Anna Rossetto autrice di Musica, farfalle ed altri voli, pubblicato nell’Agosto 2019 da Pav Edizioni, è trevigiana e conserva intatto l’orgoglio dell’appartenenza alla sua terra. Non lo affermo perché conosco l’autrice, a dire il vero Musica, farfalle ed altri voli è il primo libro che leggo di Anna Rossetto, lo affermo perché traspare da ciò che scrive.
È inevitabile che il background personale emerga attraverso la scrittura anche quando si lavora di fantasia: il vissuto non si cancella, anzi finisce sempre per diventare quasi un tratto caratteristico di un autore. Ne abbiamo esempi illustri a rifletterci, quasi tutti i grandi autori partono dal soggettivo per approdare a quei concetti universali, patrimonio umano di chiunque.
Musica, farfalle e altri voli di Anna Rossetto è una raccolta racconti il cui filo conduttore è intessuto da una grande sensibilità e da un vissuto personale che immagino sia reale, anche se tra i tredici racconti del libro non mancano tematiche che esulano dal fil rouge della memoria personale dell’autrice.
Di tematiche eterogenee i racconti, a tratti densi di poesia, si presentano scorrevoli e fluidi in linea di massima. Soltanto in certi punti il lettore può avere la sensazione che Anna Rossetto, si fermi ed indugi in descrizioni o considerazioni personali che, in parte evitate, avrebbero reso più snelli i racconti. Con questo non voglio assolutamente dire che Musica, farfalle ed altri voli sia pesante da leggere. Tutt’altro! Questa considerazione deriva dalla mia personale deformazione per la sintesi, di derivazione e gusto poetico.
Ora potresti dirmi: “Cosa c’entra la poesia con una raccolta di racconti?” Ti rispondo subito, anzi in qualche modo ho già anticipato sopra la risposta quando, cioè, affermo che i racconti di Anna Rossetto sono densi di poesia e, aggiungo, leggerezza. Poesia e leggerezza sono proprio i primi termini con i quali mi piace definire Musica, farfalle ed altri voli, del resto la scelta del titolo penso che voglia proprio indicare all’eventuale lettore proprio questa chiave di lettura che risalta in alcuni passaggi del libro.
Stasera un pittore bizzarro ha pulito il suo pennello sul cielo […] le nuvole hanno assorbito creando un tramonto vanitoso, che usa come specchio la superficie appena increspata del fiume…
Quanto riportato sopra, a me non sembra semplice prosa: potrebbe essere, con le opportune limature, leggera ed impalpabile poesia. Per questo ribadisco che gli eccessivi indugi di certi passaggi potevano essere evitati. La narrazione di Anna Rossetto è di straordinaria sensibilità, sensibilità che avvicina il suo stile di scrittura alla prosa poetica.
L’autrice entra perfettamente nell’animo umano sapendo cogliere tra le pieghe più nascoste, tra i grovigli dell’anima, scavando tra ricordi ed episodi che segnano l’esistenza. Tutti i racconti conservano questo tipo di “fil rouge” della memoria, seppur con caratteristiche e peculiarità diverse.
Anna Rossetto e la personale narrazione di Musica, farfalle ed altri voli
A voler essere sottili, la raccolta alterna storie intimistiche, di natura personale, in cui Anna Rossetto sembra raccontare se stessa, a storie in cui l’autrice osserva e racconta gli altri con i loro problemi e drammi personali. In entrambi i casi, però, la narrazione diventa lo spunto adottato dall’autrice per fissare dei principi universali che appartengono a tutti.
Quando si raccontano le ingiustizie, le privazioni, le violenze domestiche, il disadattamento o ancora i ricordi, il rimpianto, la nostalgia, l’osservazione del mondo rapportato alla propria interiorità, i sogni leggeri come voli di farfalle, il tutto accompagnato dal sottofondo di note che fungono da colonna sonora, si parla infatti un linguaggio in cui è facile riconoscersi. E per questo diventa universale.
Qualche racconto contenuto in Musica, farfalle ed altri voli, a mio avviso esula dal contesto. Mi riferisco in particolare a Scorpioni si nasce, racconto che assume quasi le tinte del giallo, tra tradimenti coniugali e colpi di scena; anche Lo spirito degli alberi, il racconto più lungo della raccolta in cui Anna Rossetto si inventa una strana storia a metà tra episodi reali, leggende pellerossa ed episodi paranormali. A mio avviso, si discostano entrambi dal filo conduttore che regola tutti gli altri.
“Peccato” mi viene da aggiungere. I racconti sopra citati, proprio perchè non rientrano nel contesto della raccolta, ne spezzano l’organicità: un piccolo neo se vogliamo che non toglie nulla comunque al valore del libro e non sminuisce la grande sensibilità poetica di Anna Rossetto, in tutto il contesto della narrazione.
Una cosa posso affermare senza dubbio alcuno: Anna Rossetto non è mai banale, oltre a stabilire un dialogo a distanza con il lettore, attraverso la sua scrittura mostra un iter personale dove ognuno può ritrovarsi: i drammi, i sogni, la speranze e le conquiste fanno di Musica, farfalle ed altri voli una relazione intima con il lettore, un percorso “random” scandito dalla semplicità e dalla spontaneità di una autrice che entra in punta di piedi nel vostro immaginario.
Musica, farfalle e altri voli è senza dubbio una raccolta di racconti, oltre che godibilissima, da leggere con un occhio alla prosa e l’altro alla poesia perché ne contiene tanta fra le pagine.
Io resto un paio di secondi ad ammirare una borsa sportiva polverosa. Lì dentro è racchiuso un sogno. I sogni sono come le farfalle. […] … colorati, eleganti e leggeri […] Realizzare un sogno equivale a catturare una farfalla. Dura un attimo. La farfalla non vola più, il sogno catturato svanisce…