È uscito il libro di Doriana Tozzi: B-Side. L’altro lato delle canzoni – Inverno, il secondo volume della tetralogia dedicata alle canzoni e a tutto ciò che esse ispirano. Edito da Arcana Edizioni e disponibile in tutte le librerie dal 10 dicembre.
Questa è la notizia. Ora, con coinvolgimento ed entusiasmo, caro iCrewer, andiamo nel dettaglio a scoprire di cosa si tratta, perché come ben sai, quando le canzoni e la musica vengono inserite nell’arte dello scrivere, beh…mi trovo nel mio terreno ideale.
Questo libro di Doriana Tozzi, come detto, è il secondo volume di un’opera più ampia che era iniziata con B-Side -Autunno, già segnalato a suo tempo, che incentrava tutta la sua attenzione su grandi brani di rock alternativo.
B-Sides- Inverno: il libro di Doriana Tozzi
Con questo secondo volume, invece, Doriana Tozzi, si dedica alle canzoni italiane. A tutto il movimento di cantautorato che è francamente un vanto per la nostra cultura. Una versione dunque molto più introspettiva, che segue il sentiero tracciato dai testi di grandi cantautori, scelti per rappresentare, secondo l’autrice, un viaggio da inserire nel capitolo Inverno del progetto.
Questo nuovo percorso, o meglio questo nuovo libro di Doriana Tozzi è scritto tutto in prima persona e si sviluppa per poco più di duecento pagine. Il protagonista di tutti i racconti ispirati dalle canzoni è sempre lo stesso personaggio e tutte le vicende sono ambientate in un palazzo immaginario raffigurato nel mondo dei sogni: mondo che in qualche maniera è il minimo comune denominatore di tutti i racconti.
Scrivere racconti ispirati dalla musica è una prassi che sto imparando ad apprezzare anche io. Del resto la musica ha il potere di smuovere certe corde della creatività che neanche sappiamo di avere. Se poi le melodie in questione, come nel caso di B-Side-Inverno, hanno la qualità di alcuni dei più importanti nomi della musica italiana, il gioco diventa molto interessante.
Ma non solo le melodie, ovviamente. I testi della canzoni hanno un ruolo primario nel muovere la creatività dell’autrice, che incastra un percorso narrativo al limite tra il racconto e il romanzo di formazione. Si incontrano brani e testi di autori come Gianna Nannini, Bugo, Daniele Silvestri, Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Nada e tanti altri. Mica male!
Una citazione particolare la vorrei fare per Brunori Sas, altro autore inserito nel libro. Uno di quelli del nuovo movimento musicale italiano, che fino a poco tempo fa veniva indentificato come indie, che preferisco. Non faccio per niente fatica a pensare che l’autrice abbia visualizzato percorsi narrativi grazie a una sua canzone. Dario, questo è il nome di battesimo dell’artista, è un paroliere straordinario. I suoi testi colpiscono e influiscono in maniera totale sulla vita di chi li ascolta.
Nel mese di gennaio, in quel piccolo scampolo di anno in cui tutto era ancora normale, ho avuto il privilegio e la fortuna di assistere alla presentazione del suo nuovo disco e di porgli di persona una domanda che riassumendo diceva proprio questo: ma un cantautore quando scrive un testo o una canzone si rende conto della responsabilità che avrà sulle reazioni di chi la ascolterà meravigliato? Da buon parlatore gli ho anche fatto tutto un preambolo di esperienza personale e lui, come sempre, ha saputo darmi una risposta profonda ma allo stesso tempo dotata del pizzico di ironia che contraddistingue il suo personaggio.
Tutto questo per dire che apprezzo tantissimo che Brunori sia uno degli artisti che ha ispirato il nuovo libro di Doriana Tozzi, o meglio, almeno, uno dei racconti che lo compongono. Il fatto che siamo sempre più in tanti ad apprezzare questo cantautore mi fa ben sperare per il futuro. Ovviamente senza nulla togliere a tutti gli altri mostri sacri già citati.
E a questo punto non vedo l’ora di leggerlo.
Doriana Tozzi
Doriana Tozzi è una giornalista musicale e chiaramente una scrittrice.
Laureata in Scienze dei Beni Storico-Artistici, Musicali, Cinematografici e Teatrali presso l’Università degli Studi di Siena con una tesi sul metal sinfonico, ah però! Ha conseguito un master in Nuovi e antichi linguaggi musicali presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari e si occupa di musica dal 2002.
Collabora e scrive per diverse testate come Rumore, Rockit e L’isola che non c’era. Dirige I think magazine.