Come potevo non parlare di Bridgerton, la serie televisiva più vista e chiacchierata dalla nascita di Netflix. Non voglio però parlare solo di questa, che è la serie dell’anno e ci mancherebbe che non tributassi a questo ‘gossip girl’ ottocentesco il giusto peso (tipo una piuma). In contemporanea a questo porno storico, mi è capitato di vedere su Prime le prime puntate di un’altra serie di cui attendo con impazienza il seguito: El Cid, stupenda serie sull’eroico guerriero medievale protagonista della reconquista spagnola.
Mi dirai, caro iCrewer, le due serie sono prodotti che più diversi non si potrebbe: l’uno, Bridgerton, di puro intrattenimento, senza nessuna velleità di precisione storica, con un aspetto politically correct che appare così stonato da essere comico e con un sottofondo di vouyerismo che (nonostante il sedere del Duca sia davvero da premio Oscar), ha poco a che fare non solo con la società Regency ma anche con l’idea di Regency che abbiamo noi lettrici di romance.
Dall’altra parte abbiamo una serie, di produzione spagnola (non americana… ragazzi, c’è differenza. La nostra vecchia cara Europa ha ancora qualcosa da insegnare al mondo!) sorretta da una ricostruzione storica minuziosissima e davvero fedele, con un protagonista che non è nè bello nè alto nè scuro di pelle ma ha carisma e impersona in modo superbo (forse appena forzato) il grande eroe militare.
Bridgerton Vs El Cid, una riflessione da amante della storia.
Ecco, per chi non conoscesse la storia di El Cid: fu un condottiero spagnolo nato nel 1041, fedele al re Sancho, durante un’epoca della storia spagnola in cui i cristiani erano alleati di popolazioni musulmane, stringevano patti fraterni con sultani e intrecciavano culture e amori. La reconquista da parte degli eserciti cristiani dei regni moreschi, che occupavano la penisola iberica, durò ben ottocento anni, secoli in cui cristiani e musulmani si sono mescolati sangue e pelle, e che hanno visto proprio El Cid come grande eroe militare di entrambi i mondi.
El Cid Campeador (campione sul campo di battaglia) morì nel 1099: fu considerato un prescelto dai popoli musulmani e il più grande condottiero dagli eserciti cristiani. Ringrazio Prime per aver messo sullo schermo El Cid, una storia non solo così bella, vera e ben raccontata, ma un racconto che ha davvero a che fare con un mondialismo multietnico che, sebbene gli americani si sforzano di scimmiottare, non ha eguali nel mondo moderno.
Bridgerton Vs El Cid
Niente politicamente corretto in El Cid, niente buonismi assurdi nè distopismi di una società ottocentesca con nobili e perfino regine di colore, ma la semplice e reale storia di un’Europa che per diventare quella che è adesso, ha subito infinite commistioni che l’hanno arricchita. Non c’è bisogno di inventarsi Anna Bolena di colore, perchè Anna Bolena era bianca, bianca come il latte e al massimo aveva schiavi di colore (esecrabile ma questa è la storia!).
Ci sono migliaia di storie in cui attori di colore potrebbero avere fascinosissimi ruoli principali senza dover per forza scippare la storia europea che, lo so, lo sappiamo tutti, è l’invidia dei cugini oltre Oceano. Ragazzi, date retta, perchè non raccontate delle splendide squaw, degli eroici nativi che si sono opposti al colonialismo, perchè non raccontate di regine africane che si sono ribellate alle potenze inglesi e francesi?
Perchè forse investire per confezionare prodotti studiati, originali e ben fatti è costoso, e allora tanto vale spendere due spicci e lobotomizzare i cervelli del pubblico medio con un politicamente corretto fatto di costumi di lycra e giacche color evidenziatore (Bridgerton docet). Proprio l’altro giorno parlavo con un caro amico: suo zio, un gioielliere, aveva bottega sul Ponte Vecchio, e sopra il negozino due stanzette piccoline dove abitava. Era tutto minuscolo in quel posto ma era unico al mondo.
Negli anni ottanta un texano, un petroliere, si presentò a bottega, comprò qualche anello e poi domandò ‘how much for everything. Compro tutto, metti tu cifra su assegno’
“Ascorta bene, benzinaio, prima d’esser mio questo posto è di Firenze. Se un tunn’hai altri moccoli va’ a dormì al buio vai…”. Non permettiamo che in nome del porno prodotto a buon mercato, ci rubino la grande, magnifica, terribile e grandiosa storia europea!