Bridget Jones si trova in ognuna di noi
Trentenne, single, non esattamente filiforme e non precisamente quella che potrebbe definirsi una bellezza travolgente tale da far esclamare agli uomini «Accidenti, che bambola!»: che poi, per inciso, quale uomo, al giorno d’oggi, chiamerebbe una donna bambola? Pochi o nessuno, credo, in caso contrario potrebbero essere passibile di linciaggio da parte delle femministe più agguerrite!
Bridget Jones è divenuta lo status simbol di tutte le donne single, in carriera ed in cerca di un affetto stabile. Chi non ha mai letto delle sue (dis)avventure? Quale donna non si è mai ritrovata nelle situazioni inverosimili che la vedono quale protagonista? Chi, infine, non mai hai sognato di avere alla propria corte due uomini che rappresentano l’antipodo l’uno dell’altro?
Daniel Cleaver il bello e dannato, l’uomo un po’ strafottente nei confronti del genere femminile in generale, colui che mentre ti sussurra un inebriante «ti amo» pensa già alla donna che vedrà subito dopo averti salutata; dall’altro lato della bilancia troviamo Mark Darcy, brillante avvocato, specializzato in diritti umani, affascinante e morigerato, quasi algido nel manifestare i sentimenti, un uomo che se – al contrario del primo – ti dice che «ti ama» è perché lo sente davvero.
Bridget Jones è comunque una forza della natura: autentica, ironica, divertente, intelligente e goffa, colei che sa ficcarsi nelle situazioni più imbarazzanti ma che, al tempo stesso, solo lei sa come tirarsene fuori.
Questa intraprendente donna è il personaggio venuto fuori dalla brillante penna di Helen Fielding, che dopo il successo del romanzo Il diario di Bridget Jones non si è più fermata ed ha pensato di regalarci, allietandoci la vita, tutta una serie di opere dove la protagonista indiscussa è sempre lei: Bridget Jones!
Che pasticcio Bridget Jones è il diretto sequel del primo libro dove troviamo, udite udite, la nostra eroina felicemente fidanzata con l’elegante Mark Darcy. Purtroppo, però, la vita di Bridget non sembra destinata ad essere solo rose e fiori: le divergenze di pensiero con il suo uomo – lei è quasi un hippy, lui schematico e moralista – hanno portato i due verso una collisione di rotta… sarà davvero la fine di una grande storia d’amore? Per scoprilo… non vi resta che leggerlo!
E così, in omaggio alla nostra Bridget, La 5 ha deciso di mandare in onda, ogni mercoledì in prima serata, le riproduzioni cinematografiche proprio dei romanzi della Fielding, stasera sarà il turno di Bridget Jones’s Baby. I diari. In questo nuovo capitolo della sua vita, cosa mai sarà potuto succedere alla nostra timida e maldestra eroina? La ritroveremo nei panni di una vera donna in carriera che ha persino raggiunto la linea perfetta! Va tutto bene, quindi, tutto a gonfie vele fino a quando non incapperà nelle due vecchie fiamme preferite di sempre: Daniel e Mark con i quali, di certo, non si sarà limitata al semplice scambio dei cari e vecchi convenevoli.
Sarà solo quando i jeans le inizieranno ad andare stretti e il famigerato test di gravidanza le proporrà l’inequivocabile risultato che inizierà a farsi qualche domanda «Chi sarà quindi il padre? Il rigido Mark o Daniel il cialtrone-cheperò-potrebbe-cambiare. Basterebbe molto meno per riaccendere la loro rivalità, ma fra i due litiganti Bridget se la gode: perché è felice, molto felice, di aspettare un bambino. In fondo, il papà è un dettaglio! Anche alla soglia dei quarant’anni Bridget Jones resta l’esilarante, caotica, imbranata ragazza che si nasconde in ciascuna di noi, e che – per citare Mark Darcy – ci piace così com’è.»
Bridget Jones che diventa madre è come dare libero accesso ad un pachiderma in una vetrina di cristalli: si preannunciano grasse risate, sano divertimento in perfetto stile Bridget Jones ma anche una miriade di emozioni, sospiri di sollievo e lucciconi agli occhi.
In fin dei conti credo che in ogni donna ci sia un po’ di Bridget Jones: la stessa, infatti, incarna le paure, le ansie, i desideri di ogni donna; ognuna di noi, almeno una volta nella vita, si è proprio sentita come lei: affranta, sconfitta, perdutamente innamorata, goffa e imbarazzata.
Chi non ha mai cantato a squarciagola quelle canzoni strappalacrime nella solitudine della propria dimora divorando leccornie e affogando i dispiaceri nell’alcol? Chi non ha mai pensato di comprare uno di quei manuale stile Le uomini vengono da marte e le donne da venere? nel bel mezzo di una crisi esistenziale durante la quale ti chiedi se hai veramente compreso il sesso maschile? O ancora, chi non hai mai pensato, proprio come lei, di morire nella solitudine del proprio appartamento – per di più single – divorata dai pastori alsaziani? Questa sua espressione è assolutamente memorabile.