Botteghe di città mi ha sorpreso. Mi spiego meglio. La percezione iniziale è stata quella di dovermi approcciare ad una lettura di narrativa, tra storie familiari e dinamiche sentimentali. Tutto il contrario. Non che i sentimenti non fossero previsti, anzi, nel racconto di Ruggero Ruggiero, molti degli atteggiamenti e scelte del protagonista sono in qualche modo dettate dai ricordi legati alla figura femminile. In questo caso non è certo un buon ricordo!
Botteghe di città, il carisma del protagonista principale
Riuscirò a risalire la china, tornerò ad essere l’uomo più temuto di Parigi, così ricco da permettere di colorare di corvino anche i capelli del nuovo presidente americano.
Conquisterò nuovamente il mio prestigio, a costo di calpestare ogni cosa, ogni luogo, ogni persona, ma per il momento subisco l’a brezza delle prime ore del mattino che accarezza il mio viso ancora intirizzito dal freddo del cemento dove sono coricato.
Come ti ho anticipato, pur se breve, il noir di Ruggero Ruggiero mi ha colpito. Perché è una storia leggera, ironica, quasi scontata. In fondo chi non vorrebbe riscattarsi dopo essere finito dalle stelle alle stalle? Non parliamo se la causa è stata essersi fidato di una donna e di un certo sentimento improvviso. Che sia stato per vendetta o per orgoglio personale, le vicende del nostro protagonista principale attirano, coinvolgono, e non lasciano indifferente.
Chi è davvero Mirko Frisco? è un bel personaggio, con la P maiuscola. Un uomo forte, carismatico, arrogante quanto basta, simpatico, intuitivo, determinato e con una punta di emotività che non guasta.
Botteghe di città, considerazioni
Con un personalità del genere, l’autore non ha potuto fare altro che affiancargli figure altrettanto singolari e caratteristiche, quasi delle caricature. Da” Sciacallo” il tirapiedi di fiducia con la passione per la lettura all’avvocato Galletti, l’azzeccagarbugli per eccellenza, Maria la sconosciuta che lo adesca al conte Grumelli da Altamura, caduto in disgrazia dal quale dipende il suo futuro
Maledetto Sciacallo, continua a provocarmi con i suoi giochetti linguistici da rischiatutto, Gli farà male il tanto leggere. Lo obbligherò a disfarsi di tutti quei maledetti libri che custodisce nel sacco a pelo come reliquie.
Mi ha fatto piacere scoprire che proprio la passione per i libri saranno la salvezza e la soluzione per tante situazioni. Tutti, in ogni modo, fanno parte di un disegno ben orchestrato con un ruolo ben preciso. Come si conviene per un noir, non mancano i momenti di suspense così come il finale a sorpresa e i classici momenti di riflessione che Mirko si concede lasciandosi andare a istanti di tenerezza. Non guastano neanche quelli. A tratti ti ritrovi quasi a fare il tifo sperando che in qualche modo, riesca a trovare la soluzione giusta per uscire dai continui impasse.
“Lascio cadere nello scrigno dei pensieri intimi la gita al mare, il tuffo nelle splendide acque di Vieste, le innumerevoli risate condivise durante le cene, le riflessioni sul domani fino all’esplosione del piacere condiviso. Ha ragione ho agito sotto falsa identità ma dopotutto sono un commerciante di prodotti di alta qualità e non potevo presentarmi per quello che sono. Ormai i giochi sono fatti. Gestirò questa emozione in un altro momento, non ora”
Insomma, nel complesso, Botteghe di città è un noir niente male. Scorrevole, con una scrittura articolata e dinamica quanto basta per rendere tutto più intenso e credibile. La buona riuscita del testo è senza dubbio da ricondurre proprio alla sua brevità. Un plauso quindi a Ruggiero per avere scelto di non dilungarsi troppo mantenendo alta la tensione e l’attenzione del lettore. In questo caso il segreto che ha permesso una lettura gradevole, accattivante e per nulla banale.