Alice Guerra si chiede se Luigino abbia iniziato a pensarla come lei e, per questo, abbia cominciato a mettersi camicie con le angurie. Demenza senile o semplicemente voglia di volersi bene? Questo è solo l’inizio di una storia intrigante che coinvolge un novantenne di Mestre e la sua misteriosa scomparsa.
Luigino, un anziano di Mestre che viveva in compagnia delle sue galline, sparisce una mattina senza lasciare traccia. La sua scomparsa attira l’attenzione di un riluttante commissario siciliano, che mal sopporta il Veneto e sogna di essere trasferito altrove. Tuttavia, la vera investigatrice della storia è Alice, una giovane che si autodefinisce “l’influencer di Mestre” e che non può fare a meno di ficcare il naso ovunque.
Alice Guerra, l’investigatrice in erba
Guidata dagli insegnamenti della sua mentore immaginaria, Jessica Fletcher, protagonista della serie “La Signora in Giallo”, Alice si immerge nelle indagini. Tra i suoi principi preferiti ci sono: “Anche la tua amica può essere un’assassina”, “Se qualcosa non torna, è meglio ficcare il naso” e “Chi ha bisogno di dimostrare il proprio valore non vale poi molto”.
Le scoperte di Alice sul caso di Luigino
Alice inizia a scoprire dettagli inaspettati sulla vita di Luigino, che in molti aspetti rispecchiano la sua. Tra colazioni al bar per carpire informazioni, goffi pedinamenti e scelte coraggiose, Alice non solo ricostruisce il mistero di Luigino ma racconta anche di sé. Il suo disturbo d’ansia generalizzata, le sue relazioni amorose disfunzionali e gli anni trascorsi a rincorrere cose sbagliate emergono nel corso della storia, rendendo il tutto ancora più avvincente.
Alice ci invita a ricordare che non è mai troppo tardi per fare ciò che ci rende felici, nemmeno se abbiamo novant’anni e ci sentiamo “più di là che di qua”.
Ti sei mai trovato in una situazione in cui hai dovuto risolvere un mistero personale o aiutare qualcuno a farlo? Raccontaci nei commenti!