Malpelo e il verismo
Caro lettore, sai come si chiama uno dei miei gatti? Malpelo… per il suo pelo rossiccio e poco ben curato nei primi giorni nella nostra casa, l’associazione al personaggio, della novella omonima, “Rosso Malpelo” di Giovanni Verga è stata immediata. Il protagonista è un ragazzo con una grande forza di rialzarsi dopo le difficoltà. Questo autore è considerato il maggior esponente del verismo, la corrente letteraria che deve descrivere la realtà della vita, soprattutto nei suoi aspetti più negativi e nelle classi più umili. Sono proprio questi i temi maggiormente trattati nelle sue opere, tra cui, soprattutto, Il ciclo dei vinti, che comprende I Malavoglia, soprannome della famiglia di pescatori Toscano che lotta per la sopravvivenza, a seguito della partenza del figlio per la leva militare; Mastro Don Gesualdo, narra il desiderio di scalare la gerarchia sociale; La duchessa di Leyra, lasciata incompiuta; L’onorevole Scipioni, sull’ambizione politica; L’uomo di lusso, tratta l’ambizione artistica. Tra le altre opere voglio ricordare Una peccatrice, sul tema dell’adulterio; Storia di una capinera, romanzo epistolare, parzialmente autobiografico; Il marito di Elena, la storia di un amore mal corrisposto. Tra le opere teatrali voglio ricordare Cavalleria rusticana, rappresentazione della novella omonima. Le sue opere sono basate sull’ideale dell’ostrica: i soggetti più deboli, per evitare di essere fagocitati dal mondo, devono rimanere legati ai valori di famiglia, lavoro e tradizioni. Per il suo ottantesimo compleanno, dopo un discorso ufficiale tenuto da Luigi Pirandello, ricevette le onoranze dal Ministero della Pubblica Istruzione Benedetto Croce. Nello stesso anno ricevette anche la nomina, da parte di re Vittorio Emanuele III, a Senatore del regno. I suoi racconti, letti durante il periodo scolastico possono risultare intensi, ma rileggendoli in età adulta ho saputo apprezzare le sfaccettature delle persone che hanno avuto il coraggio di rialzarsi dopo le difficoltà della vita.
Verga è nato, in un ex-convento, a Catania il 2 settembre 1840 ed è morto, nella stessa casa, il 27 gennaio all’età di 81 anni. L’edificio fu acquistato poi dagli avi del grande scrittore. Questa casa oggi è visitabile, potrai trovarci: una bellissima scala marmorea, due rifornitissime biblioteche, mobili antichi e molti altri bellissimi elementi d’arredo. Tutt’ora riposa nel cimitero della città natale lungo il viale degli uomini illustri. Ha vissuto vent’anni a Milano dove, presso il salotto Maffei, ha conosciuto gli scapigliati, facendo amicizia, tra gli altri, con Arrigo Boito.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!