Autrice al primo esordio, la giovanissima Chiara Buccolieri ha pubblicato Il mondo in una biglia, suo primo romanzo, nell’aprile 2021 a cura delle edizioni Elison Publishing.
A nonno Giovanni/ che ha ispirato il mio cuore di bambina/ le sere d’estate, quando,/a contemplar le stelle,/ c’era sempre una favola da ascoltare.
Questa la dedica che Chiara Buccolieri pone all’inizio del suo romanzo, una dedica che rivela la natura sensibile dell’autrice che, oltre alla prosa, coltiva la passione per la poesia.
Ambientato a Palma di Majorca, località in cui la nostra autrice si è realmente trasferita da qualche tempo, Il mondo in una biglia è un romanzo composito che tocca diversi argomenti di attualità sullo sfondo di una storia di vita. La protagonista, Sandra, è una donna in fuga da sé stessa e da un passato doloroso che le ha segnato l’esistenza. Gli eventi e le amicizie che si troverà a vivere e in particolare il periodo di quarantena a causa del Covid19, le apriranno nuove prospettive e finalmente le daranno la possibilità di riconciliarsi con sé stessa e con il passato.
In molta sintesi e senza voler anticipare il contenuto, Il mondo in una biglia è costruito intorno a questi elementi. Sarebbe comunque riduttivo e non renderebbe giustizia alla scrittura di Chiara Buccolieri, limitarsi a dire che Il romanzo ha una buona costruzione, giostrata su vari personaggi e alternata fra il presente e il passato della protagonista.
Quindi, è opportuno aggiungere che la giovane autrice ha una scrittura chiara e scorrevole e sa condurre il lettore, pagina dopo pagina, nel mondo dei protagonisti. Dico protagonisti al plurale perché se è vero che Sandra, la protagonista principale, regge le fila della storia dall’inizio alla fine, è altrettanto vero che intorno a lei ruotano una serie di personaggi con storie di vita altrettanto belle e anch’esse in divenire.
Sarà il Covid19, con le sue conseguenze, a costringere di “sbrogliare le matasse interiori” di alcuni dei protagonisti e a permettere quella naturale evoluzione cui ogni individuo è chiamato nel corso dell’esistenza.
I temi di Chiara Buccolieri in Il mondo in una biglia
Chiara Buccolieri approfitta delle vicende narrate in Il mondo in una biglia, per esprimere i suoi punti di vista su alcune tematiche attuali, di interesse comune e anche abbastanza scottanti. Il lettore si trova così a leggere in mezzo alle storie dei protagonisti anche riflessioni personali su vari argomenti.
La colonizzazione non è mai finita, Sandra. Si è solo raffinata per non scalfire la coscienza dei benpensanti. Il contegno e la riservatezza sono necessari a fomentare l’odio delle persone piccole, ad autorizzarle a credere che gli immigrati africani non siano “affare loro”, ignorando come siano state ripartite le risorse dell’Africa tra gli stessi Paesi, che continuano a non riconoscere le proprie responsabilità sullo sfruttamento e l’esodo di un continente intero. Per non parlare dei legami tra le dittature degli Stati africani e alcuni Governi Occidentali, finanziatori di atroci carneficine.
L’estratto riportato sopra avvalora quanto affermo in merito ai contenuti di Il mondo in una biglia, in quanto affronta il tema dell’immigrazione che non è l’unico argomento di attualità trattato nel romanzo. Chiara Buccolieri si sofferma a far parlare i suoi protagonisti in merito a diversi temi attuali quali l’inquinamento ambientale, o ancora la generazione Y cui la Buccolieri appartiene, l’amore, l’amicizia e tanto altro. In svariati punti del romanzo sembra, a tratti, di assistere ad una mutazione di genere letterario, dal romanzo ad un quasi saggio informativo.
Quest’ultimo aspetto trovo sia insieme il limite e la particolarità del libro di Chiara Buccolieri e, adesso, cerco di spiegare bene il mio punto di vista che, come mi trovo a ribadire spesso, è soltanto un mio parere personale e non una verità incontrovertibile.
È un limite, dicevo, in quanto il lettore si trova alle prese con le ‘disquisizioni sul tema’ che Chiara Buccolieri affida alle parole dei suoi protagonisti. Cosa che, se se da un lato può indurre alla riflessione, dall’altro potrebbe rendere l’intera storia non propriamente leggera.
Mi spiego meglio: non è pesante leggere un punto di vista fatto esprimere a dei personaggi di un romanzo in merito ad un argomento, ne troviamo esempi in numerose opere letterarie perché è normale per uno scrittore scegliere questo modo di comunicare il suo pensiero. Ho però percepito un retrogusto didascalico nel modo in cui Chiara Buccolieri esprime quel suo particolare punto di vista. Forse, se avesse usato un’altra forma o un’ altra modalità di comunicare, lo stesso argomento non avrebbe sortito “l’effetto didascalia”.
Il mondo in una biglia, un romanzo con molteplici aspetti
Parlavo prima di limiti e particolarità: l’aspetto sopra descritto, è però anche la particolarità di Il mondo in una biglia. Chiara Buccolieri non è un’autrice che si limita a raccontare le vicende dei suoi personaggi, va oltre: ne indaga i pensieri e i punti di vista più profondi e li espone, facendo anche una piccola opera di informazione su alcuni argomenti. Cito ad esempio la parte dove raccontando di Alistar, uno dei personaggi di etnia Rom, l’autrice espone brevemente la storia delle origini del popolo Rom.
Il mondo in una biglia si può dire sia un romanzo che racchiude in poco spazio, solo 190 pagine, tanti e variegati argomenti. Il titolo scelto risulta essere così veramente appropriato: una piccola pallina, una biglia che simboleggia il libro, racchiude il mondo, ovvero i vari temi di interesse comune inclusi tra le sue pagine.
Al termine, mi sembra opportuno ed indicativo riportare uno stralcio di ciò che Chiara Buccolieri scrive alla fine di Il mondo in una biglia:
Questo romanzo è dedicato a tutte le persone che trasformano il dolore in amore e a tutti coloro che scorgono il mondo in una biglia. Essi mettono in moto un meccanismo virtuoso di reazione a catena, in cui da una scintilla d’amore si genera altro amore, l’ossigeno che rende questa stupenda biglia, generalmente identificata con il nome di “globo terrestre”, un unico grande Paese in cui abitare. […]