Camilo José Cela è stato uno scrittore spagnolo vissuto tra il 1916 e il 2002, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1989, poco conosciuto in Italia
Camilo José Cela nacque l’11 maggio 1916 a Padrón in Spagna e nel 1925 si trasferì a Madrid con la famiglia per il lavoro del padre. Prima di aver concluso gli studi superiori Camilo José si ammalò di tubercolosi e, dal 1931 al 1932, fu ricoverato presso il sanatorio di Guadarrama. Una volta guarito, si iscrisse alla Facoltà di Medicina della Università Complutense di Madrid che abbandonò quasi subito. In seguito, frequentando i corsi di Letteratura contemporanea mostrò i suoi primi poemi al poeta Pedro Salinas, che lo spinse a seguire la sua vocazione letteraria. Esponente della Generazione del ’36, fu autore di romanzi, racconti e molto altro.
Completò la sua prima opera, il libro di poesie Pisando la dudosaluz del día, combattendo sul fronte della Guerra Civile Spagnola.
Nel 1942 uscì il suo primo romanzo, La famiglia di Pascual Duarte: racconta l’epopea al rovescio di Pascual Duarte, un giovane contadino che tenta di ribellarsi alle sue pulsioni omicide e che, anche se non riesce a dominarle, avverte un tormento interiore che gli provoca un sincero pentimento e pertanto accetta serenamente la condanna alla pena di morte. Il libro fu criticato dalla Chiesa che proibì la ristampa. Nel 1943 fu pubblicato il romanzo Padiglione di riposo, storia di sette malati di tubercolosi ospiti di un sanatorio.
Nel 1944 si sposò con María del Rosario Conde Picavea che gli diede un figlio; inoltre, negli stessi anni allestì due mostre di quadri che lui stesso aveva dipinto. Scrisse i diari di viaggio Viaje a La Alcarria e Elcancionero de La Alcarria, a cui seguì il suo romanzo più noto, L’alveare. Quest’ultima opera riuscì a essere pubblicata solo nel 1951 in Argentina, poichè la censura spagnola ne aveva proibito la pubblicazione in patria a causa di alcune scene considerate erotiche. Camilo José Cela ne L’alveare mette le basi del realismo sociale degli anni Cinquanta, per arrivare nei suoi ultimi lavori al romanzo sperimentale. Fondamentalmente pessimista nelle sue opere si trova comunque la fiducia nella possibile redenzione dell’uomo.
Nel 1957 Cela divenne Membro della Real Academia Española e l’anno successivo si trasferì nell’isola di Maiorca, dove avrebbe trascorso buona parte del resto della sua vita. Nel 1963 pubblicò Undici racconti sul calcio, raccolta di racconti ironici e spesso paradossali.
Camilo José Cela: uno tra gli scrittori più grandi del secolo scorso
Camilo José Cela ricevette diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Nobel per la Letteratura nel 1989 con la seguente motivazione:
«Per una prosa ricca ed intensa, che con pietà trattenuta forma una visione mutevole della vulnerabilità dell’uomo»
Gli furono conferite ulteriori onorificenze, come il Premio Planeta nel 1994 per il romanzo La Cruz de San Andrés.
La sua ultima opera è del 1999, intitolata Madera de boj, racconta la vita dei pescatori della Costa de la Muerte.
Camilo José Cela scomparve a Madrid il 17 gennaio del 2002 a causa di una polmonite, all’età di 86 anni.