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Lettura: Recensione: Ancora una canzone di Tina Mucci
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Recensione: Ancora una canzone di Tina Mucci

Maura Radice 4 anni fa Commenta! 3
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Tina Mucci torna con un nuovo romanzo rosa intitolato Ancora una canzone.tina mucci

Ti avevamo già in precedenza presento alcuni dei romanzi di Tina Mucci, tra cui Trovare l’Edelweiss.

Iniziamo dalla copertina e dal titolo di questo libro: se fosse un romanzo con solo Fanny come protagonista avrei trovato azzeccate entrambe, ma non è così. Il romanzo è corale, narra la storia di diversi componenti di una famiglia e l’immagine di copertina non l’ho trovata appropriata; il titolo, volendo dare una differente interpretazione e non quella letterale, può essere legato a più personaggi, ma non mi convince.

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Un romanzo rosa che tratta di un’intera famiglia in un lasso temporale piuttosto ampio, che purtroppo si fatica a comprendere; alcuni passaggi sembrano avvenire nell’immediato, ma continuando la lettura ci si rende conto che sono passati mesi.

I repentini cambi di soggetto rendono poco fluido il racconto e si fatica a tenere il filo logico degli eventi, spesso anche a causa di un’impaginazione non corretta. Non ho ben capito anche la divisione in capitoli che a volte mi è sembrata non congrua al momento del racconto.

Tina Mucci fa pochissime descrizioni degli spazi in cui si svolge l’azione: le grandi città di riferimento non vengono mai raccontate e anche i due passaggi sul lago di Como non mi hanno lasciato alcuna immagine. Il lago lo conosco bene e non sono riuscita a ritrovarmi in alcun posto in quanto descritto con superficialità e facendo riferimento a luoghi comuni. Anche gli ambienti interni non sono caratterizzati, eppure i protagonisti sono assai differenti tra loro e nell’immaginario di chi legge vivono in posti diversi così come lo sono le loro quotidianità.

I personaggi di Tina Mucci

Come già detto è un romanzo che si potrebbe definire corale, si potrebbe se i personaggi fossero delineati e descritti molto meglio. Scegliere di raccontare una storia di famiglia significa descrivere le peculiarità di ognuno e qui non le ho trovate. Fanny è la ribelle che si piega alla malattia, peccato che lo si capisca dal primo dialogo che ha con la sorella; Federica e il suo nuovo amore, anche qui si intuisce appena lui viene presentato; stesso destino quello del fratello maggiore Folco e della bella Imma. Folco ha un passato complesso che lo segna e così come accade ai suoi figli ma questa caratteristica non viene per nulla sfruttata.

Banale ho trovato l’atteggiamento nei confronti di Malik, tutto già letto troppe volte. Anche questa figura poteva entrare in modo preponderante nella vita della famiglia e invece è rimasta ai margini e non da nulla alla struttura del romanzo.

Alcuni errori o refusi, ripetizioni di concetti anche in poche righe rovinano la lettura. Anche la punteggiatura è da rivedere, completamente assente alla chiusura delle caporali.

 

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