Ciao iCrewer, sebbene la notizia sia un po’ vecchiotta, ritorna alla ribalta in un momento in cui la crisi economica, complice anche il Covid, ci sta piegando.
Bunkitsu – A Tokio si paga per entrare in libreria
La libreria si chiama Bunkitsu, dove con 1.500 yen pari a 12 euro, puoi leggere e rifornirti gratuitamente di tè, caffè, e libri, ne hai a disposizione 30.000 in svariate lingue e disposti in ordine non tradizionale onde consentire ai lettori di scoprire nuovi collegamenti tra i generi letterari e gli argomenti. Tutti i libri sono in vendita, ma di ognuno esiste solo una copia!
Mi ricorda tanto il film con Meg Ryan e Tom Hanks – C’è posta per te – dove una piccola libreria, in cui si leggono favole per bambini, è costretta a chiudere in seguito all’apertura di una grande catena di librerie proprio di fianco a lei.
Ciò che differenzia una grande libreria da una piccola è l’impossibilità di non avere il contatto “umano” con un addetto che abbia l’adeguata conoscenza e che sappia consigliarti, ne avremo sempre bisogno.
A Bunkitsu
il personale ha dichiarato che tra gli scaffali non si troveranno mai i titoli del momento, ma volumi originale, poco conosciuti o difficili da trovare; mi domando a questo punto perché dovrei preferire una libreria del genere?
E pagare addirittura per entrare!
Non solo, ma se è disponibile una copia soltanto che necessità ho di entrare sapendo che potrò non trovare ciò che mi serve! Se sono alla ricerca di un volume originale, particolare, andrò sicuramente a ricercarlo diversamente.
Un luogo che si è imposto all’attenzione degli appassionati di libri, ma anche di quelli del design, visto il gusto degli allestimenti, ma non per questo mi sembra giusto che l’ingresso sia a pagamento e addirittura confrontarlo con luoghi come una discoteca… Infatti molti finiscono per comprarsi qualcosa, un po’ come quando si va in viaggio o in un bel museo per portarsi a casa un ricordo.
Per come sono io trovo difficile che possa piacermi immergermi nella lettura in un luogo simile, tuttalpiù potrei “visitarlo” come fosse un negozio di abbigliamento, di accessori, di scarpe, ma senza pagare, un giro giusto per passare il tempo.
Tanto la libreria che fa al caso mio, è quella “dietro l’angolo” perché ha l’ultimo volume oppure il classico o addirittura quello che non hai trovato nella grande distribuzione, perché è quella che conosce le mie abitudini e si fa in quattro per accontentarmi.
Meditate gente!