Viene proprio da chiederselo: bullismo o confusione? Incompetenza o prudenza? Stupidità o lungimiranza? Da genitore italiano, abituato a dover sopportare il peggio dalle istituzioni, in particolare quella scolastica, protendo per la negatività su tutto il fronte.
Bullismo o confusione? Ancora 1000 problemi per la scuola.
La scuola è in balia della tempesta, non solo causata dai venti oscuri del Covid-19 ma soprattutto per la sventatezza di alcune scelte dirigenziali oltre che per la pressappocaggine dei burocrati pubblici. Accade che ancora oggi che scrivo, venerdì 09.10.2020, con la scuola iniziata già da quasi un mese, siano pochissimi gli istituti scolastici che dispongono, non dell’organico completo, quella era pura utopia anche prima della pandemia, ma anche solo degli insegnanti sufficienti a coprire l’orario completo.
Voci incontrollate e incontrollabili sussurrano che siano stati sbagliati i conti dei punteggi nelle graduatorie e che gli uffici provinciali siano stati sommersi da ricorsi i quali hanno creato un colossale (e del tutto innovativo) ritardo nell’assegnazione dei docenti agli istituti.
Questo dopo sei mesi di stop alla scuola, se non si conta la didattica a distanza la quale, che che ne dica la ministra Azzolina, è stata disastrosa.
Un totale caos, un degenero di incompetenze e di confusione che, come sempre, parte dai piani alti per essere sostenuto dalle spalle dei nostri figli (che sosterranno anche il debito con l’Europa che questa nostra politica sta contraendo). I ragazzi, di qualunque età, dai bimbi delle elementari agli adolescenti del liceo, vanno a scuola imbavagliati per stare zitti, a distanza per essere isolati, fermi per non spostare l’aria e hanno in testa un’immane confusione. Quaderni puliti, ore perse nell’igienizzazione delle mani, palestre vuote, dirigenti impegnati nella stesura di protocolli e circolari sulla prevenzione del covid che non si occupano del soqquadro che regna all’interno delle classi, nei rapporti tra i ragazzi. Insegnanti vecchi che non hanno più voglia di insegnare, docenti giovani allo sbaraglio, gettati in aule senza punti di riferimento, senza una strada maestra da seguire.
Proprio stamani parlavo con alcune mamme di una situazione nella nostra classe che è comune a molte altre: un bullo che terrorizza i bambini, bambini di otto anni con un bullo anch’esso di otto anni. Ai miei tempi sarebbe bastata una bella scazzottata tra bambini ai giardini per riequilibrare la situazione e dopo un paio di settimane di occhi neri il rispetto e le relazioni sarebbero state del tutto ripristinate.
Invece adesso non si può: si dovrebbero fare percorsi anti bullismo, terapie di gruppo, riunioni su riunioni ma in questo completo subbuglio non è possibile fare proprio nulla in tempi reali. La scuola non sa intervenire, la scuola è assente, le maestre sono arrivare alla più grottesca espressione di comicità: gridano ai bambini che non devono avere paura del bulletto di turno, li rimproverano perchè lo isolano, li rimproverano se reagiscono, li rimproverano se parlano coi genitori e di contro spalleggiano il bullo perchè ‘poverino ha problemi’ non meglio definiti. La relatività impera dal bulletto a scuola fino agli stupratori seriali. Il ‘cattivo’ (non è cattivo un bambino, mai!) ha sempre ragione.
Questa è la scuola che vogliamo? Questo è semplice bullismo o confusione di ruoli e istituzioni? Sono questi i principi di giustizia secondo i quali vogliamo far crescere i nostri figli? O più probabilmente, la scuola italiana, banderuola politica da sempre, indegna educatrice di giovani menti, segue una deriva mondialista e stupidamente buonista, ideologica a prescindere, pericolosa per il futuro della nostra società e completamente fuori controllo?
A mia figlia io dico di non avere paura, di rispondere a uno schiaffo perchè oggi è un suo coetaneo che fa il gradasso, domani potrebbe essere un violentatore a prenderla di mira e delle istituzioni, porca miseria!, non ci si può fidare. E le compro scarpe più pesanti, perchè se dovesse tirare un calcio, chi lo prende deve ricordarsi che lei sa fare male e non piega la testa all’ingiustizia ma si mette dalla parte di chi la subisce. Questo è bullismo o confusione? Siamo ancora in uno stato di diritto?