Anatomia sensibile, di Andrés Neuman (traduzione di Silvia Sichel) e pubblicato da SUR, può esser definito in tanti modi. Secondo me è un manuale poetico per riscoprire l’anatomia letteraria del nostro corpo. Non è un libro semplice. Ha una scrittura colta, elegante, rigogliosa, a volte enigmatica. È un giardino di rimandi e immagini per definire in trenta capitoli quello che noi siamo a livello fisico: dei magnifici corpi formati da meravigliose singole parti. In questo meccanismo perfetto ognuno gioca il ruolo che gli è stato dato.
Si inizia con la pelle, che tutto racchiude, e si finisce con l’anima, che nulla contiene, passando per l’ombelico, i capelli, l’occhio, le ascelle, e così via per ogni parte del nostro corpo. Precisa come un’enciclopedia, Anatomia sensibile analizza il nostro lato fisico dandogli una libertà nuova. Non c’è bello o brutto qui, la partita si gioca a un livello estetico più alto: l’accettazione di sé, in qualsiasi fase della vita.
Ogni frase richiama uno o più pensieri, non sempre facili da decifrare, ma nel complesso, dopo ogni capitolo, ti troverai a guardare quella parte di te di cui hai appena letto in modo diverso, come se la vedessi per la prima volta. A me è successo soprattutto con la pelle, perdendomi nelle pieghe dei suoi anni.
Anatomia sensibile è un libro da leggere con calma. Non trascina freneticamente il lettore verso nuove pagine ma gli dà il tempo di saziare la propria curiosità e godere nel piacere che deriva da leggere un testo scritto veramente bene, con consapevolezza e con una straordinaria proprietà di linguaggio.
Andrés Neuman legge Anatomia sensibile
Sulla pagina Facebook di SUR, puoi trovare alcuni brevi video in cui Andrés Neuman legge piccole parti tratte da Anatomia sensibile. Troverai alcune parole sulla pelle, sul tallone, sulle efelidi, sulla schiena e sulle mani.
Andrés Neuman
Figlio di musicisti argentini, Andrés Neuman nasce a Buenos Aires, dove trascorre l’infanzia. Successivamente la famiglia si trasferisce in Spagna, a Granada, dove Andrés cresce e poi lavora come professore di letteratura latinoamericana. È stato tra gli autori scelti per Bogotá 39 – un progetto nato dalla collaborazione tra l’Hay Festival e Bogotà capitale UNESCO del libro nel 2007, per segnalare autori latinoamericani emergenti – ed è stato selezionato dalla rivista Granta tra i migliori giovani scrittori in lingua spagnola.
Tra i premi vinti: il Premio de la Crítica, il Premio Hiperión de poesía e il Premio Alfaguara de novela. È stato inoltre finalista del Premio Herralde e del Rómulo Gallegos. Infine, è entrato nella shortlist dell’IMPAC Dublin Literary Award e ha ricevuto una Menzione Speciale dalla giuria dell’Independent Foreign Fiction Prize.
Tra i suoi romanzi ricordiamo: Frammenti della notte, La vida en las ventanas, Una volta l’Argentina, Il viaggiatore del secolo e Parlare da soli. Tra le raccolte di racconti troviamo: El que espera, El último minuto, Alumbramiento y Hacerse el muerto; mentre tra le poesie: Métodos de la noche, El jugador de billar, El tobogán, La canción del antílope, Mística abajo, No sé por qué y Patio de locos.
Ha scritto anche un libro di viaggio sull’America Latina: Cómo viajar sin ver. Le sue poesie sono raccolte nel volume Década. El Cultural ha inserito il suo blog – Microrréplicas – nei migliori blog letterari. I suoi libri sono tradotti in più di venti lingue.
Di Andrés Neuman, il grande scrittore e saggista Roberto Bolaño ha detto «Il futuro della letteratura appartiene ad Andrés Neuman e a pochi suoi fratelli di sangue. Neuman è toccato dalla grazia».