Oggi amico iCrewer, nella rubrica dedicata ai grandi autori del passato, poniamo la nostra attenzione – e in particolare la nostra curiosità – su uno dei più grandi drammaturghi spagnoli: Jacinto Benavente.
Come avrai notato, anche leggendo gli scorsi miei articoli contenuti in questa rubrica, scrivo sempre ponendo anche me stesso dalla parte in cui ti trovi tu lettore; questo perché in molte occasioni conosco ben poco degli autori che sto per trattare e, questa avventura dello stendere un articolo, diventa l’occasione per fare una ricerca, imparare, apprendere e poi condividere in real time con te lettore le mie emozioni figlie della conoscenza personale che si gonfia.
Dopotutto, ripetendolo fino allo sfinimento, per definizione di appartenenza a questo sito, scrivo da grande appassionato, non certo da professore che può impartire delle lezioni.
Jacinto Benavente: premio Nobel nel 1922
Jacinto Benavente è nato nel 1866 a Galapagar, una cittadina nelle vicinanze di Madrid. Fin da piccolo ha avuto la fortuna di vivere in un ambiente ricco di cultura. Suo padre infatti, di professione pediatra, era un grande appassionato di letteratura che aveva fondato nel salotto di casa un circolo culturale letterario molto ben frequentato.
Questa cosa mi affascina parecchio. Possiamo dire che i siti o i blog come il nostro rappresentano l’evoluzione di quei salotti letterari? Dopotutto si legge, si commenta e si scambiano opinioni che ruotano sempre intorno alla magia dell’oggetto libro. Non trovi sia bellissima questa cosa? Chissà mai che tra noi si nasconda un premio Nobel ancora in fase embrionale.
Tornando a Jacinto Benavente, dopo la morte di suo padre si trovò tra le mani una grossa eredità che gli permise di viaggiare e di girare per molti stati dell’Europa.
Forse anche per via di questa fortuna abbandonò gli studi che aveva intrapreso, studi di legge, e iniziò a collaborare e scrivere per alcuni giornali e riviste.
La sua grande passione però, fin da subito, è stata il teatro. L’arte che lo ha reso un drammaturgo di fama internazionale. Si fece in breve tempo la nomea di autore brillante, grazie all’ironia che spesso caratterizzava le sue opere.
La sua prima opera rappresentata, che è anche la più conosciuta, è El nido Ajedo, in italiano Il nido altrui, andata in scena nel 1894. In principio non fu ben accolto dalla critica e dal pubblico, ma poi, a distanza di qualche anno, riuscì a dimostrare tutto il suo valore, arrivando fino al grande traguardo del Premio Nobel per la letteratura nel 1922, con questa motivazione:
“Per la maniera felice con cui ha continuato l’illustre tradizione del dramma spagnolo“.
Nella sua carriera di autore per il palcoscenico ha scritto più di 160 opere, affrontando tutti i generi del teatro, ma caratterizzandosi sempre per una forte dose di ironia, per una spiccata fantasia simbolista e per una evidente morale sui pregi e difetti del genere umano.
La critica lo colloca tra i grandi nomi della cosiddetta Generazione del ’98, ovvero un gruppo di intellettuali che si è ben distinta nei primi anni del XX secolo. A seguito delle perdita delle colonie durante la guerra ispanico-americana, combattuta nel 1898, l’intera nazione spagnola subì una grave crisi di coscienza nazionale.
La nascita di un nuovo movimento culturale e letterario contribuì a sanare tale crisi. Jacinto Benavente ne era uno dei massimi esponenti.
Mi viene da pensare alle crisi dei giorni nostri e al ruolo che potrebbe giocare la cultura. Ma forse sono decisamente altri tempi, è passato molto più di un secolo, chissà…
Nella produzione di Jacinto Benavente c’è stato anche molto spazio per gli spettacoli per bambini e per i più giovani. Una delle frasi che più mi hanno colpito, tra quelle a lui attribuite che si trovano in rete (Wikipedia e Treccani le mie fonti), mi ha molto colpito quella in cui sostiene di essersi rivolto a un pubblico giovane perché quando una persona è già adulta forse è troppo tardi per renderla migliore, mentre coi fanciulli si è ancora in tempo.
Concordi?
Trovo sia un pensiero molto elevato, specie se lo si pensa contestualizzato nel periodo storico in cui Benavente è vissuto.
Jacinto Benavente si è spento dopo aver condotto una vita interamente dedicata al teatro, nel 1954, nella sua città natale.
Purtroppo è molto difficile trovare dei testi di questo autore in edizioni italiane; alcune sue opere sono state pubblicate nella prima metà del secolo scorso da UTET. Su Amazon, però, si trova una lunga carrellata di testi in edizioni spagnole, dedicati al drammaturgo che abbiamo appena sfiorato oggi con questo articolo.
A te il compito di approfondire, studiare e leggere, qualora la mia breve ricerca abbia fatto nascere una fiammella di curiosità nel tuo animo. Per me sarebbe una gioia immensa.