultima posizione, al decimo posto troviamo il romanzo di Sally Rooney, Intermezzo, edito da Einaudi. Ecco la trama: Alla morte del padre, Peter e Ivan vedono sconvolto il precario equilibrio della loro esistenza. Nascono nuovi amori, esplodono vecchie ruggini, si creano inedite alleanze. E in questo interludio si intravede la vastità potenziale di ogni vita. A parte il fatto di essere fratelli, Peter e Ivan Koubek sembrano avere poco in comune. Peter è un avvocato di Dublino sui trent’anni – affermato, abile e apparentemente irreprensibile. Ma, ora che gli è morto il padre, prende farmaci per dormire e si barcamena con fatica fra due relazioni con donne molto diverse: il primo, imperituro amore, Sylvia, e Naomi, una studentessa universitaria per cui la vita è un’unica lunga barzelletta. Ivan è un campione di scacchi ventiduenne. Si è sempre considerato uno sfigato, un paria, l’antitesi del suo disinvolto fratello maggiore. Ora, nelle prime settimane dopo la perdita del padre, incontra Margaret, una donna più grande che esce da un passato turbolento, e rapidamente e intensamente le loro vite si intrecciano. Per i due fratelli in lutto, e per le persone da loro amate, si apre un interludio, un periodo di desiderio, disperazione e nuove prospettive – l’opportunità di scoprire quante cose un’unica vita possa contenere senza per questo andare in pezzi.
Hai già letto alcuni di questi libri? Quale tra i titoli più venduti di novembre 2024 ti ha colpito di più? Faccelo sapere nei commenti e preparati a scoprire nuovi capolavori nei prossimi mesi!