Cari iCrewers qual è il vostro rapporto con la tecnologia? Vi sentite mai spiati? Vi capita di desiderare di buttare via ogni strumento tecnologico e rimanere finalmente SOLI per un po’?
A me capita, odio anche l’idea che ogni ricerca, ogni mio movimento siano tracciati, registrati.
Dal punto di vista scientifico, però, conoscere più dati possibili su una persona consente addirittura di arrivare a predirne gli spostamenti futuri. Questo è ciò che sostiene lo scienziato, fisico ungherese Barabási studioso della “teoria delle reti”.
Secondo l’autore del saggio “Link. La scienza delle reti”, “siamo tutti connessi” nel mondo sociale, della comunicazione, a livello biologico e nel libro spiega com’è nato e come si è sviluppato il progetto di una scienza delle reti e le implicazioni che può avere anche in ambiti come la medicina, l’economia, la politica o la filosofia.
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Attraverso un linguaggio accessibile a tutti e il ricorso a diversi esempi mostra come si possono creare delle mappe sociali, economiche che condividono un’”impronta” comune da studiare e approfondire per capire meglio il mondo che ci circonda.
Con il suo secondo saggio “Lampi. La trama nascosta che guida la nostra vita” applicando la teoria delle reti al comportamento umano arriva a concludere che tale comportamento segue un andamento “a lampi”, ovvero brevi raffiche di azioni seguite da pause piú o meno prolungate. Il nostro modo di agire non è quindi casuale ma segue un ordine, che ci rende molto piú prevedibili di quanto pensiamo.
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In uno studio più recente, confluito nel libro “+ The formula = the universal law of success” Barabasi si è occupato anche dei meccanismi sottesi al mercato dell’arte e in particolare di come, dopo aver mappato la rete del successo in questo campo si possa prevedere l’andamento delle carriere artistiche.
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Certo è un argomento complesso ma anche molto interessante:se anche voi siete di questo parere BUONA LETTURA!
Chi è Albert-László Barabási?
Insegna alla Northeastern University, dove dirige il Center for Network Science. I suoi contributi scientifici originali hanno aperto nuove prospettive nella scienza delle reti, generando ricerche che sono state ospitate dalle piú prestigiose riviste scientifiche internazionali, da «Nature» a «Science», e riprese da numerosi media negli Stati Uniti.
Non si riesce purtroppo a stare senza tecnologia ??
Ciao Alba, scusa il ritardo nella risposta, è vero ormai la tecnologia fa parte delle nostre giornate, per lavoro o altro, e non riusciamo più a farne a meno …a me un po’ pesa questa “dipendenza” e appena posso cerco di tenere lontano telefono e computer per guardare negli occhi i miei bambini e giocare con loro…o per prendere un caffè con un’amica invece di scriverle mille messaggi. Grazie per i tuoi commenti! Continua a seguirci!