Castrocaro, la sua rocca millenaria e me abbiamo una storia da un po’. E’ uno di quei posti che suscitano sentimenti particolari, uno di quei posti in cui torni sempre volentieri, in cui non ti annoi, di cui scopri ogni volta qualcosa di nuovo e diverso.
Castrocaro, la rocca millenaria e me
Castrocaro è stata famosa per anni grazie al festival del cinema che vi si svolgeva e alla stazione termale che ne ha fatto, durante il Novecento, un luogo di bella vita e di incontro, con alberghi di levatura e locali dalle sembianze lussuose. Ebbene non è per questo che amo così intensamente Castrocaro e la sua dirimpettaia, Terra del Sole.
Ciò per cui torno lì, richiamata da un sussurro di Sirena, è quella rocca millenaria che non abbandona i miei sogni. Un borgo arrampicato su un pendio scosceso, con la pavimentazione di ciottoli, viuzze che si inerpicano in salite spezza gambe, la torre campanara che si affaccia sulla valle dell’Acquacheta di dantesca memoria e, sulla sommità della collina, imponenti mura che risultarono imprendibili durante tutto lo scorso millennio.
Il castello di Castrocaro risale all’ 800 d.c. , non al 1800 eh, attenzione, proprio all’ 800, due secoli prima dell’anno mille. Nasce da un corpo centrale e si sviluppa poi diventando il fortilizio di cui ora ammiriamo le mura esterne ma che, all’interno, nasconde segreti e luoghi ancora da riportare alla luce.
Oltrepassando il grande portone si entra in un’atmosfera sospesa tra un passato glorioso e un presente di impegno e passione.
E’ stato Elio Caruso, storico, archivista amante della sua terra, a prendere in gestione dal comune di Castrocaro la rocca e a cominciare, a suon di finanziamenti europei e grande amore, a ripulirla scavarla, renderla appetibile al turismo, costruirci dentro un bellissimo museo fatto di cose rinvenute e acquistate dagli antiquari fiorentini più prestigiosi.
La visita guidata, che il signor Caruso tiene personalmente e che, vi giuro, appassiona i bambini quanto gli adulti, parte dall’entrata della rocca e attraversa i giganteschi magazzini scavati nella roccia voluti da Cosimo I dei Medici, le segrete con i suoi morti e le sue torture, gli stupendi appartamenti del castellano, ricostruiti seguendo minuziosamente le descrizioni sugli atti notarili trovati negli archivi di Stato quattro-cinquecenteschi.
Castrocaro è passata di mano dalla chiesa alla Signoria di Firenze, contesa dai milanesi e dai forlivesi, mai conquistata militarmente, sempre ceduta per vie politiche. ‘Prendi Castrocaro e crolla Firenze’ dicevano nel Rinascimento, perchè questa era la rocca che proteggeva i confini della Romagna fiorentina dai pericoli del nord: dallo Stato pontificio in Romagna, dagli Sforza, dai Visconti, dagli Ordelaffi di Forlì, da Venezia.
Le mura di Castrocaro sono imprendibili.
Un luogo da sogno per chi ha voglia di immergersi in uno dei posti più antichi e ricchi di storia d’Italia, alternando affascinanti gite culturali anche a Terra del Sole, comune limitrofo nato nel 1500, e piacevoli soggiorni agli impianti termali. Castrocaro si merita di riconquistare un posto di spicco nel panorama turistico italiano!
Credit: le foto sono della mia amica Linda Bertasi, con cui ho trascorso un 2 giugno stupendo a Castrocaro!