Il Natale è una festa puramente cristiana e ha lo scopo di celebrare la nascita di Gesù nella data convenzionale del 25 dicembre.
Oggi, però, vorrei prendere questa casella del calendario dell’avvento, per parlarvi di una festività simile dei nostri “fratelli” ebrei. Si tratta della festa di Hanukkah, conosciuta anche come Chanukkah.
La si potrebbe quasi definire un Natale ebraico, dal momento che cade grossomodo nello stesso periodo natalizio e dura ben otto giorni!
In verità, però, la storia di Hannukkah è molto più complessa ed estremamente interessante.
Scopriamola insieme!
Hanukkah: le origini
Le origini di questa festa, stranamente, sono descritte nel libro dei Maccabei, un libro che fa parte del canone cristiano ma non di quello ebraico.
Nel II secolo a.C. Gerusalemme e l’intera Palestina erano sotto il controllo della dinastia greca dei Seleucidi. I sovrani ellenistici erano, normalmente, piuttosto tolleranti.
Tuttavia, quando al trono salì Antioco IV Epifane, questa politica di tolleranza religiosa venne meno. Il nuovo sovrano cominciò ad ellenizzare tutto il suo regno, perseguitando il popolo ebraico e distruggendo e profanando molti dei loro templi e luoghi di culto.
Nel 167 a.C. Antioco profanò anche il Tempio di Gerusalemme, consacrandovi al suo interno un altare intitolato a Zeus. Il sacerdote Giuda Maccabeo si ribellò e in un paio d’anni riuscì a riconquistare la città e il suo prezioso Tempio.
A guerra conclusa, però, la situazione non era delle migliori:
Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: “Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo”. Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion. Trovarono il santuario desolato, l’altare profanato, le porte arse e cresciute le erbe nei cortili, come in un luogo selvatico o montuoso, e le celle sacre in rovina. Allora si stracciarono le vesti, fecero grande lamento, si cosparsero di cenere, si prostrarono con la faccia a terra, fecero dare i segnali con le trombe e alzarono grida al Cielo.
(1 Maccabei, 4, 36-40)
Giuda Maccabeo non si diede per vinto e lavorò alacremente per ricostruire il Tempio. Per purificarlo, però, come racconta il Talmud, il testo sacro ebraico, l’olio benedetto avrebbe dovuto bruciare per diversi giorni ma la devastazione della guerra ne aveva lasciato a malapena per un giorno.
Dio però operò un miracolo e l’olio continuò a bruciare ininterrottamente per ben otto giorni, restaurando la sacralità del Tempio. È questo l’evento che, ogni anno, viene ricordato nella festa di Hanukkah.
Hanukkah: tradizioni e festeggiamenti
Hanukkah significa letteralmente “inaugurazione” e ricorda la riconquista e la purificazione del Tempio di Gerusalemme.
Dura otto giorni e, dal momento che il calendario ebraico è diverso da quello gregoriano, ogni anno cade in un periodo diverso. Quest’anno è stato celebrato dal 7 al 15 dicembre.
La festa di Hanukkah viene tradizionalmente conosciuta anche come la Festa delle luci. Uno degli oggetti tipici di questa festa è, infatti, la Menorah, una lampada ad otto braccia.
Questa viene posta dinanzi al davanzale di una finestra, in modo tale che sia visibile anche all’esterno, ed ogni giorno, poco prima del tramonto, viene accesa una delle otto braccia.
Le affinità tra il Natale cristiano e l’Hanukkah, però, non si fermano solo alle “luci”. Durante questi otto giorni i bambini sono soliti ricevere dei doni speciali: le dreidel, speciali trottole di legno a quattro facce ciascuna con una lettera dell’alfabeto ebraico che compone la frase “un grande miracolo è avvenuto lì”.
Come per i nostri pranzi e cene natalizie anche le tavole ebraiche durante Hanukkah si riempiono di leccornie!
Tra i piatti tipici ci sono i latkes, una sorta di frittelle croccanti di patate e cipolle, accompagnate solitamente da mousse, panna acida e dal challah, un pan brioche ebraico che compare spesso nelle feste.
Immancabile sono anche i sufgahiyah, dei dolci simili a bomboloni fritti, farciti di marmellata e creme pasticcera. L’olio è evidentemente un ingrediente fondamentale che serve a ricordare il “miracolo dell’olio” avvenuto al Tempio.
In definitiva, il Natale cristiano e l’Hanukkah hanno molto in comune. Tant’è che ultimamente le due festività vengono sempre più spesso celebrata assieme, soprattutto dalle famiglie miste. Proprio per questo è stato coniato il termine “Chrismukkah”, frutto dell’inventiva di Josh Swartz il regista della celebre serie The O.C. che, più volte, ha rappresentato sul piccolo schermo questa fusione tra Christmas e Hanukkah.
Insomma, la speranza è che, come il Natale per i cristiani, anche questa Festa delle luci possa illuminare le comunità ebraiche e non solo, in questo periodo buio.
Perché in fondo, cristiani ed ebrei hanno molto da condividere.