Caro iCrewer iniziano da qui una serie di articoli dedicati a dei posti più o meno conosciuti della nostra tanto amata Italia, mi sono chiesta da dove iniziare e come non far partire questa nostra uscita fuori porta se non che dalla mia tanto amata Puglia.
Dai allora! Prepara le valigie che si parte per Castro Marina!
Castro Marina, conosciuta anche come La Perla del Salento, per via del fatto che gli edifici bianchi del borgo cittadino si estendono lungo le pendici di una scogliera che si getta in mare così da fare assomigliare il paese a una bianca perla, è una parte del comune di Castro.
Bisogna difatti fare immediatamente una precisazione: il comune di Castro viene comunemente suddiviso in due parti. Una inferiore, che si dirama dal livello del mare, cioè l’area del porto, fino a raggiungere la parte superiore e quindi la strada litoranea. Questa parte talvolta viene erroneamente definita come una frazione del comune Leccese, ma in realtà è strettamente connessa con l’area urbana di Castro con cui forma un unico agglomerato.
Da noi, che siamo abitudinari di queste zone, le due sedi sono definite come: Castro Alta o anche Castro di Sopra, sede del borgo urbano e luogo dove è presente anche l’area storica e quindi quella detta Castro Bassa o anche Castro di sotto, ovvero dove amiamo fare il bagno e tuffarci dagli scogli.
Detto questo veniamo a parlare un po’ di questo magico luogo che ogni anno, attira a sé molti turisti, tra cui star internazionali: si racconta infatti che nel luglio del 2016, sullo Yacht della Marvel, imbarcazione lunga ben ottanta metri, sia giunto sino alle coste salentine Ronald Perelman, fondatore della famosa casa cinematografica, si sarebbe portato con sé niente meno che Jon Bon Jovi…
Il raffinato borgo salentino conta circa seicento abitanti e sorge, come ho detto poco fa, su di una scogliera ricca di insenature e grotte naturali, tra cui è piuttosto celebre la Grotta Zinzulusa. Piuttosto rinomati sono i festeggiamenti, che io non ho mai mancato di ammirare da quando sono nata, dediti alla Madonna del Rosario di Pompei, protettrice del borgo. Tali festeggiamenti si svolgono nel mese di agosto con una processione di fedeli che conduce la statua della Madonna su di una barca e quindi una seconda processione fatta da delle imbarcazioni in mare che termina con dei pirotecnici fuochi d’artificio.
Molti sono i luoghi d’interesse del comune a partire dal porto, le grotte, il castello Aragonese; sinceramente un articolo non basta proprio per parlare di tutto, per cui mi soffermerò su ciò che mi ha condotta qui oggi e ti tocca fare uno sforzo caro iCrewer e fare un salto nel passato sino all’Eneide di Virgilio.
Castro Marina e l’Eneide di Virgilio
Non so se ti ricordi, ma sicuramente hai già sentito parlare dell’Eneide, scritto dal nostro tanto amato Virgilio. In esso egli racconta del grande viaggio che Enea, eroe troiano, compie da Troia fino al Lazio. Quello che però ti manca da scoprire è certamente che lungo il suo viaggio, il prode Enea sarebbe sbarcato proprio sulle coste pugliesi e quindi nella nostra Castro Marina.
Ora quali fonti possono mostrare che questa non sia solo una leggenda, ma che talune verità si celino in essa? Beh qualche cosa sino a noi è giunto. Devi infatti sapere che presso il centro storico di Castro, sede appunto dell’antico Castello Aragonese, sono emersi taluni resti risalenti al quarto secolo avanti Cristo.
A seguire ti propongo una mia foto al sito, non è bellissima, ma mostra ciò che resta del nostro passato.
Come mostrano gli scavi compiuti sotto la direzione scientifica di Francesco D’Andria, si può vedere quello che è stato riconosciuto come tempio di Minerva. Questo potrebbe rappresentare un tassello per la ricostruzione storica che riconosce in Castro come il luogo in cui proprio Enea avrebbe fatto approdo, come avrebbe narrato da Virgilio nel terzo libro dell’Eneide.
Iniziamo dal principio: Virgilio, nell’Eneide, scrive che Enea, dopo la distruzione di Troia, sarebbe sbarcato in Italia e precisamente presso un sito che si trova di fronte a Butroto, luogo che risiede in Albania. Questo luogo chiamato Castrum Minervae, era situato su un alto promontorio dove si ergeva un tempio dedicato a Minerva.
Molte sono le immagini degli abitanti di Castro che mostrano come nelle giornate senza foschia sia visibile la costa albanese, ma ciò che più ci incuriosisce è stato proprio il ritrovamento dei resti di un tempio consacrato a Minerva. Il tempio, probabilmente di origini messapiche, divenne poi greco e quindi romano; con ogni probabilità venne anche restaurato ed abbellito nel corso dei secoli.
Ed ormai fugate le stelle, l’aurora rosseggiava, quando lontano vediamo colli oscuri e bassa l’Italia.
“Italia!” Per primo grida Acate, l’Italia salutano i compagni con gioioso clamore. Allora il padre Anchise presso l’alta poppa, riempì con del vino, sino all’orlo, una grande coppa ed invocò gli dei: “Dei potenti del mare, della terra e delle tempeste, offriteci col vento una via facile e soffiate favorevoli per farci sbarcare.” Le brezze desiderate crescono e già più vicino s’intravede il porto e su di una rocca appare un tempio dedicato a Minerva. Ammainano le vele i compagni e volgono le prore sul lido.
Il porto è incurvato ad arco dalla corrente dell’Euro; i suoi scogli rocciosi protesi nel mare, schiumano di spruzzi salati e lo nascondono, infatti gli alti scogli lo cingono come braccia di mura gemelle, e ai nostri occhi il tempio si allontana dal lido…
Questo un estratto del libro terzo del poema, devo dire che la similitudine con il panorama che tuttora è visibile quando si raggiunge Castro è veramente impressionante. Comunque come ulteriori prove per questa testi: a partire dal 2007 nella parte sud-orientale dell’abitato, presso una località chiamata Capanne, in quel lato della scogliera che si getta sul mare, iniziarono degli scavi e per l’appunto emerse un santuario che sembrerebbe proprio dedicato a Minerva, ovvero la dea Atena dei Greci.
I lavori di scavo hanno portato alla luce la parte superiore della costruzione che ricalca lo stile dorico, è emerso il soffitto in calcarenite che doveva campeggiare sull’ingresso, i suoi lacunari quadrati dipinti di rosso, l’altare monumentale e anche il triglifo di un frontone appartenente ad un tempio che confermerebbe quindi la reale natura dello scavo, appunto il tempio di Minerva. Sono anche emersi numerosi e preziosi resti storici: frammenti di ceramiche, coppette, boccali decorati con dei cerchi concentrici sul fondo e verniciati sull’orlo; ossa animali,in particolare di ovini, che sembrerebbero connessi a riti religiosi.
Lo scavo ha anche restituito punte di armi quali lance e frecce; quindi un frammento ceramico: un coccio decorato il quale reca un’incisione sul bordo, ovvero un’iscrizione in lingua messapica che riporta il nome della Dea Atena. È stata anche trovata una statua femminile in calcare a grandezza naturale e nel 2008 è stata poi riportata alla luce una statuetta in bronzo dedicata ad Athena Iliaca con tanto di elmo frigio e che possiede le medesime caratteristiche dei bronzetti della Dea ritrovati anche presso il sito di Sparta.
Sino a che nel 2015 un gruppo di archeologi ha rinvenuto reperto preziosissimo; ovvero una statua mutila femminile che dovrebbe raffigurare proprio la Dea Minerva.
Custodita a circa tre metri dal sottosuolo del centro di Castro era presente niente meno che questa statua acefala, della quale si cerca ancora la testa e di cui ritrovamenti più recenti hanno riportato alla luce la falange di un dito, un braccio e una mano. Alcuni studiosi sono indecisi sulla reale identità della statua, difatti il gonnellino che indossa oltre che alla dea Atena, fa pensare anche ad Artemide, speriamo che questi dubbi possano trovare soluzione, si ritiene infatti che altri frammenti verranno riscoperti. Se in futuro si riuscisse a completare la statua, essa risulterebbe alta circa quattro metri, attualmente il busto è custodito presso il Mar, Museo Archeologico di Castro, diretto dal Prof. Francesco D’Andria.
In conclusione vorrei lasciarti una piccola postilla, difatti a sostegno della tesi che Enea sarebbe sbarcato in Puglia ci sarebbe anche il fatto che lo stesso Virgilio avrebbe concluso la sua vita proprio in Puglia, precisamente a Brindisi e proprio tra Lecce e Brindisi è stata fondata un’Associazione Rotta di Enea che avrebbe presentato proprio la Rotta di Enea: l’eroe troiano, dopo la sosta a Butrinto, in Albania, sarebbe sbarcato in Puglia e da qui sarebbero iniziate le sue avventure italiche.
Storia, mito, leggenda e realtà si uniscono presso Castro Marina che per tutti noi è diventato il Porto di Enea, ma quello che è certo è che si tratta di un paradiso di rara bellezza che ti consiglio di visitare.