Caro lettore, come avevo preannunciato nell’artico del caffè letterario motivazionale intitolato Le cose che ho da dire ecco l’intervista a Carla Pinna, che ringrazio per averci dedicato del tempo rispondendo alle nostre domande.
Ho conosciuto Carla durante un laboratorio di Libroterapia online che ho seguito con grande interesse e che mi ha regalato diversi spunti di lettura, ma anche di vita.
Nel gruppo ognuno ha messo nelle sue letture e nella scrittura il suo sguardo sul mondo e mettendo insieme tutto, mescolando bene, si è creata una perfetto armonia.
La possibilità di esprimersi senza mai sentirsi giudicato ha reso possibile lo scambio tra tutti i partecipanti, soprattutto grazie alla sapiente guida di Carla Pinna per l’aspetto libroterapico e di Angela Sabella di Il paese che non c’è per la parte di laboratorio di scrittura.
E’ stato fondamentale per me poter ascoltare riflessioni e punti di vista diversi dal mio che mi hanno arricchito molto.
Vista la bella esperienza ho chiesto a Carla di rispondere a qualche domanda per il nostro spazio dedicato alle interviste ed ecco qui le sue risposte.
Come ami presentarti di solito, chi è Carla Pinna?
Una libroterapista che voleva insegnare. In questo caso ciò che sono coincide molto in ciò che faccio.
Mi sono laureata in psicologia, per mantenermi all’università ho iniziato a lavorare nell’ambito editoriale e non ne sono più uscita. Sono stata editor, capocollana e, per la casa editrice di cui sono diventata socia, ho aperto una libreria a Roma ed una a Firenze.
Mi sono trasferita a Milano per lavorare presso la casa editrice Salani e, dopo tre anni ho aperto una libreria indipendente a Saronno.
Conclusa l’esperienza della libreria mi sono rimessa a studiare frequentando corsi di specializzazione sulla libroterapia.
Vivo con quattro gatti con i quali sperimento gli effetti delle letture sul mondo felino.
Carla Pinna è diventata.
Parlaci di come sei arrivata alla libroterapia e a diventare una libroterapista. Qual è stato il tuo percorso? Come si fa a curare con i libri e cosa si può curare?
La libroterapia è l’uso creativo, ragionato e guidato della lettura per favorire il benessere della persona.
In un laboratorio di libroterapia non si abbracciano libri come alberi, né si sciolgono pezzetti di romanzo in un bicchiere d’acqua.
Anche se ha molto a che vedere con la psicoterapia e con la ricerca dell’equilibrio interiore, la libroterapia si può fare comodamente seduti sul divano in salotto, o a letto prima di dormire. Grazie a Virginia Woolf riusciremo a dimenticare la frenetica agenda della giornata, con Arundhati Roy ci perderemo nella meraviglia delle piccole cose, sulla scia di Philip Roth impareremo a rivalutare gli affetti familiari, insieme a Stephen King sconfiggeremo le nostre paure proprio come fanno i ragazzini protagonisti di It.
Un meraviglioso viaggio attraverso generi ed epoche per indagare noi stessi e scoprire il vero significato della parola felicità.
Ognuno di noi nella lettura avrà sperimentato gli effetti delle parole che leggiamo: ci ritroviamo a trovare nelle pagine risposte che non avevamo altrove; ci rendiamo conto di non essere i soli a vivere determinate situazioni, a provare determinati sentimenti e, capire che altre persone si sono trovate in situazioni analoghe, può attenuare la nostra angoscia; i libri restituiscono anche la possibilità di pensare al futuro.
Se il medico cura la malattia la libroterapia aiuta il malato a ritrovare se stesso.
Come scegli i libri da consigliare?
Nei laboratori, per ogni tema affrontato, indico dei libri che possono suscitare una eco, una riflessione, uno stimolo al pensiero.
Il lavoro sui libri è un lavoro impegnativo, di ricerca: un titolo può essere utile per qualcuno e non per qualcun’altro.
I libri non sono farmaci. Perciò nella scelta delle letture è importante tenere presente il contenuto dei libri e la personalità e necessità dei partecipanti al laboratorio.
Organizzi e tieni diversi corsi di libroterapia, cosa puoi raccontarci della tua esperienza: chi segue i tuoi corsi e perchè?
Ogni laboratorio è diverso dall’altro. Per le persone che vi partecipano, le loro aspettative in relazione alla capacità di rispondere a queste.
Pochi uomini partecipano ai laboratori.
Si sa in Italia sono le donne a leggere di più, sono le donne che cercano di rimettersi in discussione, di trovare una soluzione sia a problemi contingenti che più profondi e storici.
E’ bello ed interessante scoprire interpretazioni diverse e chiavi di lettura inedite di uno stesso libro.
Qual è il tuo libro del cuore, quello che ti ha fatto appassionare alla lettura?
Non ho un libro del cuore ma più libri del cuore. Sono sempre un po’ in difficoltà a rispondere a questa domanda. Ho letto sempre moltissimo: da bambina mi sono appassionata alla saga di Piccole donne (Mary L. Alcott è stata tra le prime donne in America a parlare di emancipazione).
Domanda di rito anche per Carla Pinna
Ci sono nuovi progetti che hai in mente di realizzare o che stai realizzando?
Attualmente sto conducendo due nuovi laboratori, per ora online, speriamo in futuro anche in presenza.
“ Le dee dentro la donna” Un laboratorio per esplorare i miti greci, scoprire l’eroina che è dentro ogni donna per renderla protagonista della propria storia personale. Ispirato al saggio omonimo di Jean Shinoda Bolen.
” Voci dal pianeta Shakespeare” Sei appuntamenti, a partire dall’8 maggio, per una inedita, originale e coraggiosa proposta di lavoro “sul” e “con” i classici: Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate, La tempesta.
Grazie ancora a Carla Pinna e come sempre buona lettura!