Caro iCrewer, anche questa mia lettura, così come la precedente – Il vichingo nero di Bergsveinn Birgisson – non è di facile definizione. Quello che Alberto Giuliani ha scritto, infatti, non mi è sembrato un semplice racconto autobiografico, ma nemmeno un saggio o un reportage vero e proprio. Semmai, un mix dei tre.
Eh sì, perché tra le pagine de Gli immortali. Storie del mondo che verrà, pubblicato da Il Saggiatore, Alberto Giuliani ci racconta il suo viaggio, che potrebbe benissimo essere considerato, metaforicamente, un percorso nella scienza e nelle scoperte dell’uomo. Il tema centrale? Ciò che anima le nostre giornate da millenni: sopravvivere.
Gli immortali. Storie del mondo che verrà: recensione
Insieme ad Alberto Giuliani ripercorriamo la sua storia: tutto ebbe inizio in Russia, in una cittadina sulle sponde del lago Bajkal, quando una signora dall’aspetto insolito gli predisse il futuro, mentre lui e la sua collega cenavano in una vecchia sala da banchetti.
L’autore non diede molto peso a quella profezia, anzi, egli stesso confessa di averla dimenticata abbastanza velocemente. Tuttavia, si sa, la nostra mente conserva le informazioni più improbabili e, anche quando ci sembra che siano diventate irreperibili, basta un nonnulla perché tornino a galla. E così, quando il suo lavoro di fotografo lo portò in India, e il bramino presso cui alloggiava gli lesse il palmo della mano, dicendo parole che gli suonarono familiari, Giuliani rimembrò, quasi come provenisse da un sogno, quell’episodio avvenuto tra i venti della steppa e che sembrava improvvisamente molto importante.
Da allora passarono vent’anni. Ogni volta che il sole toccava l’orizzonte, l’autore si avvicinava sempre di più al punto saliente delle predizioni: la sua morte violenta e improvvisa, all’età di quarantatré anni. E proprio quando il momento X sembrava essere all’orizzonte, Alberto decise di intraprendere un viaggio – lui che aveva spesso vissuto con la valigia disfatta solo a metà – e cercare l’uomo del futuro che, secondo il saggio indiano, sarebbe potuto essere la chiave per la sua salvezza.
Cornovaglia, Cina, India, Giappone, America: il viaggio intrapreso dal giornalista è stato lungo e ricco di scoperte. Il filo conduttore? Solamente uno: cercare di sconfiggere la morte e l’estinzione. E così, da quello che pareva il reportage di un viaggio principalmente geografico o, mal che vada, spirituale, ci troviamo catapultati in case marziane, bunker di lusso, silos per la crioconservazione, foreste amazzoniche in bolle di vetro e laboratori in cui l’uomo sperimenta con la vita e con la tecnologia.
Devo dire che ho trovato Gli immortali di Alberto Giuliani una lettura molto interessante e, sebbene confesso che il contenuto di alcuni capitoli mi abbia fatto rabbrividire dall’orrore, ricca di spunti di riflessione. I temi trattati sono tanti, e tutti meriterebbero qualche minuto del nostro tempo; tutti hanno qualcosa da dirci, e sarebbe bene che noi li ascoltassimo.
Con un linguaggio chiaro e molto scorrevole, l’autore riesce a narrare al contempo progetti di sopravvivenza e storie di vita, in una mescolanza che salva il tutto dall’essere estremamente specialistico. Tratta un argomento come il tentativo di sconfiggere la morte in modo analitico, senza però diventare troppo distaccato o disfattista. È una raccolta di risposte alla domanda che l’umo si fa, credo, fin dal momento in cui ha preso consapevolezza di sé: è possibile sconfiggere la morte?
Come dicevo poco più su, il libro scorre placido, pagina dopo pagina, incontro dopo incontro. Ognuno ha il giusto spazio: né semplice comparsa, né protagonista pedante. Tutto è equilibrato e chiaro. La moltitudine di persone che Alberto Giuliani incontra nel suo viaggio acquista un volto, un passato, una storia. Bastano poche righe e non siamo più di fronte a un estraneo in camice bianco (giusto per fare un esempio).
La cover in generale non è male, anche se c’è qualcosa che non mi convince del tutto.
In conclusione, un reportage-saggio-autobiografia molto interessante, estremamente fruibile e scorrevole.
Alberto Giuliani
Le storie ideate da Alberto Giuliani – fotografo, regista e giornalista – sono state stampate sulla carta di riviste la cui fama è riconosciuta a livello mondiale, come Condé Nast Traveller, Vanity Fair, Der Spiegel e Stern. Nemmeno le immagini che cattura con la sua macchina fotografica sono da meno, infatti hanno avuto riconoscimenti come il premio Canon e il Leica Award for Reportage.
Mentre compiva il viaggio narrato nelle pagine di Gli immortali ha realizzato un progetto fotografico, intitolato Surviving Humanity, che è stato esposto in Italia, Germania, Francia, Cina, Portogallo e Stati Uniti.