Cronaca familiare è un romanzo autobiografico, anzi IL romanzo autobiografico di Vasco Patrolini.
“Questo libro non è un’opera di fantasia. È un colloquio dell’autore con suo fratello morto. L’autore, scrivendo, cercava consolazione.” Inizia così l’opera più intima di Pratolini, dedicata al difficile rapporto con il fratello perduto. Orfani di madre, i due bambini vengono presto separati: Vasco resta nell’umile casa paterna, Dante cresce nella dimora del Barone dove, ribattezzato Ferruccio, vive come “in un acquario – senza sbucciature ai ginocchi, senza segreti né scoperte”. Ancorati a mondi troppo distanti, divisi da rancori sempre più indicibili i fratelli restano due estranei. Finché, alla morte del Barone, Ferruccio deve lasciare il mondo dorato che lo aveva risucchiato per capriccio e l’argine che ha tenuto separati lui e Vasco crolla. Con esiti imprevedibili e drammatici. Piccolo classico che tratteggia con sofferta onestà la complessità degli affetti famigliari, il romanzo è al tempo stesso un canto all’innocenza spezzata, straordinaria prova d’autore di un maestro del Novecento. Prefazione di Clara Sereni.
L’autore ci racconta del suo rapporto con fratello Dante grazie ai suoi ricordi.
Dante, chiamato Ferruccio dai genitori adottivi, muore molto giovane e l’autore ricorda la sua vita negli anni in cui c’era il fratello, il tutto partendo da un altro lutto. La morte dalla mamma avvenuta pochi giorni dopo la nascita di Ferruccio. Alla morte della donna il fratellino di pochi giorni viene dato in adozione ad una famiglia ricca mentre Vasco rimane a vivere con la nonna e il padre poco presente.
L’autore è convinto che la mamma sia morta a causa del parto e per questo non cercherà il fratello per anni credendolo responsabile. Quando si rincontreranno adulti, Ferruccio ha un carattere chiuso e scostante ma sarà l’incontro con la nonna, i racconti riguardanti la madre che faranno rivivere in lui il senso di famiglia.
Sul letto di morte di Dante l’unione e il senso di famiglia torneranno per un ultimo straziante momento.
Perché leggere Cronaca familiare oggi?
Cronaca familiare è un dialogo tra due fratelli che effettivamente non c’è mai stato e non può esserci. Patrolini ci presenta il rapporto difficile tra Dante e se stesso, Vasco, fatto di silenzi e incomprensioni mai risolte. Drammi di uno che si intrecciamo con quelli dell’altro. Anni difficili del dopo guerra che rendo i cuori un po’ più aridi perché difficile è anche sopravvivere. Una nonna che vorrebbe in qualche modo creare la famiglia che non è mai stata.
Oggi ti consiglierei di leggerlo perché purtroppo i rapporti interpersonali sono sempre complessi e qui ritrovi una realtà tanto lontana nel tempo quanto vicina nei concetti.
A volte ci intestardiamo su cose futili e lasciamo andar via persone che potevano essere importanti: quando ci rendiamo conto può essere troppo tardi. Questo libro ci vuole insegnare a non perderci dietro a supposizioni, a realtà distorte da pensieri non detti. Forse una parola in più avrebbe consentito a dante e Vasco di vivere una gioventù diversa e volersi più bene.
E i rapporti tra fratelli? Gioie e dolori per tutti, perché lui o lei sono una parte di te che è così diversa da te da farti rabbia, perché tuo fratello è più bello di te, perché tua sorella è più intelligente di te, perché lui ha avuto più fortuna di te, perché lei ha più soldi di te.
Ma prova a cambiare il punto di vista caro iCrewer. Tuo fratello cosa pensa di te?