Tra le nubi ecco il turchino
Cupo ed umido prevale:
Sale verso l’Apennino
Brontolando il temporale.
Caro iCrewer, passeggiando per Bologna, la mia amata città, in Piazza Giosuè Carducci al civico 5, puoi trovare Casa Carducci, sezione speciale della Biblioteca dell’Archiginnasio.
Fu la Regina Margherita di Savoia che volle trasformare in monumento nazionale la casa dove Carducci visse con la moglie Elvira Menicucci gli ultimi diciassette anni della sua vita. Nel 1902 la Regina Madre aveva già acquistato l’intera biblioteca contenente innumerevoli libri, opuscoli, carteggi e autografi appartenenti al poeta, già gravemente malato e in difficoltà economiche. Nel 1906 acquistò direttamente dai proprietari, oltre all’appartamento in cui Carducci e sua moglie vivevano in affitto, diventando così inquilini della sovrana, l’intero villino delle Mura Mazzini, compreso il giardino con l’orto. Questo per evitare che l’immenso patrimonio culturale e la memoria dell’attività dell’amato poeta venissero dispersi.
Il 22 febbraio 1907 a pochi giorni dalla morte del “maggior poeta dell’Italia moderna” la Regina Margherita donò la casa-biblioteca alla città di Bologna con “l’impegno di conservarla perpetuamente alla venerazione degli italiani e stranieri, garantendone la pubblica fruibilità con visite guidate alla casa-museo, la consultazione e lo studio dei libri e dei documenti in essa contenuti”.
La casa venne quindi evacuata e la moglie Elvira si portò via tutti i mobili e i soprammobili lasciando solo gli scaffali con i libri e alcuni cartoni nell’archivio. Oggi nell’appartamento di Carducci i mobili e i suppellettili sono originali, in quanto alla morte della moglie avvenuta nel 1915 furono riportati al loro posto. Nell’appartamento di fronte venne allestita una sala di consultazione dove vennero archiviati i volumi e gli opuscoli appartenuti al professore.
Casa Carducci fu inaugurata il 6 novembre 1921 da Albano Sorbelli (1875-1944), discepolo di Carducci nonché organizzatore dell’Istituto e dal 1904 direttore della Biblioteca dell’Archiginnasio. A lui si devono la riorganizzazione dell’imponente biblioteca del poeta e del suo archivio letterario, garantendone così la fruizione pubblica come richiesto dalla Regina Margherita.
Solo pochi anni prima Casa Carducci aveva aperto le porte a due importanti istituzioni culturali di cui il professore fu presidente. Nel 1913 fu sede della Deputazione di storia patria per le province di Romagna, trasferita poi in Via Zamboni 38 e dal 1916 è sede della Commissione dei testi di lingua, che si trova nel primo piano della casa.
Oltre alla visita all’appartamento e alla biblioteca (quest’ultima è visitabile gratuitamente ed è possibile dai 14 anni compiuti, consultare i volumi e i documenti che sono in essa custoditi) è possibile visitare il bellissimo monumento statuario creato in onore di Carducci da Leonardo Bistolfi. Sul sito di Casa Carducci è inoltre possibile effettuare itinerari virtuali per conoscere meglio il poeta.
Nella mostra allestita nella sala del primo piano ( per la prima volta tra dicembre 2011 fino a gennaio 2015 in occasione del 150 anniversario dell’unità d’Italia) sono racchiusi gli ultimi vent’anni della carriera di Carducci come poeta, saggista e professore. L’itinerario si ramifica in cinque direzioni differenti: 1.La stagione di Enotrio Romano, 2.Lo studio della tradizione patria, 3.La funzione unitaria della monarchia, 4.Carducci e l’identità italiana, 5.Il libro della patria.
Casa Carducci ha anche un’offerta didattica gratuita molto interessante rivolta soprattutto al pubblico scolastico che va dalle elementari alle superiori sostenuta da operatori specializzati e prevede una visita generale alla casa-museo, un laboratorio e quattro itinerari a tema. Le attività ovviamente sono decise con l’insegnante, strutturate ed adeguate al grado della scolaresca.
Gli obiettivi di questa offerta sono quella di avviare i ragazzi alla consapevolezza di poter usufruire della casa-biblioteca, che sicuramente è una biblioteca non convenzionale. Di favorire una conoscenza nuova e più profonda di Carducci grazie ai moltissimi contenuti della casa e lungo un percorso che vuole rievocare la vita del poeta scoprendone i rituali e le abitudini cercando di capire come si viveva nell’Ottocento e del rapporto che ha avuto con la città di Bologna e la nazione. Ultimo punto ma non per questo meno importante è quello di far acquisire familiarità con il mondo della scrittura nel secolo in cui si usava carta e penna e quali potevano essere le difficoltà che si potevano riscontrare nello scrivere un testo poetico in quell’epoca.
Caro iCrewer per raggiungere Casa Carducci se arrivi dalla stazione ferroviaria di Bologna puoi prendere l’autobus 32 e scendere alla fermata Carducci. Dall’aeroporto con l’aerobus puoi arrivare in stazione e proseguire verso Casa Carducci. Se sei già in centro puoi farti un bella passeggiata oppure puoi prendere gli autobus 25, 27, 18, 19 fino alla fermata Mazzini oppure con l’autobus 11 fino alla fermata Dante.
Caro iCrewer vorrei lasciarti qualche piccola informazione su Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci. Nato a Valdicastello di Pietrasanta, 27 luglio 1835, visse a Bologna fino al 16 febbraio 1907 giorno della sua morte. Poeta, critico letterario, scrittore, e accademico, è stato il primo italiano a vincere il premio Nobel nel 1906. Innamorato di ciò che è bello e della natura, amante della patria, nel tempo si è schierato politicamente in schieramenti diversi avendo un carattere schietto e libero da ogni contraddizione.
ORARIO DI APERTURA
Biblioteca:
- da martedì a sabato dalle ore 9.00-13.00
- il giovedì: ore 9.00-17.00.
- Chiusura il lunedì e festivi e dal 16 luglio al 31 agosto.
Museo:
- da martedì a venerdì dalle ore 9.00-13.00
- il sabato, domenica e festivi dalle ore 10-14.
- Chiusura il lunedì, 1°gennaio, 1° maggio, 25 dicembre e dal 15 luglio al 16 settembre.
Caro iCrewer ti auguro buona visita.