Un tramonto di cristallo nel ciclo d'Oriente. Nuvole sottili accarezzano la fantasia di Zampa Matta, piccolo mandriano cui un incidente ha storpiato un braccio. La vita scorre lenta e serena, in una Tailandia senza tempo, nell'idillio della sintonia con la Natura. Ma anche la Madre Terra è infida e crudele. Dal tronco morto di un vecchio tamarindo, disturbato dai giochi del ragazzo, s'innalza in tutta la sua terribile maestosità un cobra enorme. Sguardi che paralizzano. Pensieri di morte. Ricordi di racconti agghiaccianti, nella lotta-archetipo dell'Uomo con il Serpente. Fra il piccolo storpio coraggioso e il potente rettile «pensante» nasce un viluppo di odio e di carne, di eroismo e di terrore, sullo sfondo di una piccola società bucolica soggiogata da un medium cialtrone col suo seguito di ignoranza e superstizione. Nessuno aiuta Zampa Matta se non il suo cuore e il suo unico braccio, verso un finale a sorpresa che lascia fino all'ultima riga col cuore in gola.