Caro iCrewer, bentornato nella rubrica Autori in tasca!
Oggi ti presento il Premio Nobel per la Letteratura 1919: il poeta svizzero Carl Spitteler.
Carl Spitteler: biografia
Carl Spitteler nacque a Liestal (Basilea) nel 1945. Studiò Legge all’Università di Zurigo e poi Teologia a Heidelberg e Basilea.
Lavorò in Russia e anche in Finlandia come insegnante; divenne poi maestro elementare a Berna e La Neuveville, oltre che lavorare come giornalista. Più tardi abbandonò la carriera d’insegnate per dedicarsi a tempo pieno al giornalismo a Basilea. Ma la su vera passione era la poesia.
Nel 1919 gli fu assegnato il Premio Nobel per la Letteratura.
Si è spento a Lucerna nel 1924.
Le opere
Come poeta era indipendente dalle correnti letterarie che erano in auge ai suoi tempi e scrisse poesie pessimistiche e riguardanti gesta di eroi.
Nel 1881 pubblicò il poema in prosa ritmica Prometheus and Epimetheus, usando lo pseudonimo di Carl Felix Tandem. Un poema scritto in un linguaggio arcaicizzante, poi rielaborato da Spitteler nel 1924, poco prima della sua morte, col titolo Prometheus der Dulder – Prometeo il paziente.
Successivamente, nel 1882 publicò la raccolta di poesie Extramundana e tra il 1900 e il 1905 scrisse il poema epico, sul tema del confronto uomo-universo, Olympischer Frühling.
Un lavoro che mette insieme temi fantastici, naturalistici, la religione e i temi mitologici che gli valse il premio Nobel per la letteratura.
Il Gottardo, scritto nel 1984, da lui inteso non solo come un luogo geografico ma anche come uno spazio umano e culturale, e i Discorsi sulla neutralità del 1914 ci danno l’idea del suo stile di scrittura che utilizza ampiamente le descrizioni come strumento per coinvolgere il lettore ed è espressione della profondità delle sue riflessioni.
Carl Spitteler: Il premio Nobel
Carl Spitteler è noto soprattutto per il Discorso sulla neutralità, che pronunciò a Zurigo nel 1914, pochi mesi dopo l’inizio della Prima guerra mondiale.
Di quell’intervento, che divise l’opinione pubblica ed ispirò diversi intellettuali, il Comitato del Nobel apprezzò particolarmente il richiamo alla coesione nazionale, alla protezione delle minoranze e alla difesa della neutralità.
Ad esempio, a proposito di neutralità, la spaccatura presente in Svizzera allo scoppio della Prima guerra mondiale, con gli svizzeri tedeschi che parteggiavano per la Germania e i romandi per la Francia, indusse Carl Spitteler a rivolgere un appello ai concittadini, per esortarli alla neutralità nei confronti delle parti in guerra e all’unione fra le comunità linguistiche elvetiche:
“Loro sono i nostri vicini, noi siamo fratelli”.
Nel 1919, appunto, fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura per il poema epico Olympischer Frühling (in italiano: Primavera Olimpica).
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