Caro iCrewer, apriamo la seconda casella del nostro calendario dell’avvento e scopriamo il pupazzo di neve.
Non è solo semplice neve ammassata e decorata con un cappello, una sciarpa, dei rami per braccia e una carota come naso, ma è molto di più.
Il pupazzo di neve: simbolo di speranza e rinascita
Nelle zone dove solitamente nevica, i bambini sono soliti divertirsi e giocare con la neve. Non sarà difficile vederli giocare a palla di neve oppure fare i pupazzi, nei modi più fantasiosi possibili.
L’origine di questa candida figura non è chiara. Bob Eckstein nel suo libro La Storia del Pupazzo di Neve ne documenta l’esistenza fin dal Medioevo.
Nel 1861 Hans Christian Andersen celebrò questa figura nel suo racconto L’uomo di neve. Nella storia l’omino si innamora di una stufa e finisce per sciogliersi a causa del calore.
Conosciamo bene la struttura fisica del pupazzo, sappiamo che è costituito da diversi blocchi o palle. E anche se non ne abbiamo mai costruito uno, sappiamo molto bene che il blocco più grande andrà a costituire il corpo del nostro pupazzo.
Il gelido amico di neve può essere decorato nei più disparati modi: bottoni, cappelli, guanti, rametti per le braccia, scopa, carota per il naso… Tutto ciò che può rendere l’uomo di neve grottesco e simpatico è sempre utilizzabile.
Il suo simbolismo deriva dal folklore nordico ed è associabile a quello cristiano per il suo legame con la morte e la rinascita. Un seme muore d’inverno e va sottoterra per rinascere in primavera mentre l’uomo di neve si costruisce con il freddo dell’inverno per poi sciogliersi con l’arrivo del caldo. Nel corso della storia ha assunto vari significati. Nel Rinascimento era usato per veicolare messaggi sociali raffigurando personaggi politici.
Un’antica parabola racconta che San Francesco d’Assisi considerava la sua costruzione un modo per combattere le creature maligne. Questo perché la neve scendendo dal cielo era vista come un dono divino! Gli omini bianchi venivano considerati degli angeli custodi.
Secondo alcune leggende sarebbe un aiutante di Babbo Natale, cui è affidato il compito di far nevicare, creando le condizioni ideali per la consegna dei doni la notte di Natale. Ma molto spesso questa credenza si fonde con la leggenda di Jack Frost.
Filastrocca per bambini
Per concludere, vi lascio la filastrocca del poeta Gianni Rodari, L’uomo di neve:
Bella è la neve per l’uomo di neve,
che ha vita allegra anche se breve
e in cortile fa il bravaccio
vestito solo d’un cappellaccio.
A lui non vengono i geloni,
i reumatismi, le costipazioni…
Conosco un paese, in verità,
dove lui solo fame non ha.
La neve è bianca, la fame è nera,
e qui finisce la tiritera.